CHAMAEDOREA COSTARICANA

(Chamaedorea costaricana)

chamaedorea costaricana

La Chamaedorea costaricana è una varietà dall’aspetto più robusto di quello di altre palme che appartengono alla stesa famiglia pur essendo altrettanto elegante: il suo portamento è perfetto sia quando la pianta viene cresciuta individualmente sia quando entra a far parte di composizioni in cui risalti la sua bellezza statuaria; inoltre questa bella varietà gradisce gli ambienti piuttosto bui.

Gli esemplari coltivati in vaso raggiungono raramente i 2 m mentre nei paesi d’origine possono crescere fino a oltre 4 m. Sistemate la pianta lontano dai luoghi di passaggio per evitare al largo fogliame danni che sono irreparabili e ne compromettono la bellezza.

Le chamaedorea adulte possono produrre infiorescenze lunghe circa 15 cm, cui fanno seguito piccoli frutti a bacca.

L’AMBIENTE

Questa palma necessita di temperature superiori a 18 °C per la crescita attiva: quando l’ambiente è molto caldo fornire adeguata ventilazione al riparo dalle correnti d’aria; durante il periodo di riposo invernale la pianta va tenuta al fresco e piuttosto asciutta: in tale stagione può tollerare una minima di 5 °C.

LA LUMINOSITÀ

Sistemare questi esemplari in ombra parziale perché non gradiscono il sole diretto; la luce indiretta di una finestra esposta a nord garantirà a questa palma una crescita equilibrata e non la farà indebolire.

LA ANNAFFIATURA

Bagnare abbondantemente, quindi attendere che la superficie del terriccio si asciughi prima di provvedere di nuovo: è preferibile annaffiare poco piuttosto che troppo e la quantità d’acqua va diminuita quando la temperatura si abbassi.

L’UMIDITÀ

La Chamaedorea costaricana non ha particolari esigenze in fatto di umidità e tollera molto bene gli ambienti secchi purché non siano anche molto caldi. In estate, irrorare di tanto in tanto la pagina inferiore del fogliame giova alla pianta e scoraggia gli attacchi del ragnetto rosso.

LA CONCIMAZIONE

Nutrire gli esemplari adulti ogni 15 giorni durante la stagione di crescita: quelli appena invasati non vanno concimati per circa 6 mesi.

IL RINVASO

Rinvasare le piante troppo costrette nei vasi in primavera; usare un terriccio a base di terra grassa (che conferisce maggior stabilità) o una composta di torba cui aggiungere, per un quarto del volume totale, sabbia per orticoltura.

I CONSIGLI

Durante il rinvaso dividere i cespi più grandi; interrare le piante al livello originario e rincalzare bene il terriccio intorno alle radici.

PROBLEMI E RIMEDI

Il ragnetto rosso si insedia sulla pagina inferiore delle foglie; irrorare spesso il fogliame scoraggia questo parassita ma, in caso di attacco, è bene usare i bastoncini impregnati di insetticida e rispettare le giuste condizioni ambientali di crescita, tenendo così sotto controllo anche altri insetti dannosi.

L’anguillula delle radici provoca segni di malnutrizione e deperimento, quindi la morte della pianta; bruciare gli esemplari infestanti.

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