LE LAVORAZIONI DEL TERRENO DELL’ORTO
Le lavorazioni del terreno dell’orto sono interventi praticati dall’uomo con l’ausilio di utensili o macchine allo scopo di creare un ambiente fisico ospitale per le piante agrarie.
Quindi servono per creare un buon equilibrio tra pianta e aria, acqua e terreno.
QUALI SONO GLI SCOPI DELLE LAVORAZIONI
Possiamo riassumere gli scopi delle lavorazioni in:
- Aumento della sofficità. Una maggiore sofficità riduce la tenacità e la compattezza del terreno, creando le condizioni ideali per favorire l’espansione delle radici e l’esecuzione di altre operazioni colturali.
- Aumento della permeabilità. Una maggiore permeabilità del terreno favorisce l’infiltrazione dell’acqua, evitando che ristagni.
- Preparazione del letto di semina. Lo sminuzzamento delle zolle crea un ambiente adatto ad ospitare il seme in modo che le particelle terrose vi aderiscano meglio favorendone la germinazione.
I LAVORI DI PREPARAZIONE DEL TERRENO DELL’ORTO
I lavori di preparazione del terreno dell’orto sono i lavori che vengono eseguiti per preparare il terreno ad ospitare le piante o il seme creando un ambiente favorevole alla loro crescita.
PULIZIA DEI MATERIALI VEGETALI DEL TERRENO
La prima operazione necessaria prima dell’abbandono dell’orto, è la rimozione di tutti i detriti vegetali ancora presenti nelle aiuole, apparati radicali compresi, da togliere con l’aiuto di una vanga.
I materiali possono avere tre diverse destinazioni:
- Si bruciano dopo averli lasciati seccare sul terreno (sempre con le dovute cautele) e, meglio, se su una lamiera tenuta sollevata dal terreno, dopo che questo è stato ben inzuppato d’acqua.
- Si immettono nella compostiera, ma solo se sani e non attaccati da parassitosi e marciumi, le malerbe possono essere inserite solo se giovani e non salite a seme, perché esistono semi capaci di mantenere la loro capacità germinativa anche dopo un valido processo fermentativo.
- Se si tratta di frutti marci, o parti di piante malate si interrano in una buca dopo averli coperti con terra, uno strato di calce, e ancora terra.
I residui della vegetazione, foglie ed altro non vanno direttamente interrati perché non rappresentano nutrimento per la pianta se non vengono prima trasformati.
LA VANGATURA
Dopo aver pulito il terreno dai residui dalla vegetazione precedente si passa al dissodamento del terreno tramite la vangatura.
Lo scopo di questa operazione è rimuovere il terreno per ridargli la sofficità che è stata persa durante l’anno di coltivazione.
Se osserviamo infatti un terreno appena vangato noteremo che rimane più alto di quello non lavorato. Questo perché abbiamo ridato al terreno una struttura spugnosa ricca di spazi vuoti dove potrà circolare acqua e aria.
La vangatura andrà eseguita ad una profondità variabile da 20 a 40 cm a seconda della coltura che dovrà essere ospitata.
Si dovranno vangare piccole “fette” di terra avendo cura di rivoltarle bene Le pareti dello scavo devono essere verticali: per ottenere questo, la vanga va conficcata ad angolo retto nel terreno e poi fatta ruotare in maniera di portarsi in posizione parallela. Quando si è completata tutto il lato del terreno, si procede con un altro scavo e si getta la terra in quello precedente, integrandola eventualmente con una spanditura di letame o terriccio.
Il terreno dovrà essere non troppo secco per evitare la fatica e lo sbriciolamento delle zolle e nemmeno troppo bagnato.
LA FRESATURA
La fresatura viene eseguita con un’apposita macchina chiamata fresa o motocoltivatore ed ha come scopo quello di sminuzzare le zolle di terra lasciate dalla precedente vangatura. In alcuni casi se il terreno è particolarmente sciolto può sostituire la vangatura ma è comunque sconsigliabile per i seguenti motivi:
- Eccessivo sminuzzamento della terra e conferimento di una struttura compatta al terreno.
- Scarsa profondità di lavorazione (max 20 cm).
- Propagazione di erbe infestanti.
La profondità di vangatura non deve essere troppo eccessiva: si rischia di portare in superficie lo strato inerte.
La fresatura non può sostituire la vangatura.
LA RASTRELLATURA
È il lavoro che segue la vangatura ed eventualmente la fresatura.
Lo scopo di questo lavoro è quello di rompere le zolle di terra se non è stato fatto con la fresatura. A questo scopo si usa un rastrello con denti lunghi o una forca rampinata.
Una volta rotte le zolle si passerà ad una seconda rastrellatura con un rastrello più piccolo per spianare la terra e ridare la forma alle aiole.
QUANDO SI ESEGUONO I LAVORI DI PREPARAZIONE DEL TERRENO
1) PULIZIA DEL TERRENO
Viene eseguita a fine estate e comunque dopo aver raccolto tutta la produzione.
2) VANGATURA
È bene eseguirla in autunno anche se la coltura che dovrà essere ospitata verrà seminata a primavera. In questo modo il terreno rimarrà esposto tutto inverno all’azione del gelo e del disgelo che favoriranno una buona struttura.
3) FRESATURA
Viene eseguita subito dopo la vangatura per le colture che vengono seminate in autunno ma per tutte le altre è consigliabile eseguirla a primavera per lasciare il terreno esposto durante l’inverno.
4) RASTRELLATURA
Si esegue appena prima della semina o del trapianto per avere un terreno soffice e le aiole ben conformate.
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