Le piante di fagioli, il cui nome botanico è Phaseolus, appartengono alla grande famiglia delle fabacee, o leguminose. In Europa si coltivano da millenni i Phaseolus, anche se i primi fagioli coltivati sul nostro continente sono di origine Africana, mentre la maggior parte dei fagioli coltivati oggigiorno sono ibridi di specie di origine Americana.
Con l’arrivo delle prime piante al seguito dei conquistadores, i fagioli africani vennero soppiantati in coltivazione, in quanto i cugini americani sono molto più produttivi.
COSA BISOGNA SAPERE PRIMA DI COLTIVARE I FAGIOLI
- Esposizione: I fagioli hanno bisogno di caldo. Il fagiolo cresce bene nei climi temperati. Ama le posizioni soleggiate. Teme le gelate tardive e le piogge prolungate Riservate loro un posto al sole o a mezz’ombra. Se scegliete una varietà rampicante, collocate il vaso vicino a un muro dove avrete sistemato un graticcio di canne. Ottime anche le reti metalliche usate per i rampicanti che potete trovare nei garden center.
- Terreno: preferisce terreni a medio impasto con pH neutro. Il terreno ottimale per la coltivazione dei fagiolini è un terreno fresco, morbido, ricco di humus e soprattutto ben drenato. Un terreno troppo compatto impedisce un buon attecchimento delle radici che in questo tipi di ortaggi risultano essere alquanto fragili e delicate.
- Semina: Conviene seminarli a partire dai primi di aprile al Sud e dai primi di maggio al Nord. Le semine possono essere ripetute a scalare fino a luglio per prolungare il periodo di raccolta. Si scavano buchette di 2-3 cm di profondità e vi si collocano tre semi in ciascuna. Quando le piantine sono cresciutelle, intorno ai 15 cm di altezza, lasciate quella più vigorosa.
- Trapianto: Nel caso abbiate rinunciato alla semina, a maggio potete trapiantare le piantine che avete acquistato già pronte. Potete continuare a trapiantare fino a tutto luglio.
LE CURE COLTURALI DEL FAGIOLO
Le cure colturali si basano sulle scerbature per eliminare le erbe infestanti e zappature per arieggiare il terreno.
- La sarchiatura e la zappettatura. La coltivazione prevede un periodico controllo delle erbe infestanti (si può effettuare con la rimozione manuale) e operazioni di zappettatura per areare il terreno e impedire la formazione di una crosta superficiale più compatta.
- Il rincalzo delle varietà nane. Il fagiolino nano deve essere rincalzato, l’operazione di rincalzatura deve essere effettuata con la pianta e il terreno perfettamente asciutti. In questo modo si evitano marciumi e malattie funginee.
- Le cure: Sono piante piuttosto resistenti, specialmente se coltivate in vaso. In caso di attacco di afide nero o pidocchio, ben visibile a occhio nudo, trattate spruzzando macerato di ortica.
- Il nutrimento: Non hanno bisogno di grandi quantità di nutrienti perché sono piante capaci di fissare l’azoto atmosferico e quindi miglioratrici del terreno.
- Le annaffiature: dopo la semina per consentire al seme di germogliare e poi ogni qualvolta la coltura dimostra di richiederle. La frequenza e l’intensità delle irrigazioni varia in relazione al grado di umidità del terreno e generalmente gli apporti idrici vanno effettuati quando il terriccio è asciutto da più giorni. Quando si effettuano le irrigazioni bisogna fare attenzione a non bagnare il fogliame per evitare l’insorgenza di malattie fungine. Innaffiate regolarmente e in abbondanza, evitando di bagnare le foglie.
I fagioli nell’orto richiedono acqua solo al momento della fioritura, pronti quindi con l’innaffiatoio appena compaiono i fiori. Per le varietà nane ci si limita a irrigare due volte, mentre i fagioli rampicanti che hanno fioritura continua richiedono di essere bagnati ogni 7-10 giorni con poca acqua.
- La concimazione: concimazione letamica di base profonda prima dell’impianto delle piantine o della semina in quanto sono ortaggi avidi di nutrienti. Si concima nel periodo autunnale interrando nel terreno destinato alla semina dei fagiolini del letame maturo o con dello stallatico essiccato. Il quantitativo di concime occorrente è di circa 2,5 kg di concime per ogni metro quadrato di terreno. Successivamente dopo la semina e solo in caso di necessità, si può ricorrere a integrazioni con concimi particolarmente ricchi di fosforo e potassio.
I fagioli beneficiano di una buona concimazione organica, da effettuarsi con letame maturo o pellettato che va interrato a media profondità nel terreno dell’orto. Per quanto riguarda l’apporto di azoto, il terreno va poco concimato perchè essendo una pianta leguminosa è lo stesso fagiolo a pensarci e serve quindi solo nella fase iniziale. Se l’azoto è poco la pianta assorbe meno acqua e diventa anche meno appetibile per gli afidi. I fagioli richiedono invece una buona dose di potassio.
- La rotazione delle colture e consociazioni. Per la rotazione il fagiolo è una pianta preziosa, infatti arricchisce di azoto il terreno, essendo una leguminosa e prepara quindi l’aiuola dell’orto per una successiva coltivazione di ortaggi esigenti. Nell’orto il fagiolo ha buon vicinato con le insalate, i pomodori e i rapanelli, mentre meglio tenerlo lontano da aglio e cipolle. Si associano a fragole, pomodori, cetrioli, cavoli, lattuga, sedano.
- Varietà: Potete scegliere tra varietà rampicanti o con portamento nano. In terrazza o balcone consiglio senz’altro i rampicanti perché sfruttano lo spazio verticale. Inoltre va ricordato che i fagiolini rampicanti danno più frutti e hanno un ciclo vitale lungo – di quattro mesi – assicurando la produzione per tutta la stagione.
- Raccolta: Si raccolgono via via che sono pronti. Non strappate i baccelli ma tagliateli con le forbici.
- Ciclo: Annuale.
Come avviene per altre fabacee, anche i fagioli vivono in simbiosi con batteri azotofissatori, quindi la loro coltivazione tende ad arricchire il terreno; esistono infatti varietà di fagioli che vengono coltivate soltanto come sovescio: a maturazione dei frutti viene rilavorato il terreno, mescolando le piante al terreno stesso, per arricchirlo. Prima di porre a dimora i Phaseolus è importante comunque lavorare a fondo il terreno, arricchendolo con dello stallatico ben maturo; la semina avviene in genere ai primi tepori primaverili, tra marzo- aprile.
LE ESIGENZE COLTURALI
Si lavora il terreno dell’appezzamento preparando delle postarelle poco profonde, a distanza tra di loro di circa 40 cm, con distanza di circa 50 cm tra le file; in ogni postarella si pongono 3-5 semi, si copre con il terreno e si annaffia abbondantemente; la germinazione avviene in un terreno abbastanza umido.
Quindi è fondamentale annaffiare l’appezzamento anche quando si è soltanto seminato, per poi continuare quando saranno germogliate le piante. Annaffiamo solo quando il terreno è ben asciutto.
Periodicamente zappettiamo il terreno attorno alle giovani piante, per smuoverlo e rimuovere le piante infestanti. La fioritura avviene nell’arco di un paio di mesi, e continua per alcune settimane; quindi avremo una produzione di frutti continuativa per circa un mese, che matureranno a scalare.
Per ottenere un migliore raccolto è bene rimuovere periodicamente i baccelli già grossi e turgidi, in modo che la pianta impieghi e sue energie per sviluppare i baccelli ancora piccoli. Se la raccolta avviene in ritardo i baccelli tendono a disseccare; nel caso dei fagiolini inoltre, baccelli eccessivamente maturi tendono a divenire coriacei, e in tal caso vanno utilizzati come fagioli, ovvero estraendone soltanto i semi.
I FAGIOLI RAMPICANTI E LA RACCOLTA
Le piante di fagiolo sono rampicanti, tendono a svilupparsi per almeno un paio di metri; se coltiviamo fagioli rampicanti è fondamentale disporre tra le file della rete da orto per rampicanti, in modo che le piante possano aggrapparvisi durante il loro sviluppo.
Per chi non ama le piante di grandi dimensioni esistono numerose varietà nane: invece di uno sviluppo rampicante, presentano uno sviluppo arbustivo, producendo una vegetazione bassa e tondeggiante. Si ottiene così uno sviluppo più compatto, e meno lavoro in fase di preparazione dell’appezzamento, visto che non necessitano di reti o tutori; i baccelli però, invece di svilupparsi in alto, saranno tutti a livello del terreno, richiedendo quindi un maggiore sforzo in fase di raccolta rispetto ai fagioli rampicanti.
QUANDO RACCOGLIERE I FAGIOLI
I fagioli si raccolgono maturi, col baccello completamente colorato che tende ad appassire, a differenza dei fagiolini mangiatutto che vanno colti verdi. Possono essere conservati per il consumo tenendoli in freezer, mentre se si vuole tenere il seme secco per piantarlo l’anno successivo o per conservarlo non congelato bisogna lasciar seccare sulla pianta almeno il 60% del raccolto.
C’è un parassita, il tonchio, che depone le uova sul baccello del fagiolo a fine stagione o durante l’essicazione, per prevenire questo attacco si può coprire il raccolto con una rete a maglia fine. Come tempistiche i fagioli sono pronti da raccogliere dopo 80 – 120 giorni dalla semina.
LE VARIETÀ DI FAGIOLI DA COLTIVARE
I fagioli sono presenti in centinaia di diverse varietà, molto diverse tra loro per dimensione, forma e colore. Se volete qualche consiglio su quali piantare nel vostro orto ecco alcune delle migliori cultivar e dei fagioli più gustosi da cucinare e produttivi da coltivare.
- Fagioli cannellini. I semi sono di piccole dimensioni, allungati, di colore molto chiaro tendente al bianco. Si usano in cucina in insalate e risotti, il sapore è abbastanza delicato. In questa famiglia segnaliamo il fagiolo impero bianco, ottimo da coltivare perchè è una varietà nana dalla pianta vigorosa.
- Fagioli bianchi di spagna. Questi sono legumi di grande dimensione, dal seme basso e largo a buccia bianca. Ottimi per le insalate o in umido, cucinati sono molto morbidi e pastosi.
- Fagioli borlotti. I bacelli sono caratterizzati dalle screziature rosse, i semi si conservano a lungo e hanno un forte sapore che li rende ideali per pasta e fagioli e minestroni.
- Fagioli dall’occhio. Questa piana di fagioli si distingue per un cerchio nero sulla buccia bianco panna, che marca il punto dove il seme si attacca al bacello. I semi sono di piccole dimensioni.
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