COME GESTIRE UN ORTO

come gestire un orto

Gestire l’orto è una bella avventura alla portata di tutti, con un sacco di effetti positivi.  Dalla concimazione alle semine, fino alla raccolta seguiamo passo dopo passo la realizzazione di un orto familiare.

LA ROTAZIONE DELLE COLTURE DELL’ORTO

L’agronomia ci insegna che per buona parte degli ortaggi è sconsigliabile ripiantare nella stessa aiuola dell’orto la medesima specie o una della stessa famiglia per più anni consecutivi. Questo perché in tale modo si crea una situazione sfavorevole legata a diversi aspetti, tra i quali la riduzione di fertilità del suolo e l’aumentato rischio di infezione da patologie del terreno.

Ci sono diversi modi per effettuare la rotazione nell’orto. Un metodo classico e semplice da memorizzare è di trapiantare dopo una specie da foglia (lattuga, cicorie, ecc..), una specie da radice (carota, rapa, ecc..) quindi una leguminosa (fagiolino, fava ecc..), poi specie da frutto (pomodoro, melone ecc..). Per ripartire con una specie da foglia.

Per ricordare la disposizione di tutte le specie, si potrà tenere un quaderno dove si disegnerà la pianta dell’orto con indicazione delle singole specie per aiuola nell’anno in corso e in quelli precedenti, per facilitarci la corretta rotazione negli anni a venire. Per le specie da frutto, in caso di impossibilità ad effettuare la rotazione, è consigliabile ricorrere alle piante innestate, più vigorose, produttive e resistenti alle patologie.

L’ORTO BIOLOGICO

È possibile produrre ortaggi biologici anche nel proprio orto di casa, seguendo alcune semplici regole. 

Buona parte degli insetti si prevengono con trattamenti a base di Azadiractina, alternati a Spinosad ogni 5-10 giorni. I lavaggi con saponi e il macerato d’ortica sono utili contro gli afidi.

Per chiocciole e limacce, le esche a base di Fosfato ferroso, poste sul terreno al trapianto, sono solitamente risolutive.

LA DIFESA INTEGRATA

Con condizioni metereologiche particolarmente piovose, potrebbe risultare insufficiente la difesa dell’orto ricorrendo ai soli metodi biologici, in gran parte dilavati dalla pioggia. Pertanto, in annate avverse, per evitare di perdere il raccolto, può risultare necessario intervenire preventivamente con prodotti agrofarmaci sistemici, non dilavabili dalle precipitazioni. Rispettando il periodo di carenza dal momento del trattamento alla raccolta, potremo essere tranquilli di mangiare comunque prodotti sicuri.

LA QUALITÀ E LA VARIETÀ DELLE PIANTINE

La qualità delle piantine è tra i fattori più determinanti per il successo nella coltivazione dell’orto. Per qualità non si intende solo la bellezza e la salute delle piante al momento dell’acquisto, ma soprattutto la resistenza alle principali malattie e la rusticità delle varietà utilizzate per produrle. La scelta delle varietà viene valutata a monte, tra le sementi offerte sul mercato. Scegliamo quando disponibili, quelle certificate resistenti alle malattie più gravi, normalmente molto più costose delle altre. 

Le varietà tradizionali antiche, sono un patrimonio del nostro paese, perché ci permettono di gustare ancora oggi i sapori genuini di una volta. In molti casi purtroppo diventa difficile coltivarle a causa della debolezza che manifestano rispetto a diverse patologie, oggi molto più aggressive che nel passato. In questi casi non ci resta che coltivarle innestate, oppure cercare ibridi con caratteristiche qualitative comparabili, ma resistenti alle malattie del terreno più comuni.

GLI IBRIDI

Una varietà ibrida o F1, non ha nulla a che vedere con gli Ogm e si ottiene incrociando due varietà non ibride, dotate di alcune qualità differenti molto interessanti, per ottenere piante figlie che posseggano le caratteristiche di pregio di cui i genitori non erano provvisti. Ad esempio, incrociando un pomodoro con frutti eccellenti, ma difficile da coltivare perché debole e sensibile alle malattie, con un altro dalla grande resistenza a tante patologie, se ne potrebbe ottenere uno F1, dotato al contempo di ottimi frutti e molto resistente. Rispetto alle varietà non ibride presentano lo svantaggio del costo superiore dei semi e di non potere utilizzare i semi delle loro bacche per riprodurli in proprio, perché darebbero origine a piante con frutti e resistenze differenti da quelle originali.

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