COME CONTRASTARE LE INFEZIONI VIRALI

La lotta e il controllo delle malattie virali in animali è stata sempre una priorità per i veterinari. A tal fine all’inizio del XX secolo è stato creato un organismo internazionale, che ora è chiamato Organizzazione Mondiale della sanità Animale (OIE). L’OIE, che è l’equivalente della OMS umana riceve dalle sue notifiche di paesi membri delle cosiddette malattie soggette a denuncia (che comprendono il più pericoloso e difficile da controllare come la rabbia, febbre suina, influenza, ecc ) Poiché una lotta coordinata è essenziale tra i paesi per evitare la diffusione in altre regioni.
Una volta che la malattia è diagnosticata misure da applicare possono essere isolamento degli animali, loro vaccinazione, o in casi estremi macellazione degli animali infetti per preservare la salute del gregge o persone.
LA RISPOSTA IMMUNITARIA DELL’ORGANISMO
Quando l’organismo rileva un’infezione virale, comincia ad allestire una risposta immunitaria abbastanza “generica“(ossia non specifica per il particolare virus presente). In particolare, viene avviato un processo, chiamato “interferenza dell’RNA”, che è cruciale nella lotta contro i virus perché degrada il genoma virale e permette alle cellule di sopravvivere all’infezione.
In un secondo tempo, il sistema immunitario produce anticorpi specifici, capaci di legarsi ai virus e di renderli non-contagiosi. In più, i linfociti T (particolari cellule coinvolte direttamente nella risposta immunitaria alle infezioni) sono reclutate in massa per distruggere i virus.
A volte, purtroppo, questi meccanismi di difesa non possono essere sfruttati in modo efficace perché alcuni virus, come per esempio quello dell’HIV, si specializzano nell’eludere il sistema immunitario usando un certo numero di tecniche differenti, tra le quali anche quella di modificare continuamente il proprio genoma (attraverso mutazioni genetiche) e, quindi, le loro caratteristiche, rendendosi di volta in volta irriconoscibili e sostanzialmente inattaccabili.
COME CONTRASTARE LE INFEZIONI VIRALI
Le armi disponibili per contrastare le infezioni virali non sono molte.
- Farmaci
antivirali efficaci sono disponibili soltanto per poche
malattie (per esempio, l’HIV/AIDS, le epatiti B e C, la varicella, l’herpes
simplex e in parte l’influenza) - In tutti gli altri casi, deve essere la risposta immunitaria a debellare i
virus, mentre il malessere presente può essere alleviato da una terapia di
supporto con farmaci antipiretici/antinfiammatori, idratazione ecc. - Quando è presente un’infezione virale,
inoltre, per favorire la guarigione è sempre fondamentale il riposo che, pur non avendo un effetto antivirale
diretto, permette all’organismo di concentrare le proprie energie nella lotta
contro gli agenti patogeni. - Alcuni farmaci
antivirali aiutano l’organismo a eliminare completamente il virus e, a
guarigione avvenuta, la terapia può essere interrotta. Altri
farmaci, invece, pur esercitando un’azione antivirale efficace, non sono in
grado di eliminare del tutto l’agente patogeno, ma soltanto di inibirne lo
sviluppo e devono pertanto essere assunti regolarmente per tutta la vita, se si
vuole evitare che la malattia si ripresenti (come nel caso dell’infezione da
HIV). - Per prevenire molte
infezioni virali sono disponibili vaccini efficaci e sicuri, di
cui si dovrebbe sempre approfittare (salvo in caso di controindicazioni
specifiche segnalate dal medico) per proteggersi da malesseri e complicanze
evitabili, nonché per ridurre la quantità di virus presenti nell’ambiente e,
quindi, il rischio generale di infezione a livello di popolazione. - L’impiego
dei vaccini contro un gran numero di infezioni virali
per alcuni decenni ha permesso di ridurre notevolmente la diffusione di
malattie gravi e spesso letali, fino a eradicarle completamente in alcune
regioni del mondo (per esempio il morbillo in Messico o la poliomielite in
Europa) o, addirittura, a livello globale (come nel caso del vaiolo),
risparmiando milioni di vite.
I VARI TIPI DI VIRUS
Per fortuna, per quasi tutti i tipi di virus abbiamo gli strumenti per combatterli e sconfiggerli. Nei secoli scorsi, però, non era così.
Il virus con la più alta mortalità, prossima, cioè, al 100 per cento delle persone che colpisce, appartiene al virus della rabbia. Può restare nell’organismo umano, senza dare effetti e senza essere riconosciuto, per lunghissimo tempo. Questo tempo si chiama “periodo di incubazione”.
Il nostro sistema immunitario, se non viene aiutato da una apposita vaccinazione, non riesce a sconfiggere questo virus.
- IL PIÙ LETALE
Il virus che ha ucciso più persone, invece, è probabilmente quello dell’influenza “spagnola”. Poco meno di cent’anni fa in appena sei mesi, tra l’ottobre 1918 e il marzo 1919, uccise tra i 30 e i 50 milioni di persone e ne contagiò un miliardo.
Nonostante si chiami “spagnola”, quest’influenza arrivò dagli Stati Uniti con i soldati che venivano a combattere in Europa durante la I Guerra mondiale. Viene chiamata spagnola perché furono i giornali di quella nazione i primi a raccontarne gli effetti. La Spagna, infatti, non partecipava alla guerra e i suoi giornali non erano censurati, come accadeva invece a quelli dei Paesi in conflitto.
- IL PIÙ CATTIVO
Un terzo virus cattivissimo, famoso, perché è stato protagonista di vari film catastrofici e, negli anni scorsi, di una grave emergenza sanitaria in Africa, è il virus Ebola. È stato scoperto nel 1976 ed è letale per il 50-70 per cento dei contagiati.
Questo virus, originario di alcune regioni dell’Africa Centrale (Repubblica Democratica del Congo, Sudan e Uganda), viene trasmesso all’uomo dagli animali e la sua aggressività è anche la causa della sua limitata diffusione. Infatti, le persone colpite muoiono così rapidamente che, a un certo punto, l’agente patogeno non trova altri essere umani da contagiare e muore esso stesso.
UN SOSPIRO DI SOLLIEVO
Per Ebola ancora non esiste un vaccino anche se, recenti studi, hanno permesso di produrre un vaccino sperimentale che si è rivelato efficace nel 100 per cento dei casi anche se, per ora, protegge per un tempo limitato a pochi mesi: speriamo che riescano a produrne uno commerciale in fretta! Oggi, le catastrofi sanitarie come quelle provocate dall’influenza spagnola e dal virus della rabbia nei secoli scorsi non potrebbero avvenire.
Negli ultimi anni, la comunità scientifica ha capito che la lotta contro le malattie virali come nel caso di quella contro le malattie batteriche e parassitarie, deve comprendere gli animali, le persone e l’ambiente.
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