LA COLTIVAZIONE DELLA MELANZANA TONDA, DETTA VIOLETTA

la coltivazione della melanzana tonda detta violetta

La melanzana è una delle piante orticole più coltivate in limitate superfici, sia perché fornisce un prodotto gradito alla maggior parte dei componenti della famiglia, sia perché le sue produzioni sono di regola abbondanti e protratte nel tempo.

In pianura padana si può raccogliere in pieno campo da metà luglio – o prima se vengono messe a dimora piante prodotte con pane di terra e quindi già ben sviluppate – fino a quando si verificano i primi freddi (metà ottobre ed oltre in autunni miti).

LA MELANZANA TONDA

Tra le tante varietà di melanzana vi è la Tonda, chiamata anche Violetta, di Firenze.

La sua coltivazione richiede alcune attenzioni: occorre evitare i ristagni d’acqua, non esagerare con gli apporti di sostanza organica, assicurare una sufficiente distanza d’impianto e non irrigare a pioggia. Il suo utilizzo è assai vario.

Molti piccoli orticoltori non conoscono, o conoscono poco, le varietà che hanno frutti di colore violetto chiaro-lilla. La più nota di queste varietà è la «Tonda di Firenze», o «Violetta di Firenze», dai frutti tondi schiacciati ai poli. Questa varietà non produce molte bacche per pianta, ma queste sono di notevole volume (superano facilmente i 500 grammi).

Però, ciò che rende interessante questa varietà, e in genere quelle a buccia di colore violetto chiaro-lilla, è la qualità della polpa. Quando si tagliano i frutti, la polpa si presenta molto bianca e fine, non imbrunisce – o imbrunisce poco – dopo il taglio ed ha, una volta cotta, un gusto particolarmente delicato, privo cioè di sapori pungenti o amari. Per valorizzarne le autentiche qualità gustative è consigliabile cucinare ai ferri questi tipi di melanzana.

ALTRE VARIETÀ DI MELANZANA

Ma la varietà che negli anni scorsi ha destato l’attenzione anche di numerosi produttori di professione e che ha fatto conoscere un po’ in tutti i mercati italiani le melanzane viola chiaro è la «Purpura », a cui sono poi seguite altre che si rifanno alla Violetta di Firenze e che migliorano le caratteristiche complessive del tipo di origine. Queste varietà si prestano bene alla coltivazione in pieno campo e si possono anche mettere a dimora sotto tunnel o in serra per ottenere produzioni precoci. Senza dubbio una prova di una varietà di questo tipo è consigliabile a tutti i piccoli orticoltori, ma soprattutto a quelli che, per tradizione locale, sono abituati ad adottare i tipi con buccia viola scuro.

QUALCHE SUGGERIMENTO PER LA COLTIVAZIONE

1) LA ROTAZIONE

Aspettate almeno 3-4 anni prima di far tornare la coltura della melanzana nella stessa aiola. Fate trascorrere un uguale numero di anni pure dopo la coltivazione di piante della stessa famiglia botanica della melanzana (Solanacee), e cioè patata, peperone, pomodoro.

2) IL TERRENO

Se avete un suolo pesante, in cui però la melanzana può riuscire in modo più che soddisfacente, eseguite i lavori del suolo nell’autunno che precede la coltura. Dovete comunque fare in modo che l’acqua in eccesso sgrondi facilmente dal terreno e non siano presenti strati compatti (suola di coltivazione) che ostacolino il regolare deflusso dell’acqua e impediscano alle radici di crescere in profondità.

3) LA CONCIMAZIONE

4) L’IMPIANTO

5) LA PACCIAMATURA

Vi consigliamo di adottare la pacciamatura tanto con teli di materiale plastico scuro – anche degradabili nel terreno – che con paglia.

6) L’IRRIGAZIONE

7) I SOSTEGNI  

Collocate, se possibile, un sostegno per ogni pianta al fine di conferire a ognuna maggiore stabilità ed impedire o limitare al massimo la rottura delle ramificazioni del fusto. I problemi maggiori si verificano quando la pianta inizia a fruttificare nella parte più alta, perché dato il peso è sufficiente una ventata anche di non eccessiva intensità per rovesciarla o spezzarne le branche. In media per la melanzana sono necessari tutori di 100-120 cm fuori terra e minori legature rispetto al pomodoro, perché i fusti hanno portamento rigido.

8) LA RACCOLTA

Quando raccogliete usate le forbici e non strappate i frutti dalla pianta, altrimenti è facile che qualche branca si spezzi. Eseguite la raccolta con guanti da lavoro per non pungervi con le spine presenti su calice e peduncolo.

9) COME PROCURARSI I SEMI

Le piantine della varietà Violetta di Firenze o sue selezioni che si rifanno a questo tipo (come ad esempio Purpura, Birgah e Beatrice), che spesso hanno frutto più tondeggiante o allungato rispetto alla varietà di origine, si trovano con discreta frequenza presso i vivaisti orticoli; quelle innestate le potete invece reperire dove questa varietà è coltivata tradizionalmente.

I semi della varietà classica, o sue selezioni, sono reperibili con facilità presso i rivenditori di sementi, mentre per trovare varietà ibride – soprattutto Purpura – in piccole quantità dovete rivolgervi a ditte che vendono per corrispondenza.

10) LA COLTIVAZIONE ORGANICA (BIOLOGICA)

IL SUO UTILIZZO È ASSAI VARIO

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