ARECA

(Areca catechu)

areca

Si ritiene che l’areca sia originaria della penisola malese; viene indicata dalle popolazioni orientali con il nome di betel dalla denominazione dei frutti (noci di betel) che, tagliati e masticati, provocano una leggera azione eccitante.   In natura, l’areca può crescere fino a 30 m: gli esemplari coltivati in contenitori, però, raramente raggiungono questa altezza e tendono ad assestarsi sui 3 m, con foglie spesso lunghe 2 m.

Quando è giovane è una pianta da fogliame per interno ideale; nel suo ambiente naturale cresce sotto altre specie, quindi gradisce condizioni di ombra. In una casa media non è facile soddisfare le altre sue esigenze: il calore e il grado di umidità necessari per una crescita ottimale la rendono più adatta a una serra che non a una stanza di soggiorno; perché possa mantenersi in buona salute la pianta richiede inoltre cure speciali.

La sua eleganza ripaga comunque ampiamente ogni sforzo.

L’AMBIENTE 

Coltivare l’areca in ambiente caldo: questo esemplare necessita di una temperatura minima invernale di 16 °C e cresce bene con una gamma ottimale di 18 – 27 °C. il freddo uccide questa pianta.

LA LUMINOSITÀ

Tenere in luogo semiombreggiato; la luce deve in ogni caso essere indiretta o filtrata da altre piante.

LA ANNAFFIATURA

Usare la superficie del terriccio come guida per le esigenze in fatto di bagnature: annaffiare a fondo, poi lasciar asciugare bene prima di ribagnare. Questa specie richiede che le radici siano umide, ma non inzuppate, tutto l’anno.

L’UMIDITÀ

Per prosperare necessita di un elevato grado di umidità; nebulizzare quotidianamente quando fa caldo. Migliorare inoltre l’umidità circostante sistemando il vaso su un sottovaso contenente ghiaia quasi coperta d’acqua, badando che le radici della pianta non siano a bagno.

LA CONCIMAZIONE

Concimare gli esemplari maturi ogni 3 settimane con un fertilizzante adatto; continuare a fertilizzare durante tutto il periodo di crescita.

IL RINVASO

Rinvasare a primavera le piante troppo costrette nel vaso, usando un terriccio a base di terra grassa: gli esemplari alti, infatti, necessitano della maggiore stabilità fornita appunto da questo tipo di composta. Per i più grandi, rinnovare, in primavera, solo la superficie del terriccio.

I CONSIGLI

Le piante giovani sono ideali da usare in composizioni temporanee su piccola scala, dove la loro statura conferisce all’insieme una caratteristica di grande effetto.

PROBLEMI E RIMEDI

Ragnetto rosso. Può rappresentare un inconveniente, anche se l’elevato grado di umidità richiesto dalla pianta contribuirà a scoraggiare questo parassita.  In alternativa, usare una tavoletta impregnata di insetticida: in questo modo, spesso, si possono combattere attacchi di minori proporzioni. Isolare l’esemplare colpito; se è incurabile, bruciarlo.

Cocciniglia cotonosa. Si annida all’ascella delle foglie, nascondendosi sotto una massa cerosa bianca. Sulle pagine inferiori delle foglie possono invece comparire le incrostazioni brune delle cocciniglie. Rimuovere entrambe con un bastoncino di ovatta intriso di alcool denaturato.

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