COME DEFINIRE GLI ALBERI

come definire gli alberi.

Gli alberi possono essere definiti come piante perenni legnose, capaci di svilupparsi in altezza grazie ad un fusto legnoso detto tronco che solo a qualche metro d’altezza portano rami o un ciuffo di grandi foglie. La chioma è l’insieme dei rami e delle foglie.

Si distinguono dagli arbusti non per le loro dimensioni ma per la presenza di un tronco nettamente identificabile e privo per un primo tratto di ramificazioni (esistono dei salici, alberi a tutti gli effetti, con portamento strisciante e alti solo pochi centimetri).

QUALI SONO LE DIMENSIONI DEGLI ALBERI

Le dimensioni degli alberi variano da una specie all’altra: i più grandi sono le sequoie, che possono sorpassare i 100 m d’altezza e i 10-12 m di diametro del tronco, e certi eucalipti. I baobab dell’Africa tropicale hanno il tronco molto grosso (fino a 10-12 m di diametro), ma non arrivano che a una ventina di metri d’altezza. Anche negli alberi della stessa specie le dimensioni variano a seconda delle condizioni di vita (terreno, clima ecc..). Si possono ottenere artificialmente, con la coltivazione in piccoli vasi e col taglio delle radici dei bonsai alti pochi decimetri. Il numero, la forma, la disposizione dei rami imprimono ai diversi a. una fisionomia particolare, che si dice habitus o portamento.

QUAL’È L’ETÀ DEGLI ALBERI

L’età degli alberi varia secondo le diverse specie e le condizioni ambientali. In confronto agli arbusti e alle erbe, la grande statura e quindi la notevole distanza (anche decine di m) tra l’apparato assorbente (radici) e quello disperdente (foglie), e la maggiore esposizione di queste alle correnti aeree, rendono la forma arborea più esigente dal punto di vista climatico; essa manca perciò nelle regioni subartiche e subdesertiche e trova un limite superiore sui monti.

COME SUDDIVIDERE GLI ALBERI

Gli alberi possono vivere isolati o in associazioni, di un’unica specie (come un querceto da sughero) o di specie diverse (bosco o macchia). Poiché le radici sono molto lontane dalle foglie, sono molto esigenti dal punto di vista climatico: non possono vivere nelle zone desertiche, subartiche e sui monti oltre una determinata altitudine, dove sono generalmente sostituiti da arbusti.

Sono suddivisi in 2 categorie:

  1. Forestali (che comprendono i boschivi e quelli coltivati per usarne il legno).
  2. Fruttiferi (coltivati per frutti).

Esempi di alberi sono: il carrubo, il bagolaro, il siliquastro, il sorbo domestico, il pistacchio, il gelso, il cotogno, l’azzerruolo, il nespolo comune, ecc..

Gli esemplari di alberi con caratteristiche storiche paesaggistiche di dimensione ragguardevole vengono definiti alberi monumentali e in alcune nazioni censiti e protetti.

A seconda della forma delle foglie si possono distinguere due categorie di alberi, aghifoglie e latifoglie. A seconda del ciclo vitale delle foglie si possono distinguere due categorie di alberi, sempreverdi e caducifoglie.

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