COME SI DISTINGUONO LE PIANTE

come si distinguono le piante

Secondo particolari caratteristiche le piante si distinguono: piante annue e perenni, piante erbacee e legnose, piante a foglie caduche o sempreverdi, piante longidiurne e brevidiurne, piante acquatiche e terrestri, piante parassite, piante alpine, piante carnivore, piante officinali o medicinali, piante pioniere, piante succulente o grasse.

Secondo l’utilizzazione che ne fa l’uomo si distinguono: piante ornamentali, da foraggio, da frutto.

LA LONGEVITÀ DELLE PIANTE

In base alla longevità le piante si distinguono in: annuali, biennali e perenni.

A) LE PIANTE ANNUALI

Per pianta annuale si intende un esemplare vegetale che compie il proprio ciclo vitale in un anno o in una o due stagioni. Le piante annuali dedicano l’ultimo periodo della loro vita a garantire la moltiplicazione della specie tramite la produzione di semi di piccola o media grandezza.

Nella pratica florovivaistica vengono considerate annuali anche specie, in genere esotiche, che non sopravvivono a condizioni stagionali avverse oppure che nella stagione vegetativa successiva non garantiscono standard qualitativi sufficienti.

Nelle piante annuali l’intero ciclo vitale avviene nel corso di una sola stagione; radici, fusti e foglie muoiono, e soltanto i semi, che presentano una caratteristica resistenza al freddo e alla disidratazione, fanno da collegamento tra una generazione e quella successiva. Le piante annuali comprendono gran parte delle piante erbacee, i fiori selvatici, i fiori da giardino e le verdure.

L’ultimo periodo dello sviluppo è dedicato alla moltiplicazione poiché la pianta produce semi che consentiranno di propagare la specie nell’anno successivo.

A differenza delle piante biennali, le annuali possono avere diversi periodi di fioritura. Ce ne sono di moltissime varietà e tipologie e l’elenco è davvero sterminato. Generalmente si distinguono due tipologie principali:

Queste ultime sono definite anche semi-rustiche poiché resistono anche a temperature molto basse. Le piante annuali sono per lo più erbacee dagli apparati fogliari molto sviluppati e dalle fioriture di colori intensi e vivaci. Non a caso, sono utilizzate in giardinaggio per decorare aiuole e bordure. Per la facilità di coltivazione, possono essere poste a dimora sia in vaso che in piena terra.

B) LE PIANTE BIENNALI

Nelle piante biennali, dal periodo della germinazione a quello della formazione dei semi sono necessarie due intere stagioni.

Spesso, nel primo anno cresce un piccolo fusto, una rosetta di foglie vicine alla superficie del terreno e un sistema radicale; in genere le radici, come quelle delle barbabietole e delle carote, sono modificate per immagazzinare le sostanze di riserva.

 Durante la seconda stagione di crescita, le riserve alimentari sono usate per dare origine a fiori, frutti e semi, dopo di che la pianta muore.

C) LE PIANTE PERENNI

In botanica, la pianta perenne è una pianta che vive più di due anni, a differenza delle annuali e delle biennali Sebbene classificabili fra le perenni, sono ritenute tuttavia annuali anche quelle piante le cui radici vivono perennemente mentre il fusto si rigenera annualmente, come nel caso ad esempio del Hemerocallis fulva e del humulus lupulus Esempi di piante perenni sono: il lillà Siyringa vulgaris, mentre la rosa può vivere per qualche decennio; il genere lupinus che vive circa sei anni.

Gli alberi di alto fusto vivono anche per millenni come esempio il carrubo ceratonia siliqua,, le querce, l’ulivo , il castagno , ecc.. Altre per secoli per esempio il mandorlo prunus dulcis, il mirto, il ginepro, il corniolo.

Le piante perenni hanno strutture vegetative che resistono da un anno all’altro. Le erbacee perenni, come i narcisi, i ciclamini e gli iris, nelle stagioni sfavorevoli rimangono quiescenti, cioè a riposo, sotto forma di strutture sotterranee modificate (bulbi), mentre le piante legnose perenni, tra cui i rampicanti, gli arbusti e gli alberi, sopravvivono sopra il livello del suolo.

LE PIANTE ERBACEE PERENNI

Le erbacee perenni sono piante che, generalmente, non hanno uno stelo legnoso; il loro ciclo vitale non termina come per le piante annuali, difatti vanno a riposo durante la stagione invernale e riprendono la fase di vegetazione in primavera.

Le perenni necessitano di poca acqua, di un terreno abbastanza buono e leggero: per mantenerle in buona salute, bisogna ricreare un habitat simile a quello naturale nel quale crescono spontaneamente.

La vasta gamma di queste piante può soddisfare le più svariate esigenze.

Le perenni si prestano ad essere utilizzate in piccoli o grandi spazi nella progettazione di un giardino, per giardini rocciosi, per realizzare aiuole, per il sottobosco e per zone fresche ed umide.

Le piante erbacee sono le piante che hanno una consistenza erbacea, ovvero che non hanno subito il processo di lignificazione.

Con il termine erba si indicano genericamente le piante basse con fusto verde e non legnoso. Solitamente le erbacee sono annuali, ma non rare sono le specie biennali o perenne che, dopo l’appassimento della parte aerea, rinascono l’anno successivo grazie alla sopravvivenza della radice in stato quiescente durante la stagione sfavorevole.

QUALI SONO LE TIPOLOGIE DI PIANTE ERBACEE

Le erbacee perenni sono piante che non sviluppano strutture legnose come gli arbusti, ma nonostante questo sono in grado di sopravvivere al susseguirsi delle stagioni, per più di due anni; alcune perenni hanno vita breve, nel senso che sopravvivono solo alcuni anni, altre invece possono continuare a svilupparsi ed a fiorire per svariati anni, allietando ogni primavera il nostro giardino con i loro colori.

Le erbacee perenni sono quelle dette anche poliennali che, grazie alle gemme basali, sono in grado di permanere sul terreno per più anni. Tra queste possiamo nominare la Medicago sativa, una erba medica.

Non tutte le erbacee sono perenni, ci sono anche quelle annuali, con durata di un anno, e quelle biennali, che vivono complessivamente due anni solari.

Possiamo distinguere diverse tipologie di piante erbacee:

Inoltre a seconda della destinazione possiamo raggrupparle in:

LE CARATTERISTICHE DELLE PIANTE ERBACEE PERENNI

Sono piante rustiche, hanno una vita lunga, non hanno bisogno di cure particolari se non in limitate varietà, fioriscono per un periodo che varia dai 3 ai 5 mesi, pertanto se abbinate sapientemente possiamo ottenere fioriture scalari che vanno da Gennaio a Dicembre.

Alcune piante perenni, specialmente le varietà con fioriture successive alla primavera, durante la stagione invernale perdono l’apparato vegetativo, cioè vanno a riposo sopravvivendo anche a temperature gelide e con l’arrivo della primavera ricominciano a germogliare.

LE CARATTERISTICHE DELLE PIANTE LEGNOSE PERENNI

Le specie arboree sono in genere le più alte fra le specie vegetali, si differenziano dalle piante a portamento arbustivo per avere spesso un unico fusto principale, e da quelle a portamento erbaceo, per il fusto composto quasi interamente da tessuto legnoso. Nella sezione trasversale del fusto in una struttura primaria si distinguono: epidermide, cilindro corticale e cilindro centrale. Il fusto si accresce annualmente e diametralmente grazie a due tessuti meristematici: il cambio cibro-legnoso, posto nel cilindro centrale e, il cambio subero-fellodermico posto nel cilindro corticale, questi costituiscono la struttura secondaria di un albero.

Le specie arboree sono comunemente suddivise in due gruppi: gli alberi a foglie persistenti, o sempre verdi, e gli alberi a foglie decidue, o caducifogli.

Tutte le specie arboree sono spermatofite “dotate di semi” e sono suddivise in: gimnosperme “piante a seme nudo” e angiosperme “con semi racchiusi nell’ovario”.

A loro volta, le angiosperme vengono classificate come monocotiledoni o dicotiledoni, in base a differenze nella struttura del seme.

Alcune piante legnose perenni, come quelle delle foreste tropicali, possono avere un continuo ricambio di foglie e vengono definite sempreverdi; altre piante invece, tipiche dei climi temperati, perdono le foglie a ogni inverno e sono dette decidue. Sono decidui quasi tutti gli alberi (come i faggi e i castagni) che non siano gimnosperme, i cespugli (come i noccioli e i rovi) e i rampicanti (come la vite).

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