LA PREPARAZIONE DEL TERRENO PER IL TRAPIANTO

la preparazione del terreno per il trapianto

Il trapianto dà sempre grande soddisfazione, perché finalmente possiamo dare alle giovani piantine una dimora definitiva nel nostro orto o sul nostro balcone, dove potranno avere tutto il sole che vogliono e crescere in libertà.

Una volta che avremo scelto con cura il luogo più adatto e pensato alle giuste consociazioni, non ci resterà che posizionarle nel terreno e annaffiarle, facendo i dovuti scongiuri affinché tutte le malattie fungine ei parassiti se ne stiano alla larga.

LA PREPARAZIONE DEL TERRENO PER IL TRAPIANTO

Per ottenere un orto rigoglioso è necessaria una buona preparazione del terreno. Sono due i momenti di intervento per la preparazione del terreno: la lavorazione di fondo, in autunno-inverno e la preparazione pre-trapianto, pochi giorni prima della messa a dimora delle piantine.

Con l’arrivo della primavera è il momento ideale per cominciare a preparare il terreno per i trapianti. Dopo il lavoro fatto a fine autunno/inverno, la terra sarà ben fertilizzata e pronta per essere coltivata. Per cominciare, sarà necessario rimuovere un pò la terra che, durante le piogge del periodo invernale si sarà ricompattata. Il lavoro che dobbiamo svolgere, è quello di rendere la terra friabile per permettere alle radici delle piantine che vogliamo coltivare, di crescere comodamente.

COME EFFETTUARE LA LAVORAZIONE

La lavorazione pre-trapianto si effettua alla fine dell’inverno. Se il suolo è compatto inizieremo con la vangatura, facendola seguire dalla zappatura o fresatura. Poi il terreno sarà rastrellato per pareggiarlo, portando le zolle più grossolane ai margini dell’appezzamento. In terreni soggetti ai ristagni, potremo creare una baulatura con cuscini di terra, sopra i quali trapianteremo le piantine.

È importante creare delle aiuole larghe circa un metro, separate da camminamenti, in modo da potere accedere facilmente agli ortaggi in esse contenuti senza calpestarne la superficie.

Dopo il trapianto, dovremo zappettare il terreno attorno alle piante ogni 2 settimane. Questo favorirà una crescita rigogliosa ed eviterà la formazione di grandi crepe che nei periodi caldi provocano la dispersione di gran parte dell’acqua d’irrigazione, tra i fattori più determinanti nel causare il marciume apicale del pomodoro.

Alcuni ortaggi si giovano della rincalzatura, che consiste nell’accumulo di terreno alla base delle piante a diversi scopi a seconda delle specie: favorire l’imbiancamento dei fusti, proteggere dal gelo, aumentare la superficie radicale assorbente

Esistono interessanti studi che evidenziano la possibilità di coltivazione di alcuni terreni senza la pratica delle tradizionali lavorazioni, sfruttando il benefico effetto dei microrganismi utili del suolo.

I PASSAGGI PER LA PREPARAZIONE DEL TERRENO

La preparazione del terreno per il trapianto consiste nei seguenti passaggi: vangare nuovamente il suolo, estirpare bene tutte le erbacce facendo attenzione a non lasciare le radici altrimenti queste rispunteranno nuovamente, gettate il tutto nel vostro contenitore per il compost.

Dovete cercare di rendere il terreno più friabile possibile. Più lavorate in questa fase, meglio crescerà la pianta. 

Arrivati a questo punto il lavoro più pesante è finito ma quello che vi aspetta adesso è altrettanto importante e da questo dipenderà la produzione e il tempo che dovrete dedicare alla raccolta dei prodotti.

I BENEFICI DELLA VANGATURA

La vangatura si espleta col terreno in tempera (la terra si sbriciola senza alterarne la struttura) con una vanga quadra se il terreno è già lavorato, a punta se argilloso oppure in alternativa la si esegue con una moto zappa. Si procede facendo una prima fossa di circa 30 cm (un po’ più nei terreni argillosi) e mettendo in una carriola la terra estratta che colmerà l’ultima fossa a fine vangatura.

È questo il momento in cui è possibile stendere letame, concimi e altri ammendanti.

Quindi, si preleva uno strato di terreno della fila successiva, scavando una fossa e rigirando le zolle sul fondo dello scavo precedente e coprendo i fertilizzanti anche con eventuali piante esauste ed erbacce che concimeranno le nostre future colture.

L’ultima fossa scavata, infine, dovrà essere riempita con la terra estratta all’inizio, che è stata messa da parte nella carriola.

La vangatura, eliminando radici ed erbacce, rappresenta un valido aiuto diserbante, facilita la decomposizione delle piante che dalla superficie sono state portate in profondità, libera la terra dai sassi, ossigena il terreno smuovendolo e rappresenta il momento giusto per arricchirlo con concimi ed ammendanti.

LA CONCIMAZIONE E LA PACCIAMATURA

COME ORGANIZZARE LE VARIE COLTURE

Pensate bene a quali ortaggi desiderate coltivare e alla quantità, dividete il terreno in aeree non troppo grandi, in modo da organizzare le varie colture in settori ben delimitati, non dimenticate di considerare una distanza ragionevole per il passaggio.

Le varie piantine andranno poste in solchi ben delimitati, pensando anche a come dovrete irrigare, quindi andranno realizzati trasversalmente rispetto alla pendenza che seguirà lo scorrimento dell’acqua.

Per la coltivazione di ortaggi primaverili ed estivi, consiglio di mettere le piantine nel solco, così eviterete di disperdere acqua. Per gli ortaggi invernali invece è conveniente mettere le nostre coltivazioni in cima alla montagnola di terra creata con il solco (baulatura), evitando così che durante il periodo invernale ci sia un ristagno di acqua, molto dannoso per le piante. Pensate alla dimensione che il prodotto raggiunge poco prima della raccolta e tenetevi larghi, è bene che la pianta abbia più spazio per crescere rigogliosa. È meglio una pianta ben sviluppata che due più piccole non cresciute completamente per la mancanza di spazio. La preparazione del terreno è finita, ora non vi resta che scegliere gli ortaggi e trapiantarli.

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