I CONSIGLI UTILI PER LA MESSA A DIMORA DELLE PIANTE
La messa a dimora delle piante è una fase delicata che non sempre viene eseguita a dovere. Vediamo come si esegue una corretta messa a dimora delle piante. Dalla preparazione del terreno alla buca, fino agli errori più comuni da evitare.
LA FASE PRECEDENTE ALLA MESSA A DIMORA
Una fase fondamentale è quella che precede la messa a dimora, ovvero la preparazione del substrato che andrà ad accogliere la nostra pianta. Assicuratevi che il terreno disponga delle caratteristiche giuste a soddisfare il fabbisogno della pianta da coltivare. In particolar modo, oltre ad assicurarvi della fertilità, controllatene il pH e, in caso di piante acidofile impiegate degli ammendanti acidificanti.
Al contrario, in caso di piante basofile, usate degli ammendanti alcalinizzanti.
LA MESSA A DIMORA DELLE PIANTE, LA GESTIONE DELLE RADICI
Al momento della messa a dimora di una pianta, se la crescita nel vaso vede radici eccessivamente ramificate e compressate sarà necessario srotolarle. Se non provate a indirizzare le radici, queste potrebbero avere difficoltà a prosperare in pieno campo e dopo qualche mese di vegetazione, la pianta potrebbe morire.
Al momento dell’impianto, provate a eliminare il terreno del vaso e liberare le radici. Se non gestite bene le radici correte il rischio che queste continueranno a crescere mantenendo la forma del vaso.
CHE COSA FARE
- Districate le radici e re-indirizzatele per consentirne una crescita migliore.
- Liberate le radici dal terreno del vaso così da aiutarle a penetrare nel nuovo terreno.
COME PREPARARE LA BUCA
In vista della piantagione di una nuova essenza occorre prima di tutto preparare la buca nel terreno. Questa operazione va fatta in anticipo di qualche settimana rispetto alla messa a dimora per consentire alla terra di assestarsi e ossigenarsi.
Un errore molto comune è scavare buche troppo profonde o troppo superficiali. Di solito, quando si tratta di “piante a cespuglio”, si commette l’errore di scavare buche eccessivamente superficiali. Al contrario, con piante da frutto, l’errore è inverso e si tende a esagerare in termini di profondità.
Altri errori comuni che commettiamo quando scaviamo la buca per la messa a dimora, riguardano le caratteristiche del terreno. Dovremmo tener presente che i terreni argillosi tengono a comprimersi facilmente formando una superficie quasi impenetrabile. In questo caso sarà bene lavorare profondamente il terreno prima della messa a dimora.
- Rilavorate le pareti della buca con una zappa così da interromperne la continuità. La buca non dovrà essere cilindrica e le pareti non dovranno cadere verticalmente sul fondo.
- Se scavate una buca con una vanga e il terreno risulta pesante e argilloso, miglioratene la qualità aggiungendo materiale drenante.
- La buca non dovrà essere ne’ troppo profonda, ne’ troppo superficiale. Ciò significa che con l’impianto, il terreno dovrà arrivare a livello del colletto, cioè all’allacciatura tra le radici e il fusto.
Se la messa a dimora è troppo superficiale e il colletto risulta scoperto, sarà più sensibile al freddo invernale e al calore estivo. L’apparato radicale avrà difficoltà a reperire il nutrimento e le radici saranno troppo esposte. Oltre a una corretta messa a dimora, per proteggere l’apparato radicale consigliamo la tecnica delle pacciamatura.
COME FARE
- Se avete acquistato una pianta a radice nuda o con le radici racchiuse in una busta di plastica, scavate la buca e poggiate la pianta all’interno di essa senza rimuoverne la plastica.
- Controllate il livello del piano, a che altezza arriva rispetto il colletto della pianta? Se il colletto è a livello del piano, procedete pure alla messa a dimora.
- Rimuovete la plastica facendo scorrere il telo all’interno della buca e con le mani, riempite i margini della buca partendo dal passo e cercando di riempire (sempre manualmente) tutti gli interstizi vuoti.
LA LARGHEZZA DELLA BUCA
La regola dice che la buca deve essere grande almeno il doppio del pane di terra da mettere a dimora. Questo significa che una pianta in un vaso da 20 cm ha bisogno di una buca larga almeno 40 cm, e via dicendo (30-60, 40-80).
Attenzione però: la regola del doppio deve tener conto del buonsenso. Per un albero già abbastanza grande con una zolla di 1 metro di diametro non serve una buca di 2 metri perché l’apparato radicale è già abbastanza formato. Viceversa, a un albero da frutto molto piccolo in un vaso da 18 cm farà molto piacere una buca ampia anche 50 cm. La larghezza della buca dipende insomma dall’età di sviluppo e dal tipo dell’essenza in piantagione, ma deve essere sempre ‘abbondante’.
LA PROFONDITÀ DELLA BUCA
Quanto deve essere profonda la buca lo indica il colletto della pianta da interrare. Il punto che segna il passaggio dal tronco alle radici (colletto appunto) deve sempre trovarsi a livello del terreno. Per ottenere la misura giusta tenete la pianta con una mano e con l’altra appoggiate un bastoncino da una parte all’altra della buca. Se il colletto sporge rispetto al piano di campagna, togliete terra; se il colletto risulta più basso, aggiungete terra sotto le radici.
LA FORMA DELLA BUCA
Tonda, quadrata o di altra forma. Recenti studi affermano le radici delle piante si sviluppano prima e meglio in una buca a forma di rombo. Non chiedetemi perché ma pare che sia così.
IL RIEMPIMENTO DELLA BUCA
La terra tolta dalla buca va accumulata di fianco e sminuzzata per bene.
- Se è troppo compatta va alleggerita aggiungendo sabbia o torba.
- Se è poco porosa va miscelata con terriccio di foglie e compost, se è troppo sciolta e non trattiene abbastanza l’acqua.
- Se invece il terreno tende a trattenere troppo l’acqua, causando ristagni, è utile scavare una buca un po’ più profonda e mettere sul fondo uno strato di ghiaia, argilla espansa o cocci di terracotta. Questo strato di drenaggio va ricoperto con 20-25 cm di terra prima di mettere a dimora la nuova pianta.
LA RIFINITURA
Una volta messa a dimora la nuova pianta bisogna pressare con i piedi il terreno attorno al colletto, soprattutto se la buca è ampia. Poi bisogna colmare attorno aggiungendo altra terra, ma lasciando una conca poco profonda attorno al tronco. In questo modo l’annaffiatura risulterà più efficace.
LE PIANTE A RADICE NUDA
Le piante a radice nuda che si possono acquistare sono in genere alberi da frutto di piccole dimensioni. La messa a dimora in campo aperto può avvenire dall’inizio di marzo o nel primo autunno.
La radice nuda generalmente è protetta da segatura o terriccio per preservarla dagli urti oltre che dagli sbalzi di temperatura. Poi ci può essere un involucro di juta o un vasetto di plastica: il primo può essere disteso sul fondo della buca al momento dell’impianto, tutto ciò che non è biodegradabile invece va eliminato. Prima dell’impianto, la protezione attorno alla radice va rimossa e la radice un po’ tonificata.
COME METTERE A DIMORA LE PIANTE A RADICE NUDA, I PREPARATIVI
Prima di mettere a dimora una pianta a radice nuda è utile eseguire una leggera potatura della chioma. Questa operazione serve a dare alla pianta più energia a disposizione in occasione della ripresa vegetativa. La potatura aiuterà l’albero a lignificare con più vigore e ad avere una chioma più folta.
Poche ore prima della piantagione si lascia la pianta a riposo in un secchio con una miscela di terra, acqua e letame maturo. Il nome di questa operazione è ‘inzaffardatura’ ed è importante perché favorisce la reidratazione delle radici e l’attecchimento dell’albero.
Può succedere di acquistare le piante a radice nuda in anticipo rispetto al momento giusto per piantarle. Momento che dipende anche dalle fasi lunari. In questo caso esse vanno lasciate in attesa in un angolo ben riparato del giardino, avendo cura di coprire l’apparato radicale con uno strato di sabbia e di torba. Al momento dell’impianto si procede come descritto sopra.
La buca dove impiantare l’albero deve avere dimensioni adatte a contenere comodamente l’apparato radicale e riempita sul fondo di terra morbida con l’aggiunta di concime. Dopo aver coperto con altra terra fino al colletto, si finisce con una abbondante innaffiatura.
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