STADI FENOLOGICI: ALTERNANZA DI PRODUZIONE NELL’OLIVO
Gli stadi fenologici che l’olivo deve seguire sono:
- Stadio invernale durante il quale le gemme sono ferme.
- Risveglio vegetativo delle gemme.
- Formazione delle mignole con il fiore non ancora sviluppato ma presenta i bottoni fiorali.
- Aumento di volume dei bottoni.
- Differenziazione della corolla dal calice.
- Fioritura vera e propria con apertura dei fiori (corolle bianche).
- Caduta dei petali (corolle imbrunite).
- Momento dell’allegagione e comparsa dei frutti dal calice.
- Ingrossamento del frutto.
- Invaiatura e indurimento del nocciolo.
- Maturazione del frutto.
L’ALTERNANZA DI PRODUZIONE
L’alternanza di produzione è un aspetto del quale si deve tener molto in considerazione in olivicoltura perché i suoi effetti si ripercuotono sia sul prezzo che sulla qualità del prodotto finito (sia olive da olio, sia da tavola).
Le cause a cui si può ricondurre tale evento sono:
- Un mix di condizioni climatiche.
- Attacchi parassitari.
- Potatura e concimazioni sbagliate.
- Eccessivo ritardo nella raccolta dei frutti e non meno importante la predisposizione della cultivar stessa.
COME OVVIARE ALL’ALTERNANZA DI PRODUZIONE
Per ovviare all’alternanza di produzione si deve operare in modo tempestivo e continuato nel tempo con i seguenti accorgimenti:
- Distribuire regolarmente la produzione sulla pianta con interventi di potatura straordinari (incisione anulare).
- Praticare l’irrigazione e la concimazione continua durante tutto l’anno.
- Effettuare una regolare lotta antiparassitaria, soprattutto contro la mosca dell’olivo.
- Anticipare il più possibile l’epoca di raccolta.
PORTINNESTI E VARIETÀ
Come portinnesti possono essere utilizzati gli oleastri (da olivo selvatico, usati un tempo) e gli olivastri (provenienti da cultivar rustiche e vigorose, oggi gli unici soggetti utilizzati). Questi ultimi, ottenuti da semi di piante coltivate, come tutti i franchi presentano un’ampia disomogeneita’ di sviluppo, maggiormente accentuata nell’olivo per il fatto che numerose varietà sono autosterili. Da ciò si desume che individuare una popolazione di semenzali in grado di essere uniforme e di controllare alcuni caratteri risulta alquanto difficile.
Accanto all’Olea europaea un certo successo si e’ ottenuto ricorrendo all’Olea oblonga, specie resistente al Verticillium dahliae, patogeno molto diffuso al sud. Le ricerche di nuovi portinnesti sono state indirizzate anche verso altre specie del genere Oleae verso generi affini.
LE CULTIVAR
Per quanto riguarda le cultivar, il parametro che viene maggiormente utilizzato nella classificazione delle cultivar di olivo è quello che le suddivide in relazione alla destinazione del frutto:
- Da olio: Bosana, Canino, Carboncella, Casaliva, Coratina, Dolce Agogia, Frantoio, Leccino, Moraiolo, Pendolino (cultivar toscana diffusa come impollinatrice di Frantoio, Leccino, Moraiolo, Ascolana Tenera), Rosciola, Taggiasca, ecc..
- Da frutto: Ascolana Tenera, Oliva di Cerignola, Sant’Agostino, Intosso.
- A duplice attitudine: Carolea, Itrana, Tonda Iblea.
IMPIANTO
Prima di mettere a dimora le piantine d’olivo e dopo aver scelto il luogo dove si dovrà procedere all’impianto si devono eseguire le seguenti operazioni:
- Livellamento e, se necessario, spietramento.
- Lavorazione profonda del terreno con aratro ripuntatore (ripper) per dissodare il terreno in profondità.
- Continuare poi con una concimazione a base di letame (300-400 q.li/ha) e una fosfo-potassica (150-200 kg/ha).
- Messa in opera di una rete di scolo (fossi e dreni).
- Tracciamento dei sesti e messa dei tutori (picchetti in legno) delle future piantine.
- Eventuale potatura di trapianto delle piantine.
PERIODO E SESTI D’IMPIANTO
Il periodo consigliato per l’impianto è l’inizio della primavera, precedendo la ripresa vegetativa. Nelle zone ad inverno mite è consigliabile la messa a dimora in autunno. Le piante che abbiamo sistemato in campo dovranno essere allevate con particolari forme e sesti d’impianto: al centro Italia si preferisce il sesto 5×6 o 6×6 mentre al sud è più largamente usato il sesto 7×6 o 7×7.
Negli ultimi anni si sta sperimentando il sesto dinamico cioè un oliveto dove le piante hanno sesto 6×3 fino al 12° anno, dal 13° in poi una fila ogni due viene spiantata così da ottenere ben due impianti 6×6.
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