CENNI DI ORTICOLTURA BIOLOGICA

cenni di orticoltura biologica

Per agricoltura biologica intendiamo ad un insieme di tecniche agricole che ci permettono di ottenere prodotti senza l’utilizzo di sostanze chimiche (che danneggiano l’ambiente oltre che essere pericolose per il consumatore). Inoltre noi tutti sappiamo come i prodotti del nostro orto siano più saporiti e gustosi di quelli comperati (questo perché non vengono indotti all’accumulo di acqua, che li rende grossi e belli esteticamente, ma insipidi, meno profumati e meno ricchi di fibre e altri elementi preziosi.).

SU CHE COSA SI BASA IL BIOLOGICO

Il biologico si basa su di un corretto rapporto fra uomo, economia, ambiente e territorio.

Vediamo come:

LE VARIE TECNICHE DELL’ORTICOLTURA BIOLOGICA

Di seguito verranno presentate le principali tecniche per l’agricoltura biologica.

A) LE SEMENTI BIOLOGICHE

Chi coltiva biologico deve procurarsi necessariamente anche sementi biologiche (presso appositi enti). Tutto ciò per assicurarsi che queste siano:

B) LA FERTILIZZAZIONE ORGANICA

In agricoltura biologica si cerca di nutrire gli organismi del suolo che producono humus (rendendo fertile il terreno) perché di conseguenza le piante cresceranno sane e forti.

Al contrario i concimi chimici somministrano gli elementi essenziali (P, N, K) direttamente alle piante, ma a lungo questa pratica impoverisce il terreno rendendolo sterile (mancano altri elementi, Sali minerali e soprattutto i microrganismi che trasformano queste sostanze: manca la vita!).

Di seguito i principali concimi per le colture biologiche.

C) IL COMPOSTAGGIO

Il compostaggio risulta un ottimo metodo per produrre in proprio un valido fertilizzante e recuperare gli scarti di cucina e orto.

Rifiuti organici della cucina e dell’orto/giardino Decomposizione per opera di batteri, funghi, lombrichi, insetti…

Composto semigrezzo (non del tutto decomposto) Composto maturo (fertile humus) (dopo 4-6 mesi) (dopo 8-12 mesi).

Regole base per il compostaggio:

D) LA PACCIAMATURA

Consiste nel coprire il terreno dov’è nudo (intorno alle coltivazioni) con fogliame, erba sfalciata, cortecce, resti di piante coltivate…

Questo sistema permette di:

E) IL SOVESCIO

Consiste nel seminare delle piante specifiche sul terreno a riposo, che vanno lasciate lì a decomporsi (durante l’inverno) o sfalciate e lasciate come pacciamatura (in primavera).

I vantaggi del sovescio sono:

F) LE ROTAZIONI COLTURALI

Con questa tecnica (conosciuta fin dai tempi più antichi) il terreno si rigenera perché le specie che si susseguono prelevano sostanze diverse dal terreno ed in quantità differenti (inoltre rendono disponibili alle colture seguenti sostanze “imprigionate” negli strati più profondi del suolo).

Facciamo un esempio.

Primo anno: concimazione e coltivazione di piante ad alto fabbisogno nutritivo (tutti i cavoli escluso quello rapa, zucche, zucchini, rabarbaro, porri, cetrioli…).

Secondo anno: sovescio e coltivazione di piante medio consumatori (carote, cipolle, ravanelli, aglio, rape rosse, finocchi, insalate, cavolo rapa, patate, sedano, meloni, peperoni…).

Terzo anno: sovescio e coltivazione di specie deboli consumatori (piselli, fagioli, erbe aromatiche e officinali…).

Quarto anno: concimazione organica o maggese/sovescio e…ricomincia il ciclo!

Due regole da non scordare:

  1. le piante appartenenti alla stessa famiglia botanica non vanno mai fatte susseguire le une alle altre perché prelevano le stesse sostanze.
  2. i pomodori e le fragole crescono bene sempre nella loro terra.

G) LE CONSOCIAZIONI

Questa tecnica consiste nel coltivare vicine piante diverse allo scopo di proteggersi le une le altre da alcune malattie.

Vediamone alcuni aspetti:

LA LOTTA BIOLOGICA

In agricoltura biologica il motto è “prevenire è meglio che curare”, dunque prima di tutto dobbiamo preoccuparci di proteggere la biodiversita’ (cioè la vita e la varietà animale e vegetale del nostro orto) con lo scopo di diffondere e favorire la presenza dei nemici naturali dei parassiti (per raggiungere lo scopo si possono ricreare habitat adatti alla loro sopravvivenza, come siepi, muretti a secco, cassette nido, angoli selvatici o di prato non rasato..).

Altre regole preventive sono: non eccedere nelle concimazioni e tener conto del fabbisogno delle singole specie, scegliere sementi sane e delle varietà più adatte al clima ed al suolo locali, consociare e prestare attenzione fin dai primi sintomi alla comparsa di parassiti.

Se tutto ciò non dovesse bastare si ricorre a tutta una serie di prodotti naturali, mezzi meccanici (reti, barriere), trappole ai ferormoni, organismi aiutanti…

BIODIVERSITÀ ORTICOLA E VECCHIE VARIETÀ

La grande varietà di climi e ambienti ha permesso ai nostri progenitori di domesticare e selezionare alcuni ortaggi fino ad ottenere migliaia di differenti varietà, ciò che viene chiamata biodiversità orticola.

Purtroppo nell’ultimo secolo abbiamo assistito ad un preoccupante ed irreversibile processo di perdita di questa ricchezza varietale; ciò è legato a dinamiche socioeconomiche molto complesse.

Il pericolo di estinzione viene rafforzato dalla loro precarietà: si prenda atto della possibilità di perdere per sempre una varietà a causa di un annata andata male o della quale non si sono conservate le sementi.

Dobbiamo ricordarci che estinguere una varietà significa perdere ricchezza genetica, sapori e colori sulle nostre tavole, cibi tradizionali ma anche sapori e conoscenze basate sull’esperienza di generazioni.

Un altro dato allarmante riguarda le sostanze nutritive presenti negli ortaggi. Si è infatti visto che le cultivar moderne (selezionate per le dimensioni, l’aspetto e la lunga conservazione) non si sono limitate ad omologare e ridurre la gamma di sapori e aromi, ma addirittura risultano impoverite se non prive di vitamine e sali minerali.

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