IL RICOVERO DELLE MACCHINE AGRICOLE: LE OPERAZIONI E I RISCHI

il ricovero delle macchine agricole: le operazioni e i rischi

Le attività che si svolgono nei locali sono quelle di ricovero dei macchinari e delle attrezzature impiegati nell’azienda. Tali macchine hanno ritmi e tempi di utilizzo molto diversificati.

LE OPERAZIONI CHE SI SVOLGONO NEI LOCALI

Le operazioni caratteristiche sono quelle di prelevamento delle macchine, messa in moto dei relativi motori, agganciamento delle operatrici alla trattrice, manovre connesse, in qualche caso operazioni di piccola manutenzione; analogamente le macchine vengono poi riportate nel locale e parcheggiate a fine utilizzo.

La promiscuità delle operazioni, tutt’altro che rara, può riguardare la manutenzione, nel senso che possono essere svolte operazioni di manutenzione o riparazione estemporanee (se pure importanti), oppure una parte del locale viene adibita a vera e propria officina aziendale. Si può riscontrare inoltre la presenza di stoccaggi di prodotti infiammabili o simili, come oli minerali lubrificanti, in qualche caso combustibili, in qualche caso presidi fitosanitari.

Le strutture utilizzate sono le più svariate, si va dal riutilizzo di vecchi fabbricati a diversa destinazione originaria, all’impiego di strutture nuove, appositamente costruite, ma in genere prive di accorgimenti particolari (basti pensare che in campo edilizio il ricovero attrezzi agricoli viene considerato il minimo dell’edificazione).

IL RICOVERO DELLE MACCHINE AGRICOLE

Per quanto riguarda il ricovero delle macchine agricole, ambienti coperti dove vengono tenutele macchine e le attrezzature, va tenuto presente che:

Occorre inoltre tenere presente che nel caso vi siano più di 9 autoveicoli in relazione a quanto specificato nella normativa di prevenzione incendi (attività n.92 del DM 16 febbraio 1982) deve essere richiesto il certificato di prevenzione incendi.

I FATTORI DI RISCHIO

In conseguenza di tali considerazioni i principali fattori di rischio presenti in questa struttura sono:

Inoltre, la scarsa illuminazione può contribuire all’esecuzione di movimenti scorretti nella salita e discesa dalle macchine, i quali determinano incidenti che, anche se molto semplici, riportano delle prognosi di lunga durata.

Tali rischi sono poi amplificati in caso di esecuzione di lavorazioni quali la saldatura, la molatura, il lavaggio di pezzi meccanici, ecc. che non possono essere effettuati all’interno dell’officina meccanica a causa delle dimensioni delle macchine, o in mancanza dell’officina stessa; lo stesso dicasi qualora siano immagazzinati prodotti o sostanze di varia natura.

È il caso di ricordare che, salvo lodevoli eccezioni, i depositi di macchine ed attrezzature sono dotati di impianti largamente inadeguati, quando non addirittura pericolosi, soprattutto in relazione alle possibili operazioni di manutenzione o riparazione delle macchine e di stoccaggio e manipolazione di prodotti pericolosi.

Gli scenari tipici sono rappresentati ad esempio dalla necessità di utilizzare una macchina che non è immediatamente raggiungibile, perché tra essa e la corsia di manovra vi sono interposte altre macchine. Questo richiede che tali macchine siano spostate prima di poter accedere a quella che interessa. In questa operazione possono essere effettuate manovre pericolose, come ad esempio l’abbinamento “provvisorio” e precario di macchine che devono essere solo spostate, cioè senza che vengano inseriti tutti i collegamenti ed attivati i dispositivi di sicurezza. Inoltre, se in questi casi l’operatore interrompe l’operazione, per qualsiasi motivo, si creano condizioni di estremo pericolo perché chi subentra, non essendo consapevole della situazione precedente è indotto a pensare che un determinato abbinamento sia stato eseguito correttamente.

Successivamente, una volta raggiunta la macchina desiderata, dovrebbero essere riposizionate le altre, cosa che in genere non avviene, per mancanza di tempo, ponendo in essere una condizione di precarietà rilevante anche sotto il profilo della sicurezza.

LA RISTRETTEZZA DEGLI SPAZI DISPONIBILI

Nei luoghi di ricovero in genere la densità è la massima possibile, cioè ad ogni macchina è riservato solamente lo spazio fisico che essa occupa, senza preoccuparsi degli spazi necessari per il controllo preliminare, per le operazioni di agganciamento e di successive manovre.

A questo proposito è da tenere presente che le macchine agricole non sono automobili, che hanno una sagoma ben definita dalla loro carrozzeria, le cui superfici esterne sono in genere lisce e non presentano particolari in grado di produrre lesioni. Le macchine agricole invece sono un concentrato di parti pericolose, in grado di provocare lesioni in caso di urto accidentale anche in fase statica. Per questi motivi anche le operazioni di controllo visivo devono essere compiute ad una certa distanza.

Vi è poi il problema rappresentato dal fatto che spesso la macchina che viene prelevata e’ stata depositata molto tempo prima, in condizioni di manutenzione ed efficienza sconosciuta.

Infine l’eccessiva densità e quindi la ristrettezza degli spazi disponibili, possono essere cause di urti accidentali, in fase di manovra, sia a carico di altre macchine, sia a carico del fabbricato e delle strutture fisse, ma soprattutto nei confronti delle persone a terra, partecipanti o meno all’esecuzione delle manovre.

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