COSA È L’AVVICENDAMENTO COLTURALE

L’avvicendamento colturale è una tecnica adottata in agricoltura che prevede la variazione della specie agraria coltivata nello stesso appezzamento, al fine di migliorare o mantenere la fertilità del terreno e garantire, a parità di condizioni, una maggiore resa.

La rotazione delle colture venne praticata per secoli nel quadro di sistemi agricoli.

L’agricoltura sostenibile tenta di reintrodurre la rotazione delle colture facendo a meno dei fertilizzanti di sintesi.

Si contrappone alla tecnica della ripetizione sullo stesso appezzamento della coltura effettuata nel ciclo precedente.

L’AVVICENDAMENTO COLTURALE

Un campo non può essere coltivato per più anni di seguito con una stessa coltura, perchè si avrebbe una riduzione dei prodotti, una minore resistenza alle malattie, un aumento delle piante infestanti, quindi in poche parole una minor resa.

Il motivo sta nel fatto che le varie specie assorbono in modo diverso gli elementi minerali, e quindi mutano la composizione chimica del terreno.

Ad esempio i cereali assorbono molto azoto e fosforo e poco potassio; le leguminose molto fosforo e potassio e poco azoto e così via.

Per tutti questi motivi è importante alternare le coltivazioni su uno stesso terreno secondo un certo ordine: se quest’ordine è predeterminato allora parleremo di rotazione, altrimenti si parlerà di avvicendamento.

I VANTAGGI DELLA ROTAZIONE COLTURALE

GLI OBIETTIVI DELLA ROTAZIONE DELLE COLTURE

La scelta delle colture avviene in funzione degli obiettivi, dei bisogni dell’agricoltore, del terreno, del clima e delle piante.

LA SUDDIVISIONE DELLE COLTURE

Una tecnica agronomica impiegata per evitare un eccessivo impoverimento del terreno consiste nella rotazione delle colture o rotazione agraria.

Essa consiste nell’avvicendare, su uno stesso terreno, tre o quattro tipi di colture che hanno esigenze nutritive diverse.

Le colture impiegate nella rotazione agraria si differenziano in tre tipi: preparatrici, miglioratrici e depauperanti.

Il difetto di questo sistema è di essere abbastanza rigido in quanto una volta stabilito può essere difficilmente modificato prima del suo completamento. Per definizione ogni ciclo inizia con una coltura da rinnovo e termina con una depauperante.

LO SVILUPPO DEI SISTEMI DI ROTAZIONE

A partire da questi tre criteri di base si sono sviluppati nel corso del tempo differenti sistemi di rotazione.

La più indicata per i piccoli orti familiari è quella basata sulle differenti esigenze nutritive dei singoli ortaggi, suddivisi a questo scopo in tre grandi gruppi:

Questa classificazione risulta utile nella programmazione delle rotazioni colturali, che andranno impostate in modo da alternare, in ogni singola aiuola, piante forti consumatrici, medie consumatrici ed infine deboli consumatrici.

La rotazione delle colture nell’orto può essere fatta anche basandosi sullo sviluppo vegetativo degli ortaggi, alternando cioè tra di loro gli ortaggi da frutto, da foglia, da radice e da fiore.

LA RISCOPERTA DELLA ROTAZIONE

La rotazione delle colture venne praticata per secoli nel quadro di sistemi agricoli che includevano l’allevamento, a partire dall’Ottocento viene introdotta la monocoltura e successivamente l’agricoltura intensiva.

L’agricoltura sostenibile tenta di reintrodurre la rotazione delle colture facendo a meno dei fertilizzanti di sintesi.

L’agricoltura biologica ha portato negli ultimi anni alla riscoperta della rotazione, una pratica molto antica i cui benefici possono risultare utili anche negli orti e nei giardini familiari.

La rotazione consiste nell’alternare nello stesso pezzo di terreno la coltivazione di ortaggi diversi. Quando ancora erano sconosciuti concimi chimici e diserbanti gli agricoltori osservavano cicli di rotazioni che in alcuni casi si prolungavano fino a dieci anni.

In questo modo si evitavano le conseguenze negative della monocoltura (impoverimento del suolo, proliferazione di parassiti, sviluppo di malerbe e così via) che rappresentano uno degli aspetti più negativi dell’agricoltura convenzionale.

I CRITERI PER REALIZZARE LA ROTAZIONE

La rotazione delle colture viene realizzata sulla base di alcuni criteri guida. Le piante coltivate vengono alternate secondo:

GLI ESEMPI DI ROTAZIONE DELLE COLTURE

Vediamo un esempio di rotazione delle colture.

Si divide un terreno in quattro parti:

L’anno successivo si ruotano le colture in modo che, dove l’anno precedente c’era una coltura depauperante (frumento), viene messa una coltura miglioratrice (trifoglio) in modo da ripristinare la fertilità del suolo. In questo caso la rotazione dura quattro anni.

Avremmo potuto dividere il terreno anche in sole tre parti e in questo caso la rotazione sarebbe durata tre anni.

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