I RISCHI CONNESSI CON L’UTILIZZO DELLE ACQUE IRRIGUE

i rischi connessi con l'utilizzo delle acque irrigue

I rischi potenziali connessi all’utilizzo delle acque irrigue e le relative limitazioni d’uso sono riconducibili essenzialmente a tre differenti categorie:

I RISCHI CONNESSI ALL’UTILIZZO DELLE ACQUE IRRIGUE

Tra i rischi connessi all’utilizzo delle acque irrigue è importante sottolineare quelli legati alla presenza di elevate concentrazioni di sali totali (espressa come conducibilità elettrica – EC). Nel nostro comprensorio caratterizzato da elevata evapotraspirazione e ridotta piovosità , assume massima rilevanza la concentrazione di sali disciolti nell’acqua utilizzata.

L’impiego di acqua con elevati livelli di salinitàha conseguenze sia sulle colture che sul suolo.

L’elevata salinità della soluzione circolante nel terreno altera i processi osmotici e, di conseguenza, le piante devono spendere maggiore energia per assorbire l’acqua; ciò determina risvolti negativi sotto l’aspetto produttivo ed economico. L’intensità del danno che le colture subiscono in seguito a questi fenomeni, dipende dalla specie, dalla varietà e dal portainnesto.

L’AUMENTO DI SALINITÀ DEL TERRENO

L’irrigazione causa un aumento della salinità del terreno, anche con acque di buona qualità. Per esempio, utilizzando 1000-2000 l/mdi un’acqua contenente soltanto 1 gr/l di sali totali, si apporta in un anno al terreno una quantità di sali pari a 10-20 quintali per 1000 m2, quantità enorme che andrà a sommarsi a quella degli anni precedenti. I sali accumulati a seguito dell’irrigazione nei nostri ambienti, vengono soltanto in parte dilavati dall’azione delle acque piovane, maggiormente favorita nei suoli permeabili e ben drenati.

Particolare attenzione è richiesta nelle zone costiere del nostro territorio, dove la principale fonte di approvvigionamento idrico è la falda e dove, a seguito dell’eccessivo emungimento che è avvenuto e continua ad avvenire in misura superiore rispetto alla quantità e ai tempi della ricarica, si determina l’infiltrazione in falda dell’acqua di mare. Le falde contaminate dall’acqua marina oltre all’innalzamento della salinità totale, presentano elevati livelli di sodio e di cloruri.

Elevate concentrazioni di cloruri possono causare disseccamenti del margine del lembo fogliare, danno particolarmente accentuato nella irrigazione soprachioma.

Colture diverse presentano diversi livelli di tolleranza.

L’EFFETTO DEL SODIO SUL SUOLO

L’eccesso di sodio nelle acque di irrigazione può portare alla graduale sodicizzazione dei suoli per l’azione deflocculante sulle argille e conseguente destabilizzazione degli aggregati strutturali, riduzione della permeabilità del terreno, della velocità di infiltrazione dell’acqua e quindi del drenaggio delle acque in eccesso, anche di quelle piovane. A seconda della natura del terreno, si avranno risposte diverse a questa situazione; i più sensibili sono i suoli argillosi o tendenzialmente tali, meno quelli a tessitura sabbiosa dove sono molto attivi i movimenti di lisciviazione.

GLI EFFETTI POSITIVI E NEGATIVI DELLA CONCENTRAZIONE DI SALE

A volte l’effetto negativo su determinati aspetti si riflette in un effetto positivo su altri; è il caso della presenza di sali in elevate concentrazioni.

Tale condizione si riflette negativamente sulle colture sottoposte ad irrigazione con tali acque, ma nello stesso tempo, si manifestano azioni positive sulle caratteristiche fisiche del terreno in relazione all’effetto flocculante esercitato sulle particelle colloidali.

Ciò porta alla formazione di aggregati più stabili, in grado di migliorare la struttura, favorire un miglior drenaggio ed un più efficiente scambio gassoso con l’esterno.

Alcuni elementi nell’acqua di irrigazione possono essere direttamente tossici per le colture. Stabilire i limiti di tossicità nell’acqua è complicato dalle reazioni che avvengono quando l’acqua viene applicata al terreno. 

Quando un elemento viene aggiunto al suolo dall’irrigazione, può essere inattivato da reazioni chimiche o può accumularsi nel terreno fino a raggiungere un livello tossico. Un elemento a una data concentrazione in acqua può essere immediatamente tossico per una coltura a causa di effetti fogliari se si utilizza l’irrigazione a pioggia. Se si utilizza l’irrigazione a solco, potrebbe essere necessario un certo numero di anni affinché l’elemento si accumuli a livelli tossici, oppure potrebbe essere immobilizzato nel suolo e non raggiungere mai livelli tossici.

IL RISCHIO SALINITÀ

L’eccesso di contenuto di sali è una delle maggiori preoccupazioni per l’acqua utilizzata per l’irrigazione. Un’alta concentrazione di sale presente nell’acqua e nel suolo influenzerà negativamente le rese delle colture, degraderà il terreno e inquinerà le acque sotterranee.

L’idoneità del riutilizzo dell’acqua per l’irrigazione con alto contenuto di sale dipende dai seguenti fattori:

In generale, il riutilizzo dell’acqua a scopo di irrigazione deve avere un livello di salinità medio-basso (ovvero una conduttività elettrica da 0,6 a 1,7 dS / m). (Vedi tabella sotto).

Occorrerebbe prestare particolare attenzione alle zone costiere dove l’infiltrazione di acqua marina presenta un alto rischio di salinità nell’acqua che viene quindi pompata dai pozzi da utilizzare nell’irrigazione

La salinità con contenuto moderato di sali può essere utilizzata se si verifica una lisciviazione moderata.

L’acqua con alta salinità (ECi> 1,5) e sodio (SAR> 6) non deve essere utilizzata per l’irrigazione dell’acqua. Tuttavia, in alcuni luoghi con scarsità d’acqua, l’acqua con alta concentrazione di salinità viene utilizzata come supplemento per altre fonti e quindi una buona gestione e controllo è essenziale e la tolleranza al sale delle piante deve essere considerata.

Se si utilizza acqua con una salinità molto elevata (estreme situazioni di carenza idrica) il suolo deve essere permeabile, il drenaggio deve essere adeguato, l’acqua deve essere applicata in eccesso per fornire una considerevole lisciviazione e le colture di tolleranza salina dovrebbero essere selezionate.

LA TOLLERANZA AL SALE DI DIVERSE COLTURE

La resa di colture diverse in relazione al contenuto di salinità dell’acqua utilizzata per l’irrigazione dipende dal tipo di coltura, dal suolo e dalle condizioni ambientali. I segni più distinti di lesione dalla salinità sono la ridotta crescita del raccolto e la perdita di rendimento. I raccolti possono tollerare la salinità fino a determinati livelli senza una perdita misurabile di resa (soglia di salinità). Quando il livello di salinità è maggiore della soglia, la resa del raccolto si riduce linearmente all’aumentare della salinità.

LE PRATICHE DI GESTIONE PER L’IRRIGAZIONE CON ACQUA SALATA O SODICA

La seguente considerazione dovrebbe applicarsi:

Si dovrebbe applicare il requisito di lisciviazione appropriato in base ai livelli di tolleranza per colture specifiche per evitare l’accumulo di sale. Ad esempio, se il drenaggio naturale non è adeguato, deve essere installato un sistema di drenaggio.

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