LA PIANTA DEI FAGIOLI

la pianta dei fagioli

Il fagiolo (Phaseolus vulgaris) è una pianta della famiglia delle leguminose anche detta Fabaceae o Papilionaceae, originaria dell’America centrale. Fu importato, a seguito della scoperta dell’America in Europa.

Viene coltivato per i semi, raccolti freschi (fagioli da sgranare) o secchi, oppure per l’intero legume da mangiare fresco (fagiolino, o cornetti). Il fagiolo è una delle piante leguminose più importanti, originaria del Perù. Si distingue principalmente in due raggruppamenti: quelli in cui si mangia il seme (fagioli veri e propri) e quelli in cui si mangia tutto (chiamati fagiolini).

LA PIANTA DEL FAGIOLO

Il fagiolo è una delle piante in assoluto più diffuse in Italia. Si tratta di una pianta appartenente al genere Phaseolus, di cui la specie più diffusa è sicuramente il Phaseolus vulgaris.

Entro questa specie, però, sono presenti numerose varietà, quelle che si possono trovare anche nei supermercati: il fagiolo è infatti una pianta autogama, ossia si feconda da sola (si feconda, non si clona come le banane) per cui le piante-figlio saranno un po’ diverse dalla pianta-madre, ma i caratteri si fisseranno sempre di più. È per questo motivo che i fagioli hanno colori, sapori, forme e dimensioni così diverse tra loro, pur appartenendo alla stessa specie.

Il fagiolo è una pianta che arriva dal Sud America, e non era conosciuta dalle antiche popolazioni europee. Nonostante questo, ad oggi ne vengono prodotte 18 milioni di tonnellate nel mondo, che lo rendono il secondo legume per importanza mondiale dopo la soia.

È una pianta rampicante, di durata annuale, per cui dopo un anno di vita muore, lasciando nel terreno i semi che nasceranno l’anno successivo. I semi verranno rilasciati quando la pianta è secca.

LE CARATTERISTICHE BOTANICHE DELLA PIANTA

Il fagiolo è una pianta annuale a rapido sviluppo.  Il fusto è volubile, capace di avvolgersi attorno ad un sostegno, di altezza e portamento variabile, da nano a rampicante.

I fagioli nani sono i più adatti alla coltura in pieno campo, quelli rampicanti si prestano bene alla coltura in orto.

Le radici, molto ramificate e superficiali, sono caratterizzate da numerosi tubercoli dovuti alla presenza di batteri azotofissatori, capaci si assimilare l’azoto gassoso presente nell’aria e trasformarlo in composti azotati, utili alla pianta. Gli steli erbacei e di colore verde sono ricoperti da numerose foglie di dimensione variabile a seconda della varietà.

Le prime foglie sono semplici, le altre trifogliate con foglioline cuoriformi. I fiori, generalmente bianchi, sono riuniti a grappoli in numero da 4 a 10 all’ascella delle foglie. Il fiore, molto elegante, è formato da cinque petali, di cui il più grande è incurvato verso l’alto e prende il nome di vessillo.

Il frutto è il legume pendulo (chiamato anche baccello) di consistenza coriacea e di forma, colore e dimensioni assai variabili, mentre i fagioli veri e propri sono i semi reniformi contenuti al suo interno, dotati di due grossi cotiledoni nei quali sono accumulate le riserve di proteine e di amido. Le dimensioni, la forma e il colore dei semi sono incredibilmente variabili.

IL BACCELLO

Come tutte le leguminose ha come frutto il baccello: tra le tante varietà che compongono il fagiolo, ci sono delle differenze anche in termini di baccello. In particolare, ci sono piante il cui baccello ha una grande sutura centrale ed è molto fibroso, altre in cui la sutura è molto sottile e l’involucro è invece molto carnoso.

Un carattere anatomico importante è la presenza o l’assenza nel baccello dei tessuti fibrosi che ne determinano il tipo di utilizzazione. Si hanno così due tipi di struttura del baccello:

IL BACCELLO DEI FAGIOLI E DEI FAGIOLINI

Queste due diverse varietà di baccelli danno origine a due alimenti diversi: con le prime, che tendono a far fuoriuscire e cadere il seme, si hanno i fagioli, mentre con le seconde, di cui non si mangia solo il seme ma anche il frutto, si hanno i fagiolini.

I fagiolini vengono raccolti dalla pianta quando sono ancora verdi, vegeti, raccolti manualmente o da apposite macchine che lasciano però la pianta nel terreno, perché continui a produrre baccelli fin quando non sopraggiungerà il processo di essiccamento. I fagiolini si consumano freschi o si surgelano.

I fagioli, invece, vengono lasciati sulla pianta fin quando questa secca, poi una volta morta si estirpa dal terreno, raccogliendo tutta la pianta. Se la raccolta è manuale, dalle piante lasciate per qualche giorno ad essiccare sul terreno si raccolgono poi i baccelli, semiaperti, e si estraggono i fagioli; industrialmente ci sono delle macchine che macinano tutto e separano i fagioli secchi da tutto il resto. Essendo secchi, la conservazione dei fagioli è più semplice, anche se bisogna fare attenzione che non si formino muffe su di essi.

LA COLTIVAZIONE DEL FAGIOLO

Le varietà a ciclo vegetativo più lungo, nelle regioni temperate sono seminate in primavera, quelle a ciclo più breve in estate. Nel caso dei fagioli rampicanti è necessaria la collocazione di sostegni. La coltivazione di fagioli e fagiolini è molto simile, si tratta di legumi della stessa specie.

La pianta di fagioli può essere nana oppure rampicante, la varietà nana è più precoce, quindi adatta a una rotazione veloce che consente maggior raccolto e per questo utile nell’orto familiare.

I fagioli sono un ortaggio particolarmente interessante da portare in tavola per il suo contenuto di proteine, che lo rende un ottimo sostituto della carne, vale la pena coltivarlo nell’orto ed è un alimento cardine delle diete vegetariane e vegane.

IL CLIMA E IL TERRENO IDEALI

La pianta dei fagioli ama climi caldi e temperati, si semina in zone ben esposte al sole. Il terreno ideale dovrebbe essere morbido, a medio impasto, con un ph intorno al 5. Questa pianta si adatta molto bene a vari tipi di terreno, non ama quelli troppo sabbiosi o con troppa argilla.

IL PERIODO DI SEMINA DEL FAGIOLO

Secondo la tradizione popolare i fagioli si seminano nei primi 100 giorni dell’anno in modo che sentano le campane, tradotto significa che dobbiamo seminare il fagiolo ai primi di maggio molto superficialmente. I fagioli si possono seminare in coltura protetta, mettendoli in vasetti in semenzaio tra febbraio e marzo, oppure in pieno campo piantandoli direttamente nel terreno dell’orto a aprile-maggio. Se si vuole seguire il calendario lunare il momento migliore è due o tre giorni dopo il primo quarto lunare. Si possono poi seminare durante tutta l’estate, con raccolto autunnale.

IL SESTO D’IMPIANTO DEI FAGIOLI

Il fagiolo si semina mettendo un seme ogni 3-4 cm su file a distanza di 50 cm, oppure si impianta a postarelle (5-6 semi per ogni buchetta), tenendo distanze di 15-20 cm tra ogni postarella.

La semina a postarelle facilità l’emersione delle piantine dal terreno perché lo sforzo di bucare la crosta di terra sarà congiunto. Il seme può incontrare infatti difficoltà di emergenza se la terra risulta troppo dura, in particolare in caso di temporali seguiti da sole. La rete antigrandine che spezza le gocce aiuta a evitare il compattamento del suolo. Si può mettere in ammollo il seme 12 ore prima di piantarlo per accelerare l’emergenza, questo anticipa di 2-3 giorni e riduce l’indurimento del terreno, altrimenti il seme impiega 7 giorni circa ad emergere se la temperatura è sopra ai 14 gradi, la nascita è più veloce se si è sui 20 gradi. Il freddo invece può bloccare lo sviluppo facendo marcire il seme.

I semi di fagiolo si interrano a 1,5 volte la loro dimensione come profondità.

IL SOSTEGNO PER I FAGIOLI RAMPICANTI

Per le specie rampicanti occorre scegliere un sostegno adeguato: se si usano i paletti meglio seminare a postarelle, possibilmente a bina in modo da incrociare i sostegni (postarelle ogni 40 cm, bene a distanze di 70 cm), se si usa una rete meglio seminare per fila (file a 100 cm, semi ogni 3-4 cm). Attenzione a realizzare sostegni che tengano conto dello sviluppo della pianta e siano resistenti a vento e temporali estivi.

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