I REQUISITI DEGLI AMBIENTI DI SERVIZIO DELLE STALLE

i requisiti degli ambienti di servizio delle stalle

La scelta dell’ubicazione delle nuove stalle, così come degli ampliamenti, deve essere attentamente valutata ed essere coerente con le esigenze logistiche e di sicurezza dell’azienda, oltre a rispettare le distanze minime, previste dal regolamento di igiene, dagli altri fabbricati.

Per quanto riguarda l’altezza minima, aerazione e illuminazione naturale e artificialevalgono i requisiti di sicurezza comuni.

LA CLIMATIZZAZIONE

Ilmicroclima del ricovero è particolarmente importante per la salute dei lavoratori e per il benessere e le performance degli animali, pertanto è necessario garantirne il controllo sia attraverso le caratteristiche costruttive del fabbricato, sia mediante la predisposizione di specifiche aperture (finestre, camini, shed, etc.) sia, ove necessario, con impianti per il ricambio e/o trattamento dell’aria, considerando:

GLI ACCESSI CARRABILI E LE CORSIE DI SERVIZIO

Gli accessi carrabili devono essere di congrue dimensioni, tenuto conto degli ingombri delle macchine comunemente utilizzate e di un loro possibile incremento dimensionale nel lungo periodo.

In ogni caso deve essere garantito che la larghezza delle vie di circolazione destinate ai veicoli sia superiore di almeno 1 metro alla larghezza massima dei veicoli utilizzati. La possibile presenza di persone a terra in corrispondenza degli accessi o sui percorsi carrabili, utilizzati dalle macchine, è un fattore di rischio molto grave.

Per tali ragioni questi percorsi devono essere accuratamente dimensionati. Un percorso tipico previsto è la corsia di foraggiamento dove sono impiegate macchine quali i carri miscelatori o simili. In alcune tipologie di stalle è presente la cosiddetta “corsia della paglia” utilizzata da apposita macchina che lancia la paglia nelle zone di riposo del bestiame ed in tutti i recinti, paddock e simili dove la pulizia periodica od il rifacimento delle lettiere è eseguito con pala, trattori, ecc.. In tutti questi casi le operazioni ed i percorsi devono essere accuratamente pianificati al fine di evitare la presenza contemporanea di persone a terra e di macchine in movimento.

GLI ACCESSI ED I PERCORSI PEDONALI

Gli accessi pedonali “dedicati” devono essere previsti nelle immediate vicinanze degli accessi carrabili quando la movimentazione delle macchine può determinare pericoli di investimento dell’operatore a terra per presenza di spazi di manovra ridotti e laddove la valutazione dei rischi lo imponga.

Essi sono costituiti da porte pedonali vere e proprie, oppure da percorsi fisicamente e chiaramente separati, dotati di apposite segnalazioni, anche ricavati nella stessa luce architettonica dei portoni. Per quanto possibile devono essere previsti ed individuati i percorsi pedonali anche all’interno delle stalle.

LE VIE E LE USCITE DI EMERGENZA

Deve essere previsto un sistema di vie ed di uscite di emergenza adeguato. Questo sistema deve comprendere i percorsi e le uscite idonee ad abbandonare rapidamente i locali in caso di necessità avendo riguardo di prevedere sempre percorsi ed uscite alternativi e contrapposti tra loro.

LE VIE DI FUGA DAI RECINTI DEGLI ANIMALI

Deveessere previsto un sistema di vie di fuga dai recinti degli animali da utilizzare in caso di caricamento o elevata irrequietezza. Le vie di fuga o passi d’uomo realizzate lungo le strutture che delimitano le aree di stabulazione libera dei bovini, consentono agli addetti di entrare ed uscire facilmente e rapidamente senza dover aprire o chiudere cancelli migliorando le condizioni di sicurezza e rendendo più rapidi i lavori di stalla.

Nei recinti che ospitano capi adulti la larghezza del passaggio può variare da 0,3 a 0,4 m; nel caso in cui siano presenti anche animali giovani bisogna evitare che questi possano scappare, prevedendo una barriera inferiore facilmente scavalcabile dall’uomo oppure uno sportello a doppio battente con chiusura a chiavistello.

L’UBICAZIONE DELLE VIE DI FUGA

L’ubicazione delle vie di fuga deve essere concepita anche per abbreviare i percorsi pedonali che gli addetti devono compiere nello svolgimento delle normali routine di lavoro (ad esempio movimentazione dei bovini, rinnovo delle lettiere, controlli sanitari).

Alcune delle ubicazioni più frequenti sono:

In alternativa ai varchi di fuga, o in aggiunta ad essi in caso di recinti di grandi dimensioni, si possono allestire zone protette facilmente accessibili dagli operatori, dislocate all’interno dei recinti stessi.

Per i recinti dei tori, oltre ai varchi già descritti, si suggerisce di realizzare il contenimento con elementi tubolari posti in verticale, distanti tra loro 0,35 m, in modo da disporre di varchi di fuga su tutto il perimetro del recinto.

I RICOVERI DEI TORI DA RIPRODUZIONE

Negli allevamenti di linea vacca-vitello il toro può essere lasciato insieme alle vacche per la monta naturale purché i recinti siano attrezzati con rastrelliere catturanti o con sistemi che impediscano la possibilità di contatto tra uomo e animale.

Molto importanti sono gli accorgimenti progettuali finalizzati a limitare i rischi d’infortunio degli addetti per contatto con il toro. A tale scopo è bene prevedere, innanzitutto, una rastrelliera catturante a capestro con comando a distanza, da collocare in corrispondenza della mangiatoia. Il tutto deve essere realizzato in un angolo del box accessibile dall’esterno attraverso il corridoio di servizio.

Il box e il paddock esterno devono essere dotati di transenna perimetrale a tubi verticali distanziati 0,35 m (passo d’uomo) e alti 2 m; in alternativa, per il solo recinto esterno è possibile prevedere un muro di cinta alto almeno 1 m e sovrastato da una recinzione fissa in tubi metallici alta 0,6-0,8 m. In questo caso, venendo a mancare gli spazi di fuga, è necessario disporre, in almeno due angoli opposti del paddock, di zone protette facilmente accessibili all’addetto in caso di pericolo.

Si devono prevedere idonei cancelli e portoni per l’isolamento dell’animale e per l’ingresso dei mezzi meccanici adibiti alla pulizia.

LA ZONA MONTA

Inoltre, se si ipotizza l’impiego dell’inseminazione naturale, anche se solo saltuariamente, è necessario disporre, in adiacenza al paddock, di una zona monta dotata dei cancelli antinfortunistici necessari per immobilizzare la bovina e per movimentare il toro.

Dal punto di vista costruttivo, lo stallino deve essere in grado di resistere, in tutte le sue parti, alle forti sollecitazioni cui viene sottoposto, vista la stazza e la forza dell’animale ospitato; particolare attenzione deve essere posta nella scelta dei tubi delle transenne, del tipo di cancelli e porte e del materiale edile utilizzato per la costruzione dei muri. La pavimentazione, se in calcestruzzo, deve essere opportunamente rigata per limitare la scivolosità; inoltre, si devono prevedere pendenze e un impianto fognario per il rapido allontanamento dei liquami e delle acque di lavaggio del box.

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