LA CACCIA E L’ETICA

la caccia e l'etica

Essendo l’attività venatoria il più antico modo, assieme alla coltivazione della terra, impiegato dall’uomo per utilizzare le risorse della natura, “etica” e “caccia” sono diventati, termini antitetici ed in stridente contraddizione fra loro. Spinti da opposti estremismi culturali agli antipodi l’uno rispetto all’altro, i significati connessi oggi all’idea dell’ “uomo cacciatore” ed a quella dell’“uomo etico” appaiono, nella irriducibile complessità del rapporto tra l’umanità e le risorse del pianeta, apparentemente inconciliabili e destinati a non trovare un comune denominatore. Lo stato di equilibrio o di disequilibrio nel quale questo rapporto verrà a trovarsi, determinando la qualità futura del nostro modo di vivere, dipenderà in larga misura dal grado di sostenibilità che assumeranno le nostre scelte.

L’ETICA VENATORIA

Nel linguaggio comune, dicendo etica facciamo riferimento a una serie di consuetudini e norme, anche non scritte, che dovrebbero guidare il comportamento dell’uomo. Quei principi condivisi che ci consentono di distinguere cosa è buono, giusto, o moralmente lecito, da cosa è cattivo o moralmente sbagliato. In questo senso la parola “etica” ha lo stesso significato di “morale”.

L’etica trova una sua applicazione anche nella caccia, non a caso parliamo di etica venatoria. Ma su quali principi si basa l’etica venatoria?

I PRINCIPI SU CUI SI BASA L’ETICA VENATORIA

Sostanzialmente su una concezione, forte, di profondo rispetto: rispetto per le norme, rispetto per l’ambiente, rispetto per la fauna, rispetto per gli altri, rispetto per se stessi.

Nel contesto italiano, trattando di etica venatoria, si è sempre fatto riferimento solo alle relazioni “educate” fra cacciatori: a chi appartiene l’animale abbattuto, come si deve gestire il proprio cane in presenza di altri cacciatori e cose simili. In realtà, pensare solo agli altri cacciatori è troppo poco.

Nei nostri precetti morali deve essere ben chiara anche la responsabilità che abbiamo nei confronti dell’ambiente, della fauna che lo abita e della società. Questa impostazione, più ampia e completa, è invece molto radicata nella cultura venatoria dell’Europa centrale che, per ragioni storiche, geografiche e sociali, ha avuto influsso sulle abitudini di molti cacciatori.

IL RISPETTO PER L’AMBIENTE

Rispetto per l’ambiente Il cacciatore è spesso l’ultimo e unico soggetto a frequentare certi luoghi remoti, dove non arrivano i turisti e le attività umane non sono più presenti. La conservazione dell’ambiente naturale è un suo impegno irrinunciabile. Egli è un presidio sul territorio e deve assumersi il ruolo interiore di custode della natura, prima di tutto dando il buon esempio alle altre persone che la frequentano.

C’è un sentimento che tutti i cacciatori, quelli veri, conoscono bene e condividono.

Un sentimento che portano con se quando salgono la montagna, a caccia, o per svolgere le attività della Riserva, per osservare gli animali o semplicemente per godersi una sana passeggiata. Questo sentire, così intimo, importante e insieme semplice, nasce dall’emozione che il contatto diretto con la natura ogni volta trasmette. Nei comportamenti del cacciatore, ciò si deve tradurre in rispetto. Rispetto per l’ambiente che lo accoglie ed ospita mentre egli esercita, con passione e coscienza, la sua attività prediletta.

IL RISPETTO PER LA NATURA

Rispetto per la natura significa che, quando i cacciatori sono sul territorio, lo attraversano “in punta di piedi”, facendo di tutto per non lasciare sgradevoli segni del loro passaggio.

Infine, il loro impegno si traduce anche in interventi attivi per conservare l’ambiente o ripristinare caratteristiche ambientali compromesse, come nelle iniziative di miglioramento ambientale  rispetto per la natura.

IL RISPETTO PER LA FAUNA

Rispetto per la fauna Il rispetto per la fauna, che è fonte di gioia e gratificazione, deve essere rivolto a tutti gli animali selvatici, quelli che sono sottoposti al prelievo venatorio così come quelli non cacciabili. Ciò significa che ogni animale si osserverà con attenzione, curiosità ed interesse, per “imparare il bosco”, anche se non rientra nelle disponibilità di prelievo. E non verrà molestato o spaventato stupidamente. Così come si presterà attenzione alla tutela dei cicli biologici di ogni specie, a partire da quelli riproduttivi.

I grandi predatori, come lupi e linci, sono utili agli ecosistemi: non sono nemici, ma affascinanti “colleghi” cacciatori, oltre ad essere un elemento utile all’equilibrio degli ecosistemi, arricchiscono e rendono più affascinante il nostro territorio: non sono nemici, ma “colleghi” cacciatori.

LA PRATICA VENATORIA

Nella pratica venatoria la fauna non deve mai essere sottoposta a stress o sofferenze inutili. Questo vuol dire, per esempio, che vanno in ogni caso evitate le fucilate azzardate. È poi sempre imprescindibile verificare meticolosamente gli esiti del tiro, in caso di dubbio si fa ricorso a conduttore e cane da recupero abilitati.

Il rispetto deve essere ancora più sentito per gli animali abbattuti: il cacciatore non è un superuomo con diritto di vita e di morte su ogni selvatico, ma un consapevole e coscienzioso fruitore di una risorsa naturale.

Risorsa che madre natura gli concede e che solo una seria gestione consente di raccogliere; rispettando le leggi della biologia e conservando un patrimonio, che è di tutti, anche per le generazioni a venire. E di tutto questo è giusto essere coscienti e grati.

La spoglia dell’animale prelevato va trattata adeguatamente. Non sprecare ma consumare le pregiate carni degli animali prelevati è doveroso.

IL RISPETTO PER GLI ALTRI

La caccia, come detto, non è uno sport. Il cacciatore non è quindi in competizione con nessuno, men che meno con gli altri soci. La qualità della caccia non si misura dal “carniere”, dal numero di animali prelevati o dalla grandezza del trofeo raccolto… ma dalla correttezza del prelievo e dalle emozioni che la singola esperienza di caccia ha regalato.

Per questo i rapporti fra cacciatori devono essere corretti, generosi e cordiali. Uniti dalla comune appartenenza a una precisa categoria. Una “famiglia” dove l’invidia, la slealtà e la falsità non possono trovare spazio.

IL RISPETTO PER SE’ STESSI

Il cacciatore non è un predatore “tecnologico” irresponsabile, ma il gestore di un patrimonio importante, la fauna selvatica: per la sua conservazione egli si impegna costantemente, con disciplina ed equilibrio. Solo la correttezza del suo operato, l’attenzione ai principi biologici che regolano l’esistenza degli animali selvatici, l’applicazione costante di principi normativi, etici e tecnici, fanno del cacciatore un attore affidabile e credibile, protagonista nella tutela dell’ambiente e della fauna.

È fondamentale essere coscienti di questo ruolo e delle responsabilità che comporta verso la comunità, per poi esserne anche giustamente orgogliosi.

Fieri d’essere parte di una categoria che ha una funzione definita e rilevante nella società, facendo crescere il senso di appartenenza e di identità.

IL DOVERE DI CONOSCERE

Il cacciatore deve saper distinguere ciò che è bene da ciò che è male, per la fauna selvatica, per l’ambiente e di conseguenza anche per la caccia. Per poterlo fare, ha bisogno di acquisire specifiche competenze.

La caccia, oggi intesa come utilizzo razionale della fauna basato su criteri scientifici, non lascia spazio al caso o all’improvvisazione, ma è un intervento con notevoli contenuti tecnici. Che il cacciatore deve saper gestire adeguatamente.

Possiamo dire quindi che fra i doveri morali del cacciatore c’è anche quello di essere competente, preparato a svolgere con cognizione la sua attività, e di continuare ad accrescere, perfezionandosi nel tempo, la sua formazione tecnica.

Più in generale, deve far crescere la propria cultura venatoria, che non è fatta solo di sapere naturalistico, zoologico, giuridico o sulle armi, ma anche di etica e di tradizione: due elementi che non vanno dimenticati, ma approfonditi e conservati per le generazioni future.

Vi consiglio l’acquisto di questi prodotti: CLICCA QUICLICCA QUACLICCA QUICLICCA QUACLICCA QUICLICCA QUA

Questo articolo contiene link di affiliazione icona Amazon (Sostienici, Grazie )

La tua donazione significa molto per continuare. Dona/rinnova il tuo sostegno ora. PAYPAL

Vuoi abilitare le notifiche?
Attiva