COSA È L’AVVICENDAMENTO COLTURALE
L’avvicendamento colturale è una tecnica adottata in agricoltura che prevede la variazione della specie agraria coltivata nello stesso appezzamento, al fine di migliorare o mantenere la fertilità del terreno e garantire, a parità di condizioni, una maggiore resa.
La rotazione delle colture venne praticata per secoli nel quadro di sistemi agricoli.
L’agricoltura sostenibile tenta di reintrodurre la rotazione delle colture facendo a meno dei fertilizzanti di sintesi.
Si contrappone alla tecnica della ripetizione sullo stesso appezzamento della coltura effettuata nel ciclo precedente.
L’AVVICENDAMENTO COLTURALE
Un campo non può essere coltivato per più anni di seguito con una stessa coltura, perchè si avrebbe una riduzione dei prodotti, una minore resistenza alle malattie, un aumento delle piante infestanti, quindi in poche parole una minor resa.
Il motivo sta nel fatto che le varie specie assorbono in modo diverso gli elementi minerali, e quindi mutano la composizione chimica del terreno.
Ad esempio i cereali assorbono molto azoto e fosforo e poco potassio; le leguminose molto fosforo e potassio e poco azoto e così via.
Per tutti questi motivi è importante alternare le coltivazioni su uno stesso terreno secondo un certo ordine: se quest’ordine è predeterminato allora parleremo di rotazione, altrimenti si parlerà di avvicendamento.
I VANTAGGI DELLA ROTAZIONE COLTURALE
- Interrompe il ciclo vitale degli organismi legati ad una coltura. In particolare, la successione di piante differenti (per esempio, alternanza tra graminacee e piante oleaginose, tipo grano e colza) permette di interrompere il ciclo di alcune malerbe.
- Grazie alla diversità dei sistemi radicali, il profilo del terreno è esplorato meglio.
- L’ impiego delle leguminose consente l’aggiunta di azoto simbiotico al suolo. In generale, la composizione dei diversi residui colturali contribuisce alla qualità dell’humus.
- Specialmente nel giardinaggio evita il fenomeno dell’antagonismo radicale.
- Un altro vantaggio può consistere in una migliore ripartizione del carico di lavoro del terreno, con l’introduzione nel ciclo della rotazione di colture a prato o a maggese.
GLI OBIETTIVI DELLA ROTAZIONE DELLE COLTURE
La scelta delle colture avviene in funzione degli obiettivi, dei bisogni dell’agricoltore, del terreno, del clima e delle piante.
- Si possono alternare specie seminative autunnali con altre primaverili.
- Nella scelta della successione colturale l’agricoltore è dipendente soprattutto dal rischio allelopatico e meno spesso dai rischi di trasmissione di malattie delle piante e dalla pressione di insetti voraci. Il rischio alleopatico è l’Influenza esercitata da un organismo vegetale nei confronti di un altro, generalmente in seguito alla emissione di sostanze, talora tossiche, a livello radicale. Per esempio, è sconsigliabile far seguire il grano al mais, per evitare la fusariosi, una malattia del grano.
- Inoltre bisogna fare attenzione agli erbicidi utilizzati per ciascuna coltura successiva, per evitare che l’utilizzo eccessivo di alcuni composti chimici supporti la selezione di infestanti resistenti.
- Per stabilire la differenza tra le perdite di carbonio per mineralizzazione della materia organica e apporti derivanti da letame o residui colturali può essere utilizzato il bilancio umico.
LA SUDDIVISIONE DELLE COLTURE
Una tecnica agronomica impiegata per evitare un eccessivo impoverimento del terreno consiste nella rotazione delle colture o rotazione agraria.
Essa consiste nell’avvicendare, su uno stesso terreno, tre o quattro tipi di colture che hanno esigenze nutritive diverse.
Le colture impiegate nella rotazione agraria si differenziano in tre tipi: preparatrici, miglioratrici e depauperanti.
- Le colture preparatrici, esigendo profonde lavorazioni del terreno e numerosi lavori complementari, lasciano il suolo in buone condizioni di fertilità. Fanno parte di questo gruppo il mais, la patata, la barbabietola ecc..
- Le colture miglioratrici sono colture che aumentano la fertilità del suolo: sono le leguminose da prato come il trifoglio e l’erba medica, e quelle da sovescio. Le leguminose da seme (pisello, fave, fagioli ecc.) hanno caratteristiche intermedie tra preparatrici e miglioratrici.
- Le colture depauperanti sono colture che impoveriscono il terreno lasciandolo meno fertile. Sono colture depauperanti il frumento, l’orzo, l’avena. Traggono profitto dai lavori e dalle condizioni delle colture precedenti e lasciano il suolo meno fertile di quanto lo abbiano trovato: il frumento è una tipica coltura depauperante.
- Vi sono poi colture considerate miglioratrici da rinnovo, come la soia (leguminosa).
Il difetto di questo sistema è di essere abbastanza rigido in quanto una volta stabilito può essere difficilmente modificato prima del suo completamento. Per definizione ogni ciclo inizia con una coltura da rinnovo e termina con una depauperante.
LO SVILUPPO DEI SISTEMI DI ROTAZIONE
A partire da questi tre criteri di base si sono sviluppati nel corso del tempo differenti sistemi di rotazione.
La più indicata per i piccoli orti familiari è quella basata sulle differenti esigenze nutritive dei singoli ortaggi, suddivisi a questo scopo in tre grandi gruppi:
- Forti consumatori, ovvero le piante che hanno bisogno di un terreno molto ricco di sostanza organica ed elementi minerali.
- Medi consumatori, cioè le piante a cui basta un terreno mediamente ricco di nutrienti.
- Deboli consumatori, ovvero essenzialmente le leguminose che, essendo in grado di fissare l’azoto atmosferico, abbisognano di pochi nutrienti e anzi arricchiscono il terreno di sostanze organiche e minerali.
Questa classificazione risulta utile nella programmazione delle rotazioni colturali, che andranno impostate in modo da alternare, in ogni singola aiuola, piante forti consumatrici, medie consumatrici ed infine deboli consumatrici.
La rotazione delle colture nell’orto può essere fatta anche basandosi sullo sviluppo vegetativo degli ortaggi, alternando cioè tra di loro gli ortaggi da frutto, da foglia, da radice e da fiore.
LA RISCOPERTA DELLA ROTAZIONE
La rotazione delle colture venne praticata per secoli nel quadro di sistemi agricoli che includevano l’allevamento, a partire dall’Ottocento viene introdotta la monocoltura e successivamente l’agricoltura intensiva.
L’agricoltura sostenibile tenta di reintrodurre la rotazione delle colture facendo a meno dei fertilizzanti di sintesi.
L’agricoltura biologica ha portato negli ultimi anni alla riscoperta della rotazione, una pratica molto antica i cui benefici possono risultare utili anche negli orti e nei giardini familiari.
La rotazione consiste nell’alternare nello stesso pezzo di terreno la coltivazione di ortaggi diversi. Quando ancora erano sconosciuti concimi chimici e diserbanti gli agricoltori osservavano cicli di rotazioni che in alcuni casi si prolungavano fino a dieci anni.
In questo modo si evitavano le conseguenze negative della monocoltura (impoverimento del suolo, proliferazione di parassiti, sviluppo di malerbe e così via) che rappresentano uno degli aspetti più negativi dell’agricoltura convenzionale.
I CRITERI PER REALIZZARE LA ROTAZIONE
La rotazione delle colture viene realizzata sulla base di alcuni criteri guida. Le piante coltivate vengono alternate secondo:
- L’appartenenza a famiglie botaniche differenti (per ridurre i rischi legati alla trasmissione delle malattie crittogamiche e alla proliferazione di parassiti).
- Le esigenze nutritive dissimili.
- Lo sviluppo vegetativo diversificato (ortaggi da radice, da foglia, da frutto o da fiore).
GLI ESEMPI DI ROTAZIONE DELLE COLTURE
- Rotazione biennale: coltura preparatrice (ad esempio il mais) seguita da una coltura depauperante.
- Rotazione quadriennale: coltura preparatrice (mais)→ coltura depauperante (frumento) →coltura miglioratrice pratense (trifoglio) →coltura depauperante (frumento -Patata –Ravanello – Insalata – Senape – Cipolla).
Vediamo un esempio di rotazione delle colture.
Si divide un terreno in quattro parti:
- Nella zona A si coltiva il trifoglio, una coltura miglioratrice.
- Nella zona B si coltiva il frumento, una coltura depauperante.
- Nella zona C si coltiva la patata, una coltura preparatrice.
- Nella zona D si coltiva il mais, una coltura preparatrice.
L’anno successivo si ruotano le colture in modo che, dove l’anno precedente c’era una coltura depauperante (frumento), viene messa una coltura miglioratrice (trifoglio) in modo da ripristinare la fertilità del suolo. In questo caso la rotazione dura quattro anni.
Avremmo potuto dividere il terreno anche in sole tre parti e in questo caso la rotazione sarebbe durata tre anni.
Vi consiglio l’acquisto di queste Zappatrici Elettriche: CLICCA QUI – CLICCA QUA – CLICCA QUI
Vi consiglio l’acquisto di queste attrezzature manuali: CLICCA QUI – CLICCA QUA – CLICCA QUI
Questo articolo contiene link di affiliazione icona (Supportaci, grazie )
Utilizza un link, cerca quello che vuoi comprare, compra ^_^
La tua donazione significa molto per continuare. Dona/rinnova il tuo sostegno ora. PAYPAL