CONSIGLI SULLA COLTIVAZIONE DEL POMODORO

consigli sulla coltivazione del pomodoro

Il pomodoro è una pianta originaria del Perù che negli ultimi 200 anni è stata selezionata in moltissime varietà da coltivare, adeguandola ai più disparati climi e terreni.

Si tratta di un ortaggio che non può mancare in ogni buon orto domestico, per cui ecco alcuni consigli su come coltivare i pomodori. Come sempre consideriamo di farlo nel rispetto dell’orticoltura biologica, ossia senza usare insetticidi chimici ma con metodi naturali di difesa, per ottenere ortaggi sani.

Il pomodoro è l’ortaggio principe dell’orto e della cucina italiana. Coltivarlo è più semplice di quel che pensiate, soprattutto se seguite questi consigli.

CONSIGLI

1) Terreno e clima

Il terreno ideale per coltivare i pomodori è con ph=6 e deve essere ricco di nutrimenti e sostanza organica, oltre che drenante. Questa coltura richiede un’ottima esposizione solare e teme climi troppo freddi oppure l’eccessiva aridità.

2) Come concimare il pomodoro

Il pomodoro ha bisogno di molti nutrienti. La concimazione del pomodoro è importante per un buon raccolto, si inizia a spandere il fertilizzante in fase di lavorazione preparatoria del terreno. Come quantità calcoliamo 0,6 kg di concime organico pellettato al metro quadro, 10 volte tanto se si tratta di letame o compost maturo. Potendo scegliere è sempre meglio usare il letame maturo piuttosto che i pellet, visto che apportando più sostanza si ammenda il suolo, migliorandone la struttura. Se la produzione è scalare si può intervenire in corso d’opera con aggiunte di concimazione, intervenendo anche con prodotti organici idrosolubili come sangue di bue o borlande (residui della lavorazione della barbabietola).

Prima di trapiantare gli ortaggi, assicurate tutti gli elementi utili alle piante mischiando del letame al terreno che le ospiterà. Se nei 20 giorni successivi al trapianto i pomodori stentano a crescere, distribuite anche un concime a base di azoto che stimola la crescita della vegetazione. Con la coltura in atto è invece meglio non esagerare con questo nutriente, rischiereste di trovarvi chiome folte e scarsi raccolti, meglio optare per concimi più equilibrati e possibilmente ricchi di calcio.

3) Seminare le piante di pomodoro

Il pomodoro va seminato in seminiera, tra febbraio e marzo, il seme germoglia in una settimana circa. Deve essere collocato in un ambiente caldo: occorrono circa 24 gradi per germogliare. Richiede poi almeno 13 gradi per crescere. Il pomodoro è una pianta sensibile alla temperatura piuttosto che alle ore di luce.

4) Il trapianto del pomodoro

Dalla semina in semenzaio si passa poi in vaso, fino allo stadio di prefioritura. A questo punto si può trapiantare, a patto che le temperature minime siano di almeno 10 gradi. I fiori hanno bisogno di minimo 13 gradi per allegare, altrimenti c’è una cascola senza frutto. Il trapianto in fase di prefioritura, quando le piante sono alte circa 30 cm, permette di disporre le piantine con i fiori rivolti all’esterno dell’aiuola, così tutti i fiori emergeranno da quel lato e sarà molto comoda la raccolta.

5) Sesto di impianto

Per decidere a che distanza trapiantare le piantine di pomodoro bisogna sapere se la pianta è a portamento determinato (smette di crescere arrivata a una certa dimensione, quindi non richiede supporti) oppure a portamento indeterminato (occorre predisporre supporti). I pomodori da orto solitamente sono a crescita indeterminata e si fanno file distanti 70 cm (50 cm lungo la fila tra una pianta e l’altra), è comodo disporre a bina i sostegni (fare due file appaiate, i sostegni si incrociano in alto, dove si legano, in questo modo il sostegno guadagna stabilità e una parte non subisce mai traumi alle radici. Le piante a portamento determinato si trapiantano a file distanti 120 cm e a 70 cm sulla fila, la distanza è maggiore perché hanno uno sviluppo in orizzontale.

6) La potatura dei germogli ascellari, praticate la sfemminellatura

La pianta di pomodori produce dei germogli all’ascella delle varie foglie, chiamati anche cacchi o femminelle. Questi vanno recisi vicino alla base appena possibile (con le foglie o anche con l’unghia), perché disperdono l’energia della pianta. Lo stesso vale per i succhioni che crescono alla base. Femminelle o succhioni di una certa dimensioni possono essere usati per riprodurre la pianta a talea, così si otterranno poi pomodori tardivi. Gli ascellari recisi possono essere lasciati ai piedi delle piante per non impoverire il terreno. Se il suolo ha troppo azoto possono nascere femminelle anche dai grappoli di fiori e dalle nervature delle foglie

Sfemminellare significa eliminare i nuovi germogli (le femminelle) che si formano alle ascelle dei rami, tassativamente prima che raggiungano i 3 cm di lunghezza. In questo modo eviterete che la pianta utilizzi troppa energia per creare nuovo fogliame e favorirete la formazione e la maturazione dei pomodori.

7) Cimatura

Il pomodoro va lasciato crescere fino a settembre, infine si cima il germoglio centrale lasciando che la pianta si concentri sull’altezza raggiunta piuttosto che allungarsi ulteriormente. Le varietà a crescita determinata non devono essere cimate.

8) Come irrigare il pomodoro

Mai bagnare la vegetazione: questo è il trucco fondamentale per la salute della pianta di pomodoro. Scavate un solco lungo la fila, a 30 – 40 cm dalle piante e annaffiate dirigendo il getto d’acqua al suo interno. Con questa accortezza eviterete di bagnare foglie e fusto e distribuirete l’acqua vicino alle radici.

9) Quanto irrigare il pomodoro

Irrigate con costanza, specie quando le piante fioriscono, ma state attenti a non esagerare. Annaffiature eccessive favoriscono, soprattutto nelle varietà più sensibili, fastidiose spaccature dei frutti.

Per la coltivazione in serra il pomodoro necessita di 1.400 litri ogni metro quadro, nell’orto naturalmente dipende dal clima e dal terreno. Mediamente bastano 600 – 900 litri compresi quelli che cadono come pioggia. Si può considerare per avere un’idea un millimetro di pioggia = 1 litro d’acqua ogni metro quadro. Se non piove normalmente si bagna una/due volte la settimana, abbondantemente ma senza far ristagnare.

10) Rotazione

Il pomodoro è un ortaggio che viene ben concimato e generalmente lascia una fertilità residua che può esser sfruttata da piante meno esigenti. Dopo il pomodoro si possono coltivare ottimamente leguminose (come fave, ceci, piselli, fagioli) anche senza concimazione di fondo, oppure liliacee (aglio o cipolla).

11) Attenzione al nemico numero uno del pomodoro

Il pomodoro è soggetto all’attacco di molti parassiti e malattie. Uno dei nemici più comuni è l’afide (Myzus persicae): contrastatelo in modo naturale preparando un macerato di foglie di pomodoro (perfette le femminelle che avete eliminato dalla pianta).

12) Sistemate tutori e sostegni, sono essenziali

I pomodori vanno assicurati a un tutore (ad esempio una canna di bamboo) per favorire la stabilità della pianta, migliorare la crescita in verticale e evitare che le bacche tocchino il terreno e vadano incontro a marciume. Interrateli a debita distanza dal fusto (circa 5 cm) non appena effettuato il trapianto. Mano a mano che i pomodori crescono, assicurate la vegetazione al sostegno utilizzando della rafia naturale.

13) La consociazione con altre piante

Alcune piante traggono beneficio nel condividere lo spazio dell’orto con altre specie. È il caso del basilico: mettetelo a dimora lungo i filari di pomodoro, non solo terrà distanti gli afidi, sentirete quanto migliorerà il sapore del raccolto.

14) Ricordatevi di rincalzare le piante

Una volta che le piante si saranno sufficientemente sviluppate, accostate della terra alla base del fusto, fino a creare un cumulo alto circa 10 cm tutt’attorno al vostro pomodoro. Con questa “montagnola” la pianta sarà più stabile e, stimolata dal buio, emetterà proprio in quel terreno nuove radici migliorando l’assorbimento di acqua e nutrienti.

15) Quando e come raccogliere

Anche se i pomodori si possono raccogliere non appena la buccia cambia colore, è consigliabile attendere che siano belli rossi; ruotando leggermente la presa, si staccano dalla pianta senza difficoltà.

16) E dopo il pomodoro?

Il pomodoro ha bisogno di molto nutrimento, ne preleverà il più possibile dal suolo. Ecco perché, al termine della coltivazione, è sconsigliabile coltivare sullo stesso terreno altre piante dalle elevate esigenze nutritive, come cavoli, zucche o meloni o specie appartenenti alla stessa famiglia del pomodoro come melanzane, peperoni e peperoncini.

17) Cosa seminare? Carote, lattughe, sedano e cipolle sono la scelta migliore!

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