IL RICOVERO DELLE MACCHINE AGRICOLE: LE OPERAZIONI E I RISCHI
Le attività che si svolgono nei locali sono quelle di ricovero dei macchinari e delle attrezzature impiegati nell’azienda. Tali macchine hanno ritmi e tempi di utilizzo molto diversificati.
LE OPERAZIONI CHE SI SVOLGONO NEI LOCALI
Le operazioni caratteristiche sono quelle di prelevamento delle macchine, messa in moto dei relativi motori, agganciamento delle operatrici alla trattrice, manovre connesse, in qualche caso operazioni di piccola manutenzione; analogamente le macchine vengono poi riportate nel locale e parcheggiate a fine utilizzo.
La promiscuità delle operazioni, tutt’altro che rara, può riguardare la manutenzione, nel senso che possono essere svolte operazioni di manutenzione o riparazione estemporanee (se pure importanti), oppure una parte del locale viene adibita a vera e propria officina aziendale. Si può riscontrare inoltre la presenza di stoccaggi di prodotti infiammabili o simili, come oli minerali lubrificanti, in qualche caso combustibili, in qualche caso presidi fitosanitari.
Le strutture utilizzate sono le più svariate, si va dal riutilizzo di vecchi fabbricati a diversa destinazione originaria, all’impiego di strutture nuove, appositamente costruite, ma in genere prive di accorgimenti particolari (basti pensare che in campo edilizio il ricovero attrezzi agricoli viene considerato il minimo dell’edificazione).
IL RICOVERO DELLE MACCHINE AGRICOLE
Per quanto riguarda il ricovero delle macchine agricole, ambienti coperti dove vengono tenutele macchine e le attrezzature, va tenuto presente che:
- Tutte le attrezzature portate e semiportate devono essere sistemate in modo sicuro dal punto di vista statico, per evitare il ribaltamento e il rovesciamento e facilitare le operazioni di aggancio e sgancio.
- Gli impianti elettrici devono essere a norma, con interruttori luce e prese di corrente in posizione facilmente raggiungibile, per evitare l’uso di prolunghe volanti.
- Le fonti luminose non devono procurare zone di ombra.
- Se le aperture per il ricambio dell’aria non sono sufficienti, deve essere previsto un aspiratore.
- Gli accessi devono consentire un agevole transito delle trattrici e delle macchine operatrici.
- Le pavimentazioni devono essere facilmente lavabili, considerato che spesso le trafilature di olio e dei carburanti dai motori in sosta procurano zone scivolose o infiammabili che vanno prontamente ripulite.
- All’interno delle rimesse i motori delle macchine devono funzionare solo il tempo per entrare o uscire e fare le manovre (i gas di scarico respirati in ambienti chiusi o poco aerati possono provocare intossicazioni gravi).
- I locali per il ricovero degli attrezzi devono essere mantenuti in ordine, evitando di lasciare materiale vario sparso, al fine di rendere il transito di macchine ed operatori il più agevole possibile.
- Le macchine devono sempre essere mantenute a norma.
Occorre inoltre tenere presente che nel caso vi siano più di 9 autoveicoli in relazione a quanto specificato nella normativa di prevenzione incendi (attività n.92 del DM 16 febbraio 1982) deve essere richiesto il certificato di prevenzione incendi.
I FATTORI DI RISCHIO
In conseguenza di tali considerazioni i principali fattori di rischio presenti in questa struttura sono:
- La scarsa illuminazione, oltre a rendere pericolose le operazioni da compiere, può portare a gravi errori nell’esecuzione di manovre, soprattutto quando, in fase di agganciamento o di posizionamento delle macchine, si opera con l’assistenza da terra da parte di un altro operatore.
Inoltre, la scarsa illuminazione può contribuire all’esecuzione di movimenti scorretti nella salita e discesa dalle macchine, i quali determinano incidenti che, anche se molto semplici, riportano delle prognosi di lunga durata.
- La carenza di aerazione naturale, oltre che di tipo igienistico generale, riguardano la possibilità di accumulo di vapori nocivi o anche infiammabili, connessi con la presenza delle macchine e dei loro combustibili, lubrificanti, ecc.., nonché in occasione della messa in moto dei motori, con le relative emissioni di gas di scarico.
Tali rischi sono poi amplificati in caso di esecuzione di lavorazioni quali la saldatura, la molatura, il lavaggio di pezzi meccanici, ecc. che non possono essere effettuati all’interno dell’officina meccanica a causa delle dimensioni delle macchine, o in mancanza dell’officina stessa; lo stesso dicasi qualora siano immagazzinati prodotti o sostanze di varia natura.
- L’inadeguatezza dell’impianto di illuminazione artificiale, o la sua mancanza determina un elevato rischio di incidente nel caso di esecuzione di operazioni in carenza di adeguata luce diurna.
- I rischi tipici derivanti, invece, dall’inadeguatezza degli impianti elettrici sono quelli da elettrocuzione, di innesco di incendi od esplosioni in caso di corto circuiti o surriscaldamento di componenti inadeguati o non adeguatamente protetti, un incremento del rischio d’incendio, in quanto un impianto inadeguato al tipo di luogo può fungere da innesco.
È il caso di ricordare che, salvo lodevoli eccezioni, i depositi di macchine ed attrezzature sono dotati di impianti largamente inadeguati, quando non addirittura pericolosi, soprattutto in relazione alle possibili operazioni di manutenzione o riparazione delle macchine e di stoccaggio e manipolazione di prodotti pericolosi.
- La presenza di pavimenti sconnessi, oppure con buche ed ostacoli, magari derivanti dalla precedente destinazione d’uso del locale, è pregiudizievole per la movimentazione delle macchine che, come citato in seguito, spesso non sono completamente agganciate, in quanto vengono provvisoriamente spostate per poter accedere ad altre; inoltre, costringono ad effettuare molte più manovre.
- Il rischio di incendio è tipico della destinazione d’uso di questo locale, a prescindere che al suo interno siano ricoverati più di 9 automezzi. Tale rischio deriva dal carico di incendio complessivo, dalla natura dei materiali della struttura dell’edificio, dall’efficienza ed idoneità dell’impianto elettrico, dalle operazioni che vi si svolgono, dai presidi disponibili per la lotta antincendio ed, in larga misura dalle modalità di gestione complessiva. In altri termini, dati alcuni elementi strutturali il rischio sarà poco significativo se all’interno del deposito vi saranno solo macchine operatrici, senza carburanti a bordo; sarà maggiore in caso di un numero elevato di macchine con carburante a bordo, molto ravvicinate e magari in presenza di stoccaggi di prodotti infiammabili, o nel caso di lavorazioni di manutenzione e riparazione con l’impiego di fiamme libere o altri inneschi. Quindi nella fase di identificazione dei rischi dovrà essere definito con accuratezza il quadro riguardante la destinazione d’uso del locale, nonché la consistenza delle attività svolte all’interno di esso.
- L’inadeguatezza degli accessi può determinare rischi dovuti ad urti accidentali a carico di persone a terra in situazioni critiche (nei varchi dei portoni) a causa della promiscuità delle vie d transito, di difficoltà di passaggio delle macchine a causa delle dimensioni inadeguate degli accessi, di possibili e conseguenti urti contro le strutture fisse ed i serramenti; inoltre l’inadeguatezza della dislocazione degli accessi può influire negativamente sullo svolgimento delle manovre.
- La non organizzazione del deposito e la mancanza di regole di comportamento nel parcheggio delle macchine, nella loro manutenzione ordinaria, nell’ordine di rimessaggio, nella gestione degli spazi di manovra all’interno del deposito sono fattori che introducono ed accrescono i rischi connessi con l’attività lavorativa degli addetti che vi operano.
Gli scenari tipici sono rappresentati ad esempio dalla necessità di utilizzare una macchina che non è immediatamente raggiungibile, perché tra essa e la corsia di manovra vi sono interposte altre macchine. Questo richiede che tali macchine siano spostate prima di poter accedere a quella che interessa. In questa operazione possono essere effettuate manovre pericolose, come ad esempio l’abbinamento “provvisorio” e precario di macchine che devono essere solo spostate, cioè senza che vengano inseriti tutti i collegamenti ed attivati i dispositivi di sicurezza. Inoltre, se in questi casi l’operatore interrompe l’operazione, per qualsiasi motivo, si creano condizioni di estremo pericolo perché chi subentra, non essendo consapevole della situazione precedente è indotto a pensare che un determinato abbinamento sia stato eseguito correttamente.
Successivamente, una volta raggiunta la macchina desiderata, dovrebbero essere riposizionate le altre, cosa che in genere non avviene, per mancanza di tempo, ponendo in essere una condizione di precarietà rilevante anche sotto il profilo della sicurezza.
- Un altro problema è rappresentato dalla densità di parcheggio delle macchine all’interno del deposito ed è tipico delle aziende agricole in cui è progressivamente cresciuta la meccanizzazione e di conseguenza la necessità di luoghi di ricovero. Questo aspetto propone anche, più in generale, la necessità di gestione della logistica del centro aziendale.
LA RISTRETTEZZA DEGLI SPAZI DISPONIBILI
Nei luoghi di ricovero in genere la densità è la massima possibile, cioè ad ogni macchina è riservato solamente lo spazio fisico che essa occupa, senza preoccuparsi degli spazi necessari per il controllo preliminare, per le operazioni di agganciamento e di successive manovre.
A questo proposito è da tenere presente che le macchine agricole non sono automobili, che hanno una sagoma ben definita dalla loro carrozzeria, le cui superfici esterne sono in genere lisce e non presentano particolari in grado di produrre lesioni. Le macchine agricole invece sono un concentrato di parti pericolose, in grado di provocare lesioni in caso di urto accidentale anche in fase statica. Per questi motivi anche le operazioni di controllo visivo devono essere compiute ad una certa distanza.
Vi è poi il problema rappresentato dal fatto che spesso la macchina che viene prelevata e’ stata depositata molto tempo prima, in condizioni di manutenzione ed efficienza sconosciuta.
Infine l’eccessiva densità e quindi la ristrettezza degli spazi disponibili, possono essere cause di urti accidentali, in fase di manovra, sia a carico di altre macchine, sia a carico del fabbricato e delle strutture fisse, ma soprattutto nei confronti delle persone a terra, partecipanti o meno all’esecuzione delle manovre.
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