I VARI TIPI DI GIARDINI NELLA STORIA

Il termine giardino (derivato dalla parola francese jardin “luogo chiuso”) sin dell’antichità porta in sé un significato molto profondo nella vita dell’uomo, quello di un luogo protetto, dove trovare pace, ristoro e benessere. Il bisogno innato dell’uomo di stare immerso nel verde ed il fondamentale ruolo alimentare delle piante hanno portato ad un’evoluzione dei giardini parallela a quella delle più grandi civiltà.

LA NASCITA DEI PRIMI GIARDINI

Con la nascita dei primi grandi imperi (circa nel 2000 a.C. con l’Impero Babilonese), furono realizzati i primi giardini pensili. Tutte le civiltà antiche svilupparono nelle loro culture una propria concezione di giardino, ognuna con un preciso significato: trovare ombra, riparo e refrigerio, oppure esprimere sfarzo e bellezza; coltivare ingredienti utili alla medicina e all’alimentazione, così come creare luoghi di culto dal profondo significato religioso. Nei secoli, con il susseguirsi delle epoche storiche, anche i giardini hanno subito numerose modifiche per rispondere a obiettivi diversi; ecco una panoramica e degli esempi dei principali stili della storia dei giardini antichi.

LA STORIA DEI GIARDINI NEL MONDO GRECO E ROMANO

I Greci, popolo dalla grande cultura, attribuivano molta importanza all’arte del giardino, luogo che non assumeva una connotazione estetica ma bensì un significato sacro, legato ad un concetto di gratitudine alle divinità per la fecondità del terreno. Nelle città greche nacquero i primi spazi verdi pubblici, fondamentali per lo sviluppo dei rapporti sociali, divenendo così luoghi piacevoli di discussione e d’incontro.

Anche la casa romana del periodo pre-imperiale riprende in parte lo stile greco, ma la sua conformazione prevedeva stanze collegate attraverso un porticato interno affacciato su un cortile interno, il “peristilio”, che molto spesso presentava una vasca con funzione di raccolta dell’acqua piovana, ed era decorato da statue e piante coltivate in vaso. I Romani, al contrario dei Greci, svilupparono molto l’arte della coltivazione delle piante sia di interesse agrario che ornamentale, ma anche tecniche come l’ars topiaria (cioè l’arte di modellare la vegetazione in forme diverse da quelle naturali).

L’ESPANSIONE DELL’IMPERO

Con l’espansione dell’Impero ed il contatto con paesaggi e culture differenti, i giardini continuarono la loro evoluzione: l’esempio più spettacolare che ci rimane di questi giardini è la Villa di Adriano a Tivoli (117-138 d.C.).

LA STORIA DEI GIARDINI ORIENTALI

I primi giardini orientali della storia dei giardini furono inizialmente riservati agli imperatori e in seguito anche ai nobili; in tutta l’Asia i giardini vennero molto influenzati dalle filosofie culturali e religiose cinesi. In generale, nella cultura del verde orientale si fa riferimento al giardino come luogo di perfezione e di pace, dove ricercare la concentrazione e la serenità. Nei giardini di questo stile troviamo elementi comuni che si legano alla simbologia rituale buddista: tutto il paesaggio risulta naturale pur essendo architettato nei minimi dettagli, rispecchiando una sensazione di armonia, grazie alle proporzioni nelle forme di manufatti ed elementi naturali.

Begli esempi di questa tipologia di giardini sono il lago Osawa di Kyoto (un tempo parte del giardino dell’Imperatore) e la ricostruzione ottocentesca in scala reale del primo giardino imperiale di Kyoto del 794 d.C.

LA STORIA DEI GIARDINI DEL MEDIOEVO

Dopo la caduta dell’Impero Romano d’Occidente, l’Europa conobbe un periodo buio in cui lo sviluppo dell’arte e delle tecniche venne meno, solo alcuni ordini religiosi riuscirono a conservare parte del sapere antico. Non a caso in quel periodo i primi giardini nacquero nei monasteri, dove venivano per lo più coltivate specie atte all’ alimentazione e alla medicina. In un giardino medioevale si distinguevano diverse zone, fra cui il “pomarium”, un frutteto dove venivano seppelliti i monaci stessi, il “giardino dei semplici” che era uno spazio ricco di piante medicamentose per la cura dei mali e il chiostro, luogo molto spesso interno ai monasteri, dove si trovava uno spazio a verde con varietà medicinali ed alcune ornamentali. Ovviamente i significati e i simboli religiosi erano di sfondo a qualunque elemento del giardino.

Il giardino del monastero di San Gallo in Svizzera è un classico esempio di giardino medioevale, che rispondeva poco ad un bisogno estetico ma svolgeva invece un ruolo prettamente utilitaristico.

I GIARDINI ISPANICO- MORESCHI

Mentre gran parte dell’Europa viveva un periodo di decadenza socio-culturale durante il Medioevo, la Spagna, in parte sotto il dominio dei Musulmani, godeva di prosperità. La versione spagnola del giardino in quell’epoca era una combinazione tra il concetto del cortile interno Romano ed il concetto islamico di divisione degli spazi. Questi giardini, sviluppati in “patii”, garantivano dei luoghi riparati, intimi, dove poter godere degli effetti benefici della natura, come il naturale raffrescamento del clima offerto dalla vegetazione e dai vivaci giochi d’acqua. Le piante erano principalmente utilizzate per introdurre nel giardino forme, profumi e giochi di luce, mentre i colori erano esaltati dalla scelta dei materiali utilizzati nelle pavimentazione e nelle maioliche, quest’ultime molto frequenti sui muri perimetrali.

Gli esempi più significativi sono i giardini di Alhambra e di Generalife a Granada, in Spagna, risalenti al 1400.

I GIARDINI INDIANI

I giardini Moghul hanno la particolarità di svilupparsi in lunghezza ed essere protetti da una cinta murata lungo tutto il loro perimetro, che li rende luoghi di estrema intimità. Sono di grandi dimensioni, molto spesso percorsi per quasi tutta la loro estensione da specchi e giochi d’acqua artificiali in grado di mitigare il clima. Furono realizzati principalmente in India dalla dinastia Moghul, che seguì perfettamente i canoni dell’architettura islamica, dove il giardino era considerato un luogo paradisiaco dove trascorrere tutta l’esistenza. Indubbiamente questo stile fu molto influenzato dalle architetture dei giardini Persiani realizzati in epoche precedenti.

Un buon esempio di questo stile sono i Giardini Nishat in India che sviluppano la loro struttura in base a rapporti di grandezza 1:4 delle diverse superfici.

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