LA DIAGNOSTICA FITOPATOLOGICA
La diagnostica fitopatologica è intesa come l’accertamento dell’eziologia della malattia/danno, la descrizione e la comparazione dei sintomi in modo preciso e corretto.
La diagnostica si avvale di:
- Indagini di campo.
- Indagini di laboratorio.
L’ANALISI VISIVO COMPARATIVA DEI SINTOMI E ANALISI DEI DATI
- Sintomatologia principale.
- Sintomi collaterali e apparentemente diversi.
- Dislocazione delle diverse sintomatologie nell’area considerata.
GLI ACCERTAMENTI DIAGNOSTICI TRADIZIONALI
Gli accertamenti diagnostici tradizionali si eseguono con:
- L’ESAME DI SINTOMI E SEGNI SU:
- Specie e varietà del suscetto (resistenze genetiche possedute, origine del seme/materiale di moltiplicazione, età della pianta).
- Localizzazione della malattia sulla pianta: sistemica, locale, organotropica, settoriale – incidenza – distribuzione – diffusione – caratteri topografici.
- Ambiente di coltivazione: eventi climatici, caratteristiche fisicochimiche del suolo, relazioni tra incidenza malattia e variazioni microclimatiche o micropedologiche.
- Operazioni colturali: rotazione, semina o trapianto, lavorazione del terreno, formule e dosi di concimazioni, irrigazione, potatura, trattamenti antiparassitari.
- LA MORFOLOGIA PATOLOGICA:
- Modificazioni cromatiche.
- Necrosi ed altre alterazioni degenerative.
- Soluzioni di continuità e distacco di parti.
- Modificazioni di forma e dimensione.
IL CAMPIONAMENTO
Il campione raccolto deve essere rappresentativo di tutte le situazioni presenti in campo.
Si raccolgono:
- Campioni delle sintomatologie a vari stadi.
- Varie parti di pianta.
- Parti di pianta apparentemente sane.
Al campione va allegata:
- Una mappa della zona d’indagine con l’indicazione delle aree di prelievo.
- Le informazioni sull’ambiente (clima e tipo di terreno), sulle operazioni agronomiche, sulle coltivazioni precedenti, sulla vicinanza di strade, zone industriali.
I POSTULATI DI KOCH
- L’agente sospetto deve essere costantemente associato alla malattia.
- Deve essere isolato e coltivato in purezza (parassiti facoltativi: substrati artificiali, se obbligati: colture di tessuti sani o piante sane).
- Inoculato nell’ospite sano deve riprodurre la malattia.
- Lo stesso agente deve essere reisolato dall’ospite sperimentalmente infetto.
LE ANALISI DI LABORATORIO
Le analisi di laboratorio si svolgono in laboratori specializzati e vengono eseguite da fitopatologi o entomologi.
- Analisi entomologica: L’analisi dell’entomologo non richiede l’uso di particolari attrezzature ma è basata soprattutto sull’abilità e l’esperienza dello specialista nel riconoscere il parassita animale eventualmente presente nel campione ed il tipo di danno, risalendo da questo al parassita, utilizzando anche analisi microscopiche e istologiche.
- Analisi fitopatologica: L’analisi del fitopatologo è più lunga e complessa in quanto l’oggetto dell’analisi è un microorganismo e spesso occorre provocarne l’evasione in substrati naturali o artificiali.
- Analisi visiva: Viene effettuata ad occhio nudo dallo specialista o tramite osservazioni con il microscopio stereoscopico al fine di evidenziare eventuali microstrutture a livello della parte colpita.
- Analisi istologica: È un’analisi microscopica su sezioni sottili, fatte con il microtomo e con opportune colorazioni. Essa più che evidenziare la presenza del patogeno ha lo scopo di mettere in relazione delle alterazioni citoistologiche con il sintomo osservato per poter formulare una diagnosi corretta.
- Isolamento in vitro: In molti casi non è possibile formulare con le metodologie precedenti una diagnosi certa pertanto è necessario provocare l’evasione del patogeno tramite l’uso di una camera umida o meglio attraverso il suo isolamento in vitro. Quest’ultima tecnica è utilizzata per la ricerca di funghi e batteri.
LA DIAGNOSI E L’ISOLAMENTO DEI FUNGHI
La diagnosi viene fatta ad occhio nudo, con il binocolo e al microscopio.
L’isolamento dei funghi viene eseguito quando:
- Il microrganismo patogeno è presente insieme ad altri contaminanti.
- Non ha prodotto strutture tipiche di riproduzione.
- La stessa malattia (stessi sintomi) può essere causata da patogeni diversi o da fattori ambientali.
- La malattia è causata da un nuovo patogeno non ancora segnalato che deve essere studiato.
APPROCCIO DIAGNOSTICO: DISTRIBUZIONE DEI SINTOMI
I sintomi della malattia possono essere distribuiti:
- Nella popolazione vegetale:
- Omogenea.
- A bande.
- A “macchie di leopardo”.
- Secondo un gradiente.
- Senza alcun criterio.
- Nella pianta:
- Omogenea.
- Secondo un gradiente (alto/basso; nord/sud).
- Senza alcun criterio.
- Nella foglia:
- Omogenea.
- Al margine.
- Nelle regioni internervali.
- A bande.
- Senza alcun criterio.
- Bifacciali o no.
Nel caso di lesioni fogliari:
- Colore.
- Forma (lesioni individuali, aree estese; lesioni irregolari, tondeggianti, allungate).
- Dimensioni.
VALUTAZIONE DELL’IMPORTANZA ECONOMICA DELLE MALATTIE
La valutazione della gravità della malattia e/o dei danni provocati da questa è eseguita allo scopo di:
- Conoscere il costo per le aziende o per la collettività.
- Stabilire se esiste un sufficiente margine di convenienza economica alla coltivazione di una specie agraria in presenza di un suo patogeno.
- Valutare l’ammontare dei risarcimenti (nel caso in cui vi sia un responsabile del danno).
- Confrontare l’efficacia e l’economicità dei metodi di difesa.
- Seguire l’evoluzione delle epidemie e valutare l’efficacia di diversi mezzi di intervento.
La valutazione della quantità di malattia comporta l’adozione di criteri che devono rispondere a requisiti di semplicità e di rapida esecuzione per poterne permettere una facile applicazione.
Intensità: valore (grado, gravità), espresso quantitativamente, raggiunto dalla malattia su una pianta o su una parte (organi o tessuti) di questa (es.: 5% di superficie fogliare necrotizzata); si determina in via breve con l’aiuto di “scale patometriche”.
Diffusione: numero o percentuale (prevalenza) di piante affette dalla malattia, che si considera su una data superficie, o di parti (organi o tessuti) di piante interessate dalla malattia su ogni singolo individuo.
Fondamentale è la metodologia di campionamento.
Incidenza: e l’espressione in un dato unico dei due elementi considerati (intensita e diffusione), dei quali e funzione.
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