I PRINCIPALI ABITANTI DEL TERRENO

i principali abitanti del terreno

Il terreno, su cui si coltiva e si alleva, è un microcosmo tanto abitato quanto sconosciuto.

Quando guardiamo un terreno vediamo dei lombrichi e qualche insetto e pensiamo che siano gli unici abitanti. Non immaginiamo che la maggior parte di esseri viventi sono quelli che non vediamo: microrganismi come funghi e batteri che vivono in simbiosi con le piante e rendono la terra viva e ospitale per i vegetali.

Lo abitano numerose forme di batteri utili. Isolati quelli cattivi, la maggior parte sono buoni e hanno un effetto benefico sulla catena alimentare, che va dal suolo all’intestino umano.

QUANTI E QUALI SONO I BATTERI BUONI CHE ABITANO IL SUOLO

Per un grammo di terra, si contano circa cento milioni di microrganismi. Si tratta di molte specie di funghi microscopici e batteri che hanno uno scambio reciproco con le piante coltivate. Questi rendono il terreno più favorevole allo sviluppo del vegetale e da questo traggono sostegno e nutrimento. La presenza di questi microrganismi utili non permette a quelli patogeni cioè quelli cattivi di insediarsi perché il posto è già occupato.

MICRORGANISMI: IN CHE MODO POSSONO FAR BENE ALL’ORGANISMO

Questi microrganismi utili, attraverso il cibo, vengono trasmessi al nostro intestino e ci aiutano a stare bene perché favoriscono l’assorbimento di sostanze nutritive e impediscono che l’ambiente intestinale venga occupato da batteri cattivi.

Un intestino con molti batteri buoni è funzionale per quanto riguarda la risposta immunitaria; sembra ormai dimostrato che le allergie alimentari sono provocate dal consumo di cibo industriale praticamente sterile.

IL PERCORSO DELLA BIOTA

L’insieme della qualità e della quantità dei microrganismi contenuti nel terreno si chiama biota. Questo, dalla terra, giunge, attraverso il cibo, a formare il biota intestinale e a mantenerlo quotidianamente.
Il ruolo da protagoniste, in questo percorso, è ricoperto dalle radici.

La pianta assorbe nutrimento grazie alle radici. La porzione di terreno che circonda le radici, la rizosfera, è ricca di organismi che la popolano e che condizionano la qualità del prodotto.

Questi organismi non sono altro che microbi buoni, capaci di creare associazioni simbiotiche, le micorrize, con la pianta. Si arricchisce così il nutrimento della pianta e se ne tutela la salute.

Attraverso l’alimentazione animale o umana, le piante micorrizzate particolarizzano il gusto e la sostanza del prodotto finale.

L’uomo è ciò che mangia e il benessere parte dal cibo. I benefici di questo percorso, riguardano anche la salute dell’uomo. La biodiversità microbica del nostro intestino condiziona tutta la salute dell’organismo ed è il risultato della biodiversità microbica ingerita con gli alimenti.

COME È POSSIBILE PROTEGGERE QUESTO MONDO SOTTERRANEO

Per proteggere questo mondo sotterraneo bisogna favorire la vita dei batteri buoni attraverso buone tecniche di coltivazione che aiutano il loro sviluppo; questo è possibile con la riduzione dell’impiego di prodotti chimici e utilizzando concimi naturali come il letame. Va evitata la monocoltura mentre va praticata la rotazione, cioè l’alternanza tra seminativi e prati. Si può incrementare la presenza di microrganismi buoni utilizzando le micorizze.

I PRINCIPALI ABITANTI DEL SUOLO

I principali abitanti del suolo sono:

A) PROTOZOI

Questi organismi unicellulari sono presenti nel suolo come flagellati, amebe e ciliati.

Svolgono principalmente un ruolo di natura chimica, di decomposizione (mineralizzazione) della sostanza organica fresca.

B) MOLLUSCHI

Tra i molluschi vi sono le chiocciole e le lumache, che possono avere sui suoli effetti di natura chimica e fisica come l’azione di alterazione della materia organica e la liberazione di composti che favoriscono la struttura dei terreni.

C) ANELLIDI

Un ruolo di primo piano è ricoperto dai lombrichi. Questi animali possono nutrirsi delle foglie della lettiera forestale, in una misura che può anche superare la tonnellata per ettaro. Nei loro intestini transita inoltre una grossa quantità di terra, che viene restituita sotto forma di escrementi depositati in superficie. Il loro lavoro aumenta la capacità di infiltrazione dell’acqua nel suolo.

D) ARTROPODI

Sotto l’aspetto pedologico appartengono a questo gruppo numerosissime specie, con ruoli importanti nella genesi e nello sviluppo di un suolo.

Quasi tutti svolgono un importante ruolo di trasformazione della sostanza organica nel suolo, sia alterandola chimicamente (come certe specie di formiche), che procedendo ad un suo sminuzzamento (è il caso di alcune specie di Miriapodi), che, ancora, trasportandola fisicamente nelle parti basse del profilo (come le termiti).

Fra gli Aracnidi assumono grande importanza gli acari, che si rinvengono in suoli forestali in numero variabile tra 100.000 e 400.000 per metro quadro; per quanto riguarda i crostacei, predominano gli isopodi.

Più vasto è il numero di Insetti che interagiscono positivamente o negativamente con le piante:

E) MAMMIFERI

Gli animali appartenenti a questa classe sono essenzialmente animali scavatori. Gli effetti della loro presenza sono lo scavo di gallerie che vengono poi riempite con altra terra o sostanza organica proveniente dall’alto e la produzione di cumuli formati dall’accumulo della terra di scavo delle suddette gallerie. I Mammiferi del suolo sono le talpe, le marmotte, i conigli, molti roditori (topi, arvicole, ratti) e, nelle praterie nordamericane, i cani della prateria.

Un effetto pesante sul suolo hanno anche i grossi animali, pur non facendo parte della pedofauna, tra questi un esempio sono i grossi erbivori che possono provocare, con ripetuti passaggi, compattazioni del suolo oppure, con l’alimentazione danni diretti alle coltivazioni.

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