LE VARIABILI DELL’AREA VERDE DEL GIARDINO
Alcune domande da porsi: bisogna creare un’aiuola con piante perenni o vivaci, cioè definitive. A cui dedicare periodici sfoltimenti; assegneremo a queste specie un punto fisso, riferimento strutturale del nostro giardino, lasciando spazio ad annuali o bulbose, oppure utilizzando le annuali periodiche, che verranno usate nella giusta rotazione di fioritura.
Sono molto interessanti le consociazioni di categorie diametralmente opposte, unite da un mono cromismo arcaico, (ibridi base) dagli effetti cromatici veramente interessanti (aiuole tematiche a colore unico).
LE VARIANTI ALLE AIUOLE
- Una variante alle aiuole monocromatiche, viene data dall’associazione di colori primari, che vadano a definire una decrescente scala cromatica composta da specie che sappiano regalare colore ed armonia tutto l’anno.
- Per le bordure si può utilizzare una specie arborea unica, generalmente con un colore vivace, che vada a mettere in forte contrasto il verde predominante, costante fissa del giardino.
- I colori non visti dall’incauto progettista, quali i grigi dei muri di cinta, ocra spento di alcuni cordoli di bordura o i marroni degli arredi dei giardini, possono favorire un errato accostamento dei colori di base, dettato dall’immobilità di suddetti colori.
- Le siepi elemento strutturale definitivo estremamente indicate per delimitare i confini perimetrali, svolgono un importante funzione decorativa, delimitando il nostro punto d’orizzonte visivo, e quando giustamente utilizzate vanno a condizionare la profondità del giardino.
LE VARIANTI AI CORDOLI E ALLA PAVIMENTAZIONE
- I cordoli di divisione elemento strutturale estremamente elegante svolgono una funzione pratica di dividere il prato dalle aiuole, permettendoci in alcuni casi di creare un effetto anfiteatro, giocando sulla variazione dell’inclinazione del terreno.
- Ricordiamo che qualora si voglia realizzare una pavimentazione è necessario uniformarla alla cordolatura preesistente, evitando le associazioni poco coerenti.
- E possibile armonizzare gli interstizi della pavimentazione utilizzando piccoli tappezzanti, che renderanno più stabile il nostro selciato donandogli colore.
- Per associare una pianta ad alto fusto al nostro giardino bisogna valutare lo spazio di cui disponiamo, le zone d’ombra residue date dall’edificio, l’utilizzo che ne dovremmo fare, e le variabili di crescita della pianta che andremmo a scegliere.
IL PRATO
Il prato elemento dominante d’ogni giardino, andrà a ricoprire circa il settanta per cento della nostra area, di grandissimo effetto decorativo, unico elemento calpestabile del nostro giardino, svolge un effetto protettivo del suolo impedendone il dilavamento, può venir realizzato con metodiche differenti, richiede una manutenzione costante e mirata.
LE PIANTE ERBACEE ANNUALI E BIENNALI
Le specie annuali e biennali non mostrano differenze importanti, in quando svolgono la funzione di decorare il giardino, in quasi tutto l’anno.
- Il fatto di dover ricomprare ogni anno le piantine, costituisce senza altro una qualità negativa delle specie annuali e biennali, le quali presentano vari pregi che ne giustificano il loro così largo impiego.
- Sul mercato se ne trovano praticamente un numero illimitato di specie e varietà, prestandosi alla risoluzione di qualunque problema di risoluzione di accostamento di colori, altezza e spazio.
- Il loro ciclo vitale di così breve durata, ci regala effetti decorativi immediati, permettendoci di portare colore e strutturazione del nostro verde in poche settimane, mentre si attendono i risultati delle specie perenni.
- Le specie biennali regalano nella maggioranza una fioritura ricca e limitata ad esempio nella primavera o nel pieno dell’estate, in autunno, alternandosi in periodi di stasi.
- Le annuali fioriscono quasi senza interruzione dalla primavera all’autunno, si prestano a frequenti sostituzioni con piantine ottenute con semine scalari, in modo da garantire la giusta vivacità e colore al nostro giardino.
- Queste piantine in alcuni casi sono una soluzione provvisoria alla fase transitoria verso un giardino stabile, si ritiene comunque che sapendole inserire nel giusto ambito queste piante possono diventare un complemento importante, andando a creare zone tematiche.
- Richiedono cure più frequenti e assidue rispetto ad altre specie, le annaffiature devono essere costanti ed abbondanti, dato che il loro apparato radicale ha uno sviluppo minore e superficiale e non potendo così attingere alle risorse idriche del terreno, le giuste concimazioni migliorano la colorazione, la crescita e la resistenza alle fitopatologie.
- Nel coltivare le specie annuali non si hanno limitazioni per quanto riguarda il clima, in considerazione del fatto che il ciclo vitale si svolge in un breve arco di tempo primaverile, estiva.
- Per le biennali vale lo stesso discorso siano esse acquistate o seminate in giardino, nelle regioni dove il clima e più mite e sufficiente proteggere con delle foglie o con dei teli, avendo cura di irrigarle quando l’inverno si presenta particolarmente asciutto.
- Dove l’inverno si presenta rigido per assicurarne la sopravvivenza occorre trapiantarle in cassoni vetrati o tunnel, e anticipando la semina alla primavera si ottengono così piantine più sviluppate e robuste, in grado di superare i mesi freddi.
IL CICLO ORGANICO
In quasi tutte le condizioni dell’emisfero settentrionale le piante fioriranno senza l’aggiunta di particolari additivi poiché la natura ha provveduto alla loro vita con una serie di cicli adeguati. Il ciclo dell’acqua, per esempio, e semplicemente il processo attraverso il quale l’acqua evapora dai mari, laghi e fiumi, viene trascinata dai venti e deposta come pioggia o neve, per filtrare attraverso la terra, di nuovo verso il mare.
Allo stesso modo, il ciclo nitrogeno (animali e piante morte, decomponendosi nel terreno liberano nitrati che servono alla vegetazione la quale, a sua volta nutre gli animali) fornisce un adeguato nutrimento al terreno.
Createvi il vostro contenitore per macerare i resti vegetali della casa e del giardino che, con l’aiuto di concime animale, vi forniranno un ottimo compost (concime nitrato di origine organica) in modo da integrare i concimi minerali che abitualmente si usano.
COME E DOVE USARE GLI ARRAMPICANTI
Con la loro varietà di colori e profumi sono rose che abbelliscono, per quasi tutto l’anno, pareti e arcate ma anche gazebi e pergole. Poche visioni sono così spettacolari come quelle offerte da un muro, una pergola o una recinzione internamente ricoperta dalla fioritura di una rosa rampicante. In realtà, dal punto di vista botanico, non esistono rose rampicanti, cioè in grado di arrampicarsi da sole, poiché non hanno nessun “organo” adatto ad attaccarsi. Alcune specie di rose sono però dotate di lunghi rami che, guidati e fissati ad appositi sostegni, sono in grado di estendersi in altezza oppure in lunghezza.
LE TIPOLOGIE PRINCIPALI DELLE ROSE RAMPICANTI
Dal punto di vista pratico si è soliti suddividere le rose rampicanti in tre grandi gruppi che, nel mondo anglosassone, prendono rispettivamente il nome di climbers, ramblers e pillars, termini che possono essere rispettivamente tradotti in italiano con le parole:
- Arrampicatrici
- Sarmentose
- Moderne
COME PIANTARE LE ROSE RAMPICANTI
Occorre preparare una buca di 40-50 cm di lunghezza, tale da contenere le radici ben allargate, incorporando una buona quantità di sostanza organica sotto forma di torba, letame maturo o composto. Se la rosa è coltivata in vaso, il contenitore deve avere una larghezza di almeno 40-50 cm, in modo da contenere l’apparato radicale della pianta che si sviluppa più in larghezza che in profondità.
DOVE FARE CRESCERE LA ROSA RAMPICANTE
La rosa rampicante può crescere:
- Vicino a un albero.Occorre che la rosa sia distanziata di circa un metro dalla base dell’arbusto, per evitare che gli apparati radicali entrino in competizione per acqua e nutrimento. La distanza permette anche lo scavo di un’ampia buca che garantisca un buon impianto.
- Fissandola al muro. Per coprire o abbellire una parete, il modo più semplice è tenere orizzontalmente dei robusti fili metallici, di 8-10 mm di diametro, lungo la parete, distanziadoli verticalmente di 40-50 cm l’uno dall’altro e fissandoli lateralmente a degli anelli o pali, metallici oppure di legno, posti a 40-50 cm dal muro.
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