I SALI MINERALI, I MICROELEMENTI O OLIGOELEMENTI

i sali minerali i microelementi o oligoelementi

I sali minerali possono essere suddivisi in due categorie ben precise: macroelementi e microelementi (anche detti oligoelementi.

Alcuni sali minerali svolgono una funzione plastica, in quanto partecipano alla struttura del corpo umano, mentre altri sono bioregolatori giacché partecipano alle reazioni metaboliche e all’attività degli enzimi.

Nel precedente articolo abbiamo parlato dei macroelementi, oggi tratteremo degli oligoelementi o microelementi.

I microelementi svolgono una funzione altrettanto vitale, ma possiamo integrarli in misura minore. Sono il ferro, il rame, lo zinco, il cromo, il selenio e il manganese.

GLI OLIGOELEMENTI O MICROELEMENTI

Gli oligoelementi o microelementi sono i minerali che, pur presenti nel nostro organismo solo in piccole quantità, svolgono funzioni biologiche importanti. Sono essenziali in quanto la cui carenza compromette funzioni fisiologiche vitali (ferro, rame, zinco, fluoro, iodio, selenio, cromo, cobalto).

Sebbene l’organismo necessiti di piccolissime quantità di queste sostanze, essi sono indispensabili per l’equilibrio dei vari organi ed apparati:

Compito principale del ferro è legare l’ossigeno nella molecola di emoglobina e in altri trasportatori di ossigeno (mioglobina, citocromi).

Gli organi con maggiori riserve di ferro sono il fegato, il midollo osseo, la milza ed il sangue, complessivamente il ferro totale è circa 3-4 gr. Le principali fonti alimentari di ferro sono: pesci, uova, spinaci e tra le carni, soprattutto quelle di cavallo e di bufala. Il deficit di ferro provoca astenia e anemia. L’eccesso determina una malattia caratterizzata da accumulo cioè l’emosiderosi.

Il rame è’ un costituente fondamentale degli enzimi coinvolti nel metabolismo del ferro e nella produzione di sangue. Le concentrazioni maggiori di rame sono nel cuore, reni, cervello. Il fabbisogno giornaliero nell’adulto è 1.5 – 3 mg. Alimenti come fegato, legumi, crostacei e germe di grano ne contengono in buone quantità. La carenza di rame è responsabile di fragilità ossea ed anemia. L’assunzione in eccesso determina, nausea, vomito e diarrea.

N.B.: Il ferro e il rame sono due oligoelementi strettamente legati tra loro; il ferro è essenziale per la sintesi di emoglobina, una proteina che lega l’ossigeno contenuta nei globuli rossi e nella mioglobina muscolare. Il rame (e, in parte, anche il cobalto), oltre a facilitare l’assorbimento del ferro, entra nel meccanismo di sintesi dell’emoglobina favorendolo. Il ferro è anche un componente di enzimi del metabolismo energetico, mentre il rame costituisce diversi enzimi digestivi e determina la formazione di elastina

Lo zinco è un componente enzimatico che si trova sia nei catalizzatori degli acidi nucleici che in quelli digestivi; partecipa al funzionamento sensoriale del gusto e dell’olfatto. E’ coinvolto nella produzione, deposito e secrezione dell’insulina
Funge da catalizzatore di reazione chimiche, ossia favorisce l’avvio delle reazioni stesse. Il fabbisogno giornaliero nell’adulto è di circa 10 mg. Le carni da una parte, cacao e noci dall’altro, sono cibi che contengono alte dosi di zinco; da non trascurare il tuorlo d’uovo. Una carente assunzione di zinco è responsabile di svariati sintomi, come ritardi della guarigione delle ferite e della risposta immune, alterazioni cutanee, ipogonadismo e nanismo. L’eccesso provoca febbre, nausea, vomito e diarrea.

Il fluoro è un minerale presente nelle ossa e particolarmente nei denti. Il fluoro, come anticipato, partecipa al mantenimento della struttura ossea e dentaria, inoltre svolge una vera e propria azione schermante dalla carie.
Le principali fonti di approvvigionamento sono le acque potabili. La carenza di questo minerale determina abbondanti carie dentali, mentre l’eccesso porta alla fluorosi.

Lo iodio è’ il componente degli ormoni tiroidei È prevalentemente localizzato a livello tiroideo ed è indispensabile per la formazione dell’ormone tiroideo. Sono ricchi di iodio le alghe, il sale iodato ed i molluschi. Lo iodio è un importantissimo componente degli ormoni tiroidei tiroxina e triodotironina, pertanto (assieme al cobalto che partecipa alla reazione di fissazione dello iodio) rappresenta un elemento di bioregolazione corporea.

Il selenio è un coenzima della glutatione perossidasi, agisce da ossidante proteggendo le membrane cellulari e contrastando l’azione negativa dei radicali liberi. La funzione principale del selenio è quella di protezione delle membrane cellulari, è infatti una sostanza antiradicali liberi e si pensa che esso abbia una funzione antinvecchiamento. Svolge la sua funzione in associazione con la vitamina E, proteggendo le cellule dai danni dell’ossidazione ed ostacolando la formazione dei radicali liberi.Il fabbisogno giornaliero di selenio è di 55 μg. Le principali fonti di selenio sono i cereali e le carni. La carenza del minerale comporta disturbi cardiaci ed epatici, l’eccesso di selenio è responsabile di fenomeni a carico dell’apparato respiratorio e gastroenterico.

Il cromo è coinvolto nel metabolismo glucidico e lipidico; è componente di un fattore detto GTF che potenzia l’attività dell’ormone insulina nel trasporto del glucosio. Costituente di alcuni enzimi, viene coinvolto nel metabolismo del glucosio e in generale nel metabolismo energetico. Il cromo è una sostanza che favorisce il fisiologico svolgimento di diversi metabolismi, tra cui quello dei grassi ed in riferimento al ciclo degli zuccheri, permette una normale funzione dell’insulina. A riprova di ciò la carenza di cromo determina incremento della glicemia, dei trigliceridi e del colesterolo. Il fabbisogno giornaliero di cromo varia tra i 50 e i 200 μg. Il cromo è presente nel lievito di birra, frumento, carote, pepe nero, piselli.

Il cobalto è una sostanza che entra nella formazione della vitamina B12. Influenza la biosintesi dell’emoglobina e facilita la fissazione dello iodio tiroideo.
Il cobalto è abbondantemente presente nei vari alimenti che compongono la dieta. La mancata introduzione di questa sostanza determina anemia da carenza.

Il manganese è un componente di numerosi enzimi che partecipano alla biosintesi del colesterolo e al metabolismo delle ammine in genere. I cereali e le noci sono buoni serbatoi naturali di manganese, la cui carenza provoca rallentamento nella crescita in generale, ed in particolare rallentamento nella crescita di barba e capelli. Ipoglicemiche e ipotensione, invece, sono i principali sintomi da eccesso di manganese.

Il molibdeno, presente soprattutto a livello epatico, entra nel ciclo dell’acido urico. E’ un cofattore di enzimi coinvolti in reazioni di ossidoriduzione.

L’essere umano assume il minerale nutrendosi di frattaglie, legumi e cereali. La riduzione della concentrazione organica di molibdeno porta a facile irritabilità e tachicardia. L’incremento, oltre i normali livelli, di molibdeno provoca maggior concentrazione di acido urico.Il molibdeno compone alcuni enzimi che partecipano al metabolismo delle basi puriniche (costituenti dei nucleotidi).

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