LA DIFESA DELL’AMBIENTE E DELLE PIANTE

la difesa dell'ambiente e delle piante

Difendere le piante con il metodo biologico non è semplicemente usare contro i vari patogeni, preparati vegetali e minerali che siano innocui per l’uomo. È piuttosto e innanzitutto raggiungere un equilibrio tra organismi utili e nocivi, è collaborare a creare un ambiente che consenta alla e altre piante di sviluppare le loro resistenze naturali nei confronti di ogni genere di avversità. La comparsa di malattie nelle piante e dei parassiti spesso non è che la denuncia di un errato trattamento del terreno o del mantenimento di condizioni sfavorevoli alle colture.

È indispensabile per coltivare secondo natura imparare e riconoscere la preparazione e l’impiego di fitoterapici vegetali e minerali, la rassegna degli agenti patogeni che minacciano le piante e degli organismi utili di cui occorre favorire la presenza.

LA CONTAMINAZIONE DELL’AMBIENTE

In un ambiente naturale non ancora violato dall’uomo, non esistono parassiti e altri agenti patogeni che possano provocare danni veramente irrimediabili alla vegetazione.

Ma anche una volta c’erano infestazioni di insetti nocivi e piante che si ammalavano.

I boschi non erano intatti il loro equilibrio era già sconvolto da tempo, lo sfruttamento economico dei boschi risale nelle nostre aree geografiche ad alcuni secoli Avanti Cristo. Costruzioni di strade, opere edilizie, allevamenti intensivi, condussero ad un crescente consumo di legname e finalmente alle monocolture. Da allora i boschi cominciarono a perdere il loro equilibrio naturale e la vegetazione non fu più in grado di difendersi adeguatamente a certi parassiti, come ad esempio gli scolitridi e i lumantidi. Nel XIX secolo interi boschi divennero vittime di questi insetti che avevano trovato le condizioni ideali per moltiplicarsi e diffondersi.

Nell’agricoltura la situazione era diversa: il sapere istintivo dei coltivatori evitò dapprima che si commettessero gravi errori ai danni della terra. Per il lavoro dei campi ci si orientava ancora secondo consuetudini tramandate da padre in figlio e salvaguardate da un clero depositario di cognizioni derivate da una antica saggezza empirica.

LA CURA DEL TERRENO E DELLE PIANTE

Per lungo tempo nel nostro medioevo furono proprio questi religiosi e in particolare i monaci delle grandi abbazie rurali a dettare norme per la cura del terreno e delle piante e prefissare le epoche della semina e del raccolto. Ci si atteneva, in agricoltura, alle rotazioni con un anno di maggese, ossia di riposo completo della terra, si disponeva di manodopera abbondante e capace, si conoscevano ed osservavano perfino le congiunture astrali favorevoli alle diverse colture e si praticava, sia pure con criteri no scientifici, l’incenerimento degli insetti nocivi per spargerne le ceneri sui campi, a difesa dalle loro infestazioni. Ai giorni nostri questo bagaglio di antiche capacità ed esperienze è andato perduto: solo in zone isolate se ne è riconosciuta la sopravvivenza fino allo scadere del sec XIX.

LE INFESTAZIONI DI PATOGENI

Dopo le tragiche esperienze delle infestazioni di patogeni che colpirono le piante e a causa delle monocolture distrussero interi raccolti, gli uomini del nostro secolo si affidarono fin troppo alla messa a punto di pesticidi capaci di distruggere per sempre insetti dannosi, funghi ed altri agenti patogeni Purtroppo l’entusiasmo fu di breve durata non si erano fatti i conti infatti con la vitalità di questi piccoli organismi, che opposero ai veleni somministrati una resistenza di gran lunga superiore a  quella opposta forma di vita superiore.

Si era stabilito in tal modo un circolo vizioso: a una maggiore resistenza dei patogeni si rispondeva con dosi sempre più forti di fitofarmaci e di altre sostanze tossiche, se non che, invece di ridurre a livelli tollerabili insetti, funghi, batteri e virus, si finì per sterminare anche numerosi animali superiori e provocare l’estinzione di molte specie vegetali, contaminando l’atmosfera, la terra, e in generale l’ambiente e lo stesso organismo dell’uomo. Ciò è tutt’altro che storia passata: va detto però che oggi sono almeno in costante aumento coloro che prendono coscienza del problema e dei mezzi idoneo alla loro soluzione.

I PROVVEDIMENTI INTERNAZIONALI PER LA TUTELA DELLE PIANTE

Nel 1981 scienziati ed esperti di vari organismi specializzati delle nazioni unite hanno raccomandato maggiori provvedimenti internazionali per la tutela delle piante nel rispetto dell’ambiente naturale, considerata la distruzione di circa un terzo della produzione agricola mondiale ad opera di parassiti, malattie e piante infestanti.

In brevi tempi si sono sviluppati validi metodi ecologici per la difesa delle piante grazie all’intervento di individui e di gruppi lungimiranti, da tempo impegnati nella denuncia dell’uso indiscriminato di sostanze tossiche e nella sperimentazione di metodi alternativi. Per merito di tali iniziative è ormai dimostrato, grazie ai metodi naturali è possibile fare a meno di pesticidi, erbicidi e fitofarmaci chimici. Il coltivatore dovrà comprendere in primo luogo i sottili equilibri che regolano la vita naturale rendendosi conto, tra l’altro, che determinati insetti, funghi, batteri, o virus diventano nocivi solo quando trovano le condizioni favorevoli ad una moltiplicazione massima.

LA COLTIVAZIONE BIOLOGICA

Premessa indispensabile per la coltivazione biologica è la preparazione di un buon terreno. Se il suolo non è in buone condizioni, come nel caso in cui sia compattato e di conseguenza non permeabile e depauperato di vita organica, le piante crescono stentamente. Se inoltre questo suolo viene concimato in eccesso, ad esempio con elevate quantità di azoto, le piante formano germogli gracili e tendenti a svilupparsi eccessivamente in altezza, preparando così le condizioni ideali per la diffusione di afidi come di altri parassiti.

LE MONOCOLTURE FAVORISCONO LE INFESTAZIONI PARASSITARIE

È ormai noto che le grandi monocolture favoriscono le infestazioni parassitarie: è pertanto controindicato coltivare una sola specie di ortaggi su più aiuole confinanti. A ciò si aggiunga il classico prato inglese ben rasato sul cui verde unito non possono svilupparsi gli insetti utili, i quali non vi trovano niente che li attragga. Sulle aiuole infine sempre ben ripulite e magari uniformemente ricoperte di uno strato di torba scura e sterile, non osano più spuntare le erbe spontanee. In questi casi l’orto e il giardino nonostante l’aspetto ben curato non sono più i condizioni di scoraggiare la moltiplicazione di insetti voraci, funghi, batteri e virus.

LA CRESCITA SANA DELLE PIANTE

Il presupposto per una sana crescita delle piante deve essere un terreno ben areato in profondità e arricchito di sostanza organica nello strato superiore di modo che gli organismi del terreno possano trovarvi nutrimento sufficiente per moltiplicarsi e produrre humus. Per proteggere il terreno e gli organismi che lo abitano è indicata la copertura con residui organici come sfalcio di prato, resti di ortaggi e pezzetti di corteccia. Anche una corretta preparazione del composto contribuirà in modo essenziale al risanamento del terreno.

I VARI MODI DI DIFESA DELLE PIANTE

La concimazione verde o sovescio avrà lo scopo di ombreggiare il terreno, migliorarne la struttura, apportare elementi nutritivi e allontanare i parassiti.

Le rotazioni consentiranno a loro volta la successione pianificata di diverse specie di piante su una stessa aiuola per favorire la loro crescita grazie alla favorevole influenza reciproca, non è infatti indifferente far crescere insieme piante di specie diversa: secrezioni, aromi e sostanze e messe da certe specie vegetali possono infatti favorire la crescita delle piante vicine e in certi casi anche tenerne lontani determinati parassiti.

Alcune erbe spontanee o appositamente coltivate serviranno per la preparazione di infusi decotti, estratti e macerati da impiegarsi contro le infestazioni parassitarie e le malattie delle piante.

Anche la scelta di varietà adatte, la produzione di sementi in proprio ei trattamenti dei semi costituiranno valide misure preventive per la salute delle colture. Per mantenere un armonico equilibrio naturale è infine indispensabile proteggere tutti gli organismi utili e favorirne la proliferazione. Il coltivatore avveduto non si lascerà quindi prendere dal panico quando scorgerà ad esempio qualche afide su poche foglie isolate; egli sa infatti che coccinelle, forficole e uccelli suoi preziosi alleati ne hanno bisogno per vivere.

I PRINCIPI BASE PER LA DIFESA ECOLOGICA DELLE PIANTE

La difesa ecologica delle piante si differenzia dalle pratiche convenzionali perché, anziché puntare al completo annientamento del parassita, mira al contenimento della sua diffusione a valori tali da ridurre i danni alle colture a livelli economicamente accettabili.

I mezzi di difesa ecologica si suddividono tra agronomici, chimici, biologici e biotecnologici. Tra tutti la corretta gestione delle pratiche agronomiche riveste un ruolo particolarmente importante per la difesa ecologica, anzi, rappresenta l’essenza della produzione biologica.

La particolare attenzione nell’esecuzione e nella scelta delle tecniche colturali da adottare nella difesa ecologica ha lo scopo di rendere l’ambiente pedoclimatico il più vicino possibile alle condizioni di vita ideali per la pianta coltivata.

QUALI SONO I MEZZI PER FAVORIRE LA PIANTA

Si tende a favorire la pianta stessa rendendola più resistente e, al tempo stesso, a creare condizioni avverse al patogeno. Per far ciò si avrà particolare attenzione nella gestione di: scelta varietale (optando per le varietà più resistenti e adatte alla zona di coltivazione), colture associate, rotazione, lavorazioni, irrigazione, concimazione, potature (l’eccessiva fogliosità facilita la suscettibilità ai parassiti), densità d’impianto e semina, uso di frangivento e siepi (che ospitino insetti e altri organismi utili), l’adozione di tecniche non chimiche per il contenimento delle infestanti.

Tra i mezzi agronomici rientrano anche tutta una serie di interventi con mezzi fisici: la sterilizzazione dei terricci di coltivazione con il calore, la distruzione dei focolai di inoculo e/o infezione, la protezione dalle avversità meteoriche, la solarizzazione del terreno, l’uso del tessuto non tessuto, le trappole cromotropiche, la raccolta manuale o meccanica degli insetti, la fasciatura delle piante ecc..

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