LE AVVERSITÀ DELLE PIANTE CAUSATE DA PARASSITI ANIMALI (parte 2°)
Le avversità delle piante causate da parassiti animali sono dovute da:
C) I NEMATODI
I nematodi sono organismi solitamente vermiformi (anche se a volte le femmine possono essere di forma sferica o sacciformi), simili a piccolissime anguille, di dimensioni assai ridotte, variabili tra 0,2 e pochi millimetri, difficilmente visibili a occhio nudo.
1) CARATTERISTICHE
- Questi animali vivono in prevalenza nel terreno, attaccando le radici delle piante, dove provocano galle e rigonfiamenti.
- Sono frequenti ad esempio su pomodoro, melanzana, zucchino e altre orticole in serra o nei terreni sabbiosi. Muovendosi liberi nel suolo, con le loro punture possono anche causare necrosi delle radichette con conseguente compromissione dello sviluppo e funzionalità dell’apparato radicale. In tutti i casi, il principale sintomo della parte aerea è uno stato di sofferenza e scarso sviluppo.
- I nematodi possono sopravvivere nel terreno per lunghi periodi, anche per più anni, entrando in quiescenza sotto forma di cisti.
- Alcune specie sono in grado di vivere e spostarsi all’interno dei tessuti, nella parte aerea della pianta; in questo caso i sintomi sono deformazioni delle foglie, necrosi e deperimento generale.
- I nematodi possono inoltre, al pari di altri parassiti delle piante, essere veicolo di virosi, per cui a volte è opportuna l’analisi dei terreni, come nel caso di appezzamenti da destinare a vivaio di viti e fruttiferi.
2) LA DISINFESTAZIONE
Un metodo di lotta per contenere le popolazioni di nematodi è la disinfestazione del terreno, a cui è necessario a volte ricorrere per le colture in serra. Attualmente vi è una carenza di mezzi chimici, per la revoca di prodotti fitosanitari specifici e particolarmente efficaci.
3) LA PREVENZIONE
Il metodo migliore di prevenzione, come nel caso dell’aglio, è l’utilizzo di materiale proveniente da campi controllati, esente da nematodi, oltre alla rotazione colturale (3 – 4 anni). Anche nel caso del nematode della barbabietola, la rotazione colturale e la verifica della presenza dei nematodi nel terreno, sono il principale metodo di limitazione della diffusione e dei danni. Nel caso delle orticole su terreni sabbiosi, oltre alla rotazione, è necessario spesso fare ricorso a prodotti nematocidi o nematostatici. Tra questi sono disponibili anche soluzioni non chimiche.
4) RIASSUMENDO
I nematodi sono organismi di solito vermiformi, presenti nel terreno, attaccano le radici delle piante compromettendo funzionalità. Contro i nematodi dannosi alle colture è possibile effettuare rotazioni sufficientemente lunghe.
D) LE LUMACHE
Esistono varie specie di lumache, appartenenti a due grossi gruppi: le limacce, prive di guscio, e le chiocciole, con il guscio. Si nutrono di vegetali in decomposizione, erba, foglie tenere, germogli.
1) I DANNI CHE PROVOCANO
In genere arrecano danni negli orti o nei giardini durante i mesi primaverili ed autunnali, poiché negli altri periodi dell’anno le temperature troppo basse o il clima eccessivamente siccitoso ne causano il temporaneo letargo.
Prediligono posti umidi e freschi, si spostano e fanno danni nelle ore notturne, dal tramonto all’alba.
2) LA PREVENZIONE DALLE LUMACHE
Per prevenire i danni è opportuno che non vi siano in prossimità della coltura siti dove si possono facilmente riparare e da cui possono raggiungere facilmente la stessa. Poiché necessitano di ripari durante il giorno, la disposizione di tegole, sottovasi o altro nei punti di passaggio può permettere di raccoglierle facilmente di giorno. Su piccole superfici può anche essere distribuita della cenere attorno alle piante da proteggere. Anche l’interramento di vasetti con il bordo a livello del terreno, contenenti birra, risulta efficace.
Su superfici estese si possono utilizzare esche a base di fosfato ferrico, ammesso anche in agricoltura biologica, o altre esche a base di altre sostanze attive.
RIASSUMENDO
- Le lumache si distinguono in limacce, prive di guscio, e chiocciole, con il guscio.
- Prediligono posti umidi e freschi, si spostano e fanno danni nelle ore notturne, dal tramonto all’alba.
- Per prevenire i danni è opportuno che non vi siano in prossimità della coltura siti dove possono trovare riparo durante il giorno.
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