CHI È, E DI CHE COSA SI OCCUPA IL PESCATORE

Il pescatore è colui che cattura pesci e altri animali da un corpo d’acqua (oceano, mare, fiume, lago, riserva…), o raccoglie frutti di mare, cioè molluschi e crostacei a scopo alimentare.  Nel mondo ci sono circa 38 milioni di pescatori per il commercio, per sopravvivenza e allevatori di pesci.

Il termine può essere applicato anche ai pescatori sportivi e può essere attribuito per descrivere sia uomini che donne. Chi esercita l’attività della pesca per mestiere o per diletto.

Il pescatore ricopre un ruolo molto importante nell’approvvigionamento delle risorse ed è testimone della tradizione italiana della pesca, settore a cui sono collegate numerose eccellenze del nostro Paese.

 I TIPI DI PESCATORE

Si possono distinguere tre tipi di pescatore, in base all’ambiente specifico in cui lavora:

In genere, un pescatore si specializza in base alla specie pescata (mitili, crostacei, pesci, tonni, ecc..) e/o alla tecnica utilizzata (pesca a strascico, pesca con fiocina, pesca con lampara, ecc..).

In base al profilo specifico, il pescatore deve saper maneggiare gli strumenti utili al tipo di pesca prescelto e le tecniche che questo prevede.

LE CARATTERISTICHE DEL PESCATORE

Il lavoro del pescatore è un lavoro molto duro che spesso scoraggia chi vuole intraprenderlo. La fatica è un elemento con cui bisogna sempre fare i conti nelle attività di pesca.

Tra le caratteristiche generali del pescatore, soprattutto quando si parla della pesca in alto mare, devono esserci:

LA PROFESSIONE DEL PESCATORE

Per fare il mestiere di pescatore ci vuole tanta passione. Il profitto per i professionisti che lavorano in proprio arriva solo con la vendita della merce; questo significa che se le condizioni meteo non permettono di andar per mare o se non c’è passaggio di pesci, i pescatori rimangono a bocca asciutta.

Per svolgere al meglio la professione, inoltre, è necessario essere consapevoli della stagionalità della vita marina, delle fasi di sviluppo, del comportamento, delle migrazioni e dell’habitat dei pesci e degli altri animali acquatici. Fondamentale è anche che il pescatore conosca al meglio le normative esistenti in materia di restrizioni alle attività di pesca: infatti moltissime specie, sono soggette a limitazioni e restrizioni per quanto riguarda il prelevamento, il trasbordo e la vendita.

Un pescatore inizia a lavorare generalmente come dipendente di un’impresa di pesca (spesso rappresentata anche da un singolo peschereccio). Dopo un periodo di lavoro alle dipendenze di altri, il pescatore può decidere di mettersi in proprio diventando egli stesso titolare di un’impresa. In tal caso, dovrà investire una cospicua quota di denaro dato che, per esempio, dovrà acquistare un peschereccio e il complesso di strumentazioni necessarie all’attività.

COME DIVENTARE PESCATORI

Per diventare pescatori professionisti non basta uscire in mare su un gozzetto e avere ami, lenze e reti. Tutt’altro, il percorso per guadagnarsi il titolo è lungo e articolato.

Il primo passo da fare è presentare la documentazione necessaria rilasciata dalla capitaneria, fare una prova di nuoto e di voga e una volta superati questi step l’aspirante pescatore potrà prendere il tesserino che gli permette di imbarcarsi e cominciare la “gavetta” per arrivare al titolo.

L’esperienza in mare è ciò che conta di più per diventare pescatore, ci vogliono minimo dodici mesi di imbarco insieme a un mozzo per poi accedere all’esame che, una volta superato, darà il titolo di conduttore e comandante.

Solo in questo momento il pescatore sarà libero di uscire in mare da solo e svolgere la propria attività. Il tipo d’imbarcazione su cui lavorare e quindi il tipo di pesca che andrà a svolgere è a discrezione del professionista.

La pesca è un mezzo per procurarsi cibo sin dal periodo mesolitico. 

LA VITA DEL PESCATORE

Dura vita quella del pescatore. Spinto da una grande passione per il mare e per il pesce, chi sceglie questa professione si trova a dover sacrificare buona parte del proprio tempo libero e i propri affetti: “colpa” delle tante ore trascorse in barca e della necessità di riposare nelle poche ore residue.

Quando le persone pensano al mare, si immaginano le vacanze, il sole, i bagni. Invece per il pescatore il mare significa anche fatica, significa lavorare sotto la pioggia, al freddo e con condizioni meteorologiche avverse, a ritmi molto intensi.

IL LAVORO DEL PESCATORE

Esistono due tipologie di pesca: la grande e la piccola pesca. Nel caso della grande pesca, fatta con le reti a strascico solitamente la partenza è fissata tra l’1 e le 4 di notte. I pescatori arrivano a bordo una mezzora prima e preparano tutto il necessario. Dopo 1 o 2 ore di navigazione per raggiungere la zona prescelta dal capo-pesca, ad alte profondità, si cominciano a calare le reti e inizia lo strascico, che può durare da 2 a 5 ore, cercando di evitare ostacoli come relitti e secche. A questo punto i marinai vanno a riposare e rimangono svegli solamente il capo-pesca e un’altra persona.

Al momento opportuno le reti vengono poi tirate su, svuotate e subito rigettate in mare. Il pesce buono viene separato dallo scarto, fatto di alghe, plastiche e pesci vietati o sottotaglia, e poi lavato, incassettato e messo nelle celle frigorifere.

Dopodiché si pulisce la poppa della barca e si torna a riposare o a passare il tempo come si preferisce. Qualche marinaio pratico al timone dà il cambio al capo-pesca, che ha solitamente un letto in timoneria, in attesa della raccolta successiva.

Le cosiddette “calate” proseguono fino alla prima serata, quando i pescatori rientrano in porto per vendere il pesce e lavare la barca.

Il pescatore mangia quello che capita, a volte si accontenta di salumi, formaggi e cibi pronti, altre volte cucina a bordo.

LA ROUTINE DEL PESCATORE

Chi svolge la professione di pescatore trascorre tutte le giornate con gli stessi ritmi e con gli stessi orari e mantiene questa routine per decine di anni, dalla domenica notte fino al venerdì sera. Le poche ore libere vengono sfruttate per ricaricare le batterie per il giorno dopo. Arriva a casa tra le 19 e le 20, il tempo di una doccia e di mangiare qualcosa, e poi si mette sul letto cercando di dormire qualche ora. È una vita dura. Sente il bisogno di stare di più a contatto con le persone. Le relazioni in barca sono complicate, si crea molta distanza tra giovani e anziani, i dialoghi sono ridotti al minimo perché ogni giorno si ritrova davanti le stesse facce. E, al contrario, la famiglia e gli amici vengono sacrificati per 6 giorni su 7.

FARE IL PESCATORE OGGI

Il mestiere di pescatore, tra nuove leggi, sanzioni e scarsità di pesce è un mestiere antico ma a rischio estinzione.

Sempre meno barche e equipaggi sempre più “vecchi”: tra nuove normative e mercato globale, il mestiere del pescatore è sempre meno sostenibile per chi lo svolge a livello professionale.

I giovani si stanno allontanando dalla pesca. Purtroppo non c’è stata una sufficiente evoluzione tecnologica in questo settore, è tutto ancora molto manuale e in pochi sono disposti a fare questa vita. Si augura che in futuro, magari affidandosi a strumenti come il sonar (un dispositivo che permette di monitorare i fondali anche a grandi distanze) e automatizzando alcuni processi si possa migliorare la vita dei pescatori e invogliare le nuove generazioni a fare questa professione, che è sì faticosa, ma regala anche molte soddisfazioni.

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