QUAL’È IL PERIODO ADATTO PER LA POTATURA DEGLI ALBERI
La potatura deve essere effettuata durante la fase di riposo vegetativo della pianta, dal momento in cui cadono le foglie alla nascita dei nuovi germogli in primavera.
Esiste anche una specifica tipologia di potatura da eseguire in primavera – estate, per alleggerire la chioma.
L’EPOCA DELLA POTATURA
Ci sono due momenti distinti per potare:
- La potatura invernale si può praticare dall’autunno fino a prima della fioritura, ovvero sulle piante caducifoglie a riposo. Posticipandola a poco prima della fioritura si ottiene il vantaggio di riconoscere bene le gemme a fiore, perché sono più gonfie di quelle a legno e ciò consente di decidere il carico di fiori da lasciare.
- La potatura estiva o verde può avvenire in svariati momenti durante la stagione vegetativa, e a seconda di quando viene eseguita si possono avere risultati diversi. Ad esempio, tagli tardivi a metà agosto daranno origine in futuro ad una crescita contenuta e ordinata della pianta, mentre anticiparli a luglio significa assistere ad una certa emissione vegetativa.
QUANDO NON BISOGNA POTARE
- Quando l’albero sta bene così com’è; la potatura non è un atto obbligatorio, è un risanamento, una correzione, un contenimento di una situazione che riteniamo nociva alla salute dell’albero.
- La potatura è un adattamento della forma dell’albero alla nostra comodità e al nostro gusto.
Se l’albero possiede già questi requisiti la potatura rischia solo di danneggiarli. - Nella primavera, mentre sviluppa le foglie, e nell’autunno, mentre le perde, la potatura apporta uno stress aggiuntivo all’albero, quindi è da evitare.
QUANDO BISOGNA POTARE
- In autunno, dopo la perdite delle foglie e fino allo sbocciare delle gemme in primavera possiamo fare la potatura secca, detta anche invernale.
- Se si fa nel tardo autunno, la chioma si alleggerisce e rimane meno soggetta ai danni provocati dai carichi di neve.
- Se si fa nel tardo inverno, l’albero può subito attivare le protezioni interne per difendersi dalle ferite
- In estate, quando le foglie hanno finito di formarsi e prima che comincino a ingiallire possiamo fare quella che si chiama “potatura verde”
- Ridotti e modesti interventi di taglio, con ferita medicata, li possiamo comunque fare in qualsiasi momento
LA POTATURA VARIA IN BASE AL TIPO DI PIANTA
Quando potare varia in base al tipo di pianta:
- Piante verdi per le quali la fioritura non è importante, si pota alla fine del periodo di riposo, all’inizio della primavera (esempio il filodendro)
- Piante che fioriscono nei rami dell’anno (es. plumbago) la potatura deve avvenire prima che la pianta emetta i nuovi germogli
- Piante che fioriscono sui rami dell’anno precedente (buganville, ortensia ecc.) si pota subito dopo la fioritura. In ogni caso, si consiglia di fare sempre riferimento alla scheda tecnica di coltivazione di ciascuna pianta.
IN QUALE STAGIONE BISOGNA POTARE
A) Autunno
L‘autunno non è una buona stagione per la potatura. Troppe spore nell’aria, troppo elevata l’umidità. Eppure non è raro imbattersi nei mesi autunnali in cantieri di potatura, e questo nonostante che la maggior parte dei regolamenti locali lo vieti espressamente.
Le potature autunnale sono una triste moda per la mancanza dei controlli da parte degli enti preposti. Alcuni regolamenti comunali prevedono sanzioni per potature eseguite fuori stagione: sanzioni per la ditta esecutrice ed anche per il committente.
Ogni autunno si vedono decine di potature ma non ci sono azioni di controllo e sorveglianza.
Per “beccare” casi sanzionabili non sarebbe neppure necessario passare di lì proprio nel momento in cui si stanno facendo i lavori: gli alberi non si spostano da dove sono, e i tagli freschi sono ben riconoscibili a lungo.
In autunno si potrebbero eseguire lavori che non siano le potature; per esempio gli abbattimenti, le operazioni di pulizia del secco, che non coinvolgono quindi in nessun caso i tessuti vivi dell’albero. Per potatura può intendersi anche solo la rimonda dal secco: potare non necessariamente vuol dire amputare legno vivo. Su alcuni alberi c’è tanto di quel secco da poterci lavorare addirittura con la motosega.
B) Primavera
Un altro periodo in cui non si possono toccare gli alberi è la primavera. Manomettere un albero in questo periodo significa disorientare completamente la pianta, interrompendone il flusso di messaggi chimici e ormonali destinati a regolare l’intensa attività biochimica.
Cioè da quando le gemme iniziano a gonfiarsi preludendo alla schiusa delle foglie (o dei fiori: alcuni alberi, come il ciliegio o il mandorlo e tanti altri, fioriscono prima di mettere le foglie), fino alla completa formazione delle foglie.
In questa fase, l’albero ingrossa rami e rametti, mette su legno.
Sarà solamente al termine di questa imponente operazione, cioè grosso modo dall’inizio dell’estate, che, cessato l’incremento di diametro dei rami, ha inizio l’incremento del fusto e delle branche principali. In questo modo i tessuti di un ramo nella sua inserzione al fusto vengono fasciati e ricoperti ogni anno dai tessuti nuovi del tronco. Tutte queste attività (fioritura, schiusa delle foglie, ingrossamento dei rami) esigono un apporto energetico enorme.
C) Inverno
L’inverno è la stagione della potatura degli alberi. E questa è una di quelle conoscenze largamente diffuse che risponde abbastanza fedelmente al vero.
In inverno il freddo blocca o rallenta molto l’attività delle spore, ed anche l’umidità nell’aria è decisamente più bassa che in autunno e in primavera. Parimenti è noto che il clima secco tipico dell’estate azzera ogni attività fungina.
D) Estate
Meno noto è il fatto che anche l’estate è la stagione della potatura degli alberi. E come mai in estate non si vede mai potare? In linea di massima perchè in estate cresce l’erba, e dunque c’è altro di cui occuparsi. E poi forse perchè è talmente consolidata l’idea che sia l’inverno il momento giusto, che vanno bene autunno e primavera, che un po’ all’inverno ci assomigliano, ma l’estate proprio no!
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