LA PROTEZIONE FITOSANITARIA

la protezione fitosanitaria

La protezione delle colture rappresenta un punto nodale in agricoltura biologica e si basa, sulla conoscenza del biotopo, della comunità vivente e delle interrelazioni che legano le diverse componenti.

IL RUOLO DELL’AGRICOLTORE BIOLOGICO

L’agricoltore biologico svolge un ruolo attivo nella ge­stione fitosanitaria in quanto deve riuscire a contenere le avversità sfruttando al meglio le sue conoscenze sull’ambiente in cui opera, sulle caratteristiche del suolo, sui cicli biologici degli organismi presenti nell’agro-ecosistema e sulle interazioni esistenti tra gli organismi viventi e l’ambiente. Deve puntare al contenimento degli organismi nocivi e non alla loro completa eradicazione, lavorando sulle cause che possono determinarne la comparsa.

LE COMPETENZE DELL’AGRICOLTORE BIOLOGICO

Sono richieste all’agricoltore biologico, in sostanza, maggiori competenze e co­noscenze tecniche rispetto a chi opera in agricoltura integrata. Tutti i mezzi di prote­zione disponibili vanno gestiti con approc­cio sistemico. Le misure preventive, atte a mantenere lo stato di equilibrio dell’agro­ecosistema e a rendere le colture più diffi­cilmente attaccabili da patogeni, parassiti ed erbe infestanti, assumono un ruolo de­terminante.

Tra i mezzi di difesa indiretti o preventivi vanno annoverate misure di tipo agronomico, meccanico, fisico e biologico. La gestione oculata dell’agroecosistema richiede continui e accurati monitoraggi della coltura, in modo da valutare costantemente lo stato fitosanitario complessivo, in­dividuare precocemente le avversità ed adottare tempestivamente le strategie volte a contenerle.

IL MONITORAGGIO DELLE COLTURE

Il monitoraggio della coltura deve essere realizzato seguendo le fasi fenolo­giche della pianta e adottando adeguate metodologie di campionamento delle specie nocive su campioni rappresentativi, che devono essere attentamente esaminati. A tale scopo, risulta utile l’impiego di trappole, l’effettuazione di rilievi sulla flora infestante e l’utilizzo, laddove disponibili, di modelli previsionali. Dall’esame dei dati acquisiti con i vari sistemi di monitoraggio, è possibile valutare in tempo reale il rischio e pianificare le strategie di protezione più adeguate.

L’IMPIEGO DI PRODOTTI FITOSANITARI

Solamente in caso di grave rischio per la coltu­ra e, qualora le strategie preventive di protezione non risultino sufficienti a contenere le avversità, è consentito l’impiego di prodotti fitosanitari il cui costo deve essere at­tentamente valutato, non solo in termini economici, ma anche ambientali e sanitari. Il contenimento diretto delle avversità deve essere quindi consentito solo in situazioni di emergenza.

Devono, inoltre, essere adottare tutte le strategie necessarie per limitare il numero degli interventi a quelli strettamente necessari. Gli operatori agricoli sono tenuti, infatti, a giustificare l’utilizzo di tali prodotti, dal momento che ogni intervento può alterare l’equilibrio dell’agro-ecosistema. L’individuazione della sostanza attiva e del formulato da utilizzare, nonché del momento d’intervento e della dose d’impiego, devono essere oculatamente scelti in base alla natura e alle caratteristiche dell’agente di danno.

L’USO DI PRODOTTI FITOSANITARI AUTORIZZATI

Nella difesa contro le avversità possono essere utilizzati solo i prodotti fitosa­nitari autorizzati all’impiego nelle produzioni biologiche (art. 12 comma 1 lettera h) del Reg. CE n. 834/07). I prodotti e le sostanze figuranti in questo elenco ristretto (allegato II del Regolamento CE n. 889/08) possono essere usati solo in quanto l’uso corrisponden­te risulta autorizzato nel quadro dell’agricoltura generale negli Stati membri interessati, conformemente alle pertinenti disposizioni comunitarie o alle disposizioni nazionali conformi al diritto comunitario (art. 16 comma 1 Reg. CE n. 834/07).

Quindi, in ciascuno Stato Membro, è possibile utilizzare in agricoltura biologica solamente i principi atti­vi presenti nell’allegato II del Regolamento CE n. 889/08 che nel contempo risultino autorizzati all’impiego come prodotti fitosanitari in agricoltura generale. In agricoltura biologica è anche consentito l’uso dei corroboranti, potenziatori della resistenza delle piante, normati a livello nazionale dal Decreto del Presidente della Repubblica 290/01 11.

LA PREVENZIONE DEI PROBLEMI

Per coltivare con metodi biologici è fondamentale agire in modo da prevenire le avversità piuttosto che doverle combattere.

La creazione di un ambiente fertile ed equilibrato, con un terreno ben nutrito e drenante, la presenza di insetti utili e una grande ricchezza di biodiversità vegetale è il punto cardine nell’evitare problemi agli alberi da frutto. Questo consente di evitare di dover ricorrere a trattamenti chimici e poter coltivare con metodi naturali.

Altra importante prevenzione è la cura nei lavori di potatura: fare sempre tagli netti e precisi, disinfettando gli attrezzi ed evitando ogni lesione inutile alla corteccia dell’albero. Moltissime malattie si propagano proprio per colpa di cesoie sporche o infette.

LE MALATTIE DELLE PIANTE

Gli alberi da frutto, come le persone e gli animali possono ammalarsi. I principali problemi del frutteto sono di natura fungina, ossia trasmessi da spore, ma anche virus e batteri possono aggredire le cellule delle piante.

IL METODO BIOLOGICO, LA LOTTA INTEGRATA E LA COLTIVAZIONE NATURALE

L’agricoltura biologica è il metodo di coltivazione che rifiuta tutti i prodotti di sintesi chimica. La lotta integrata invece è una pratica di difesa delle piante che vuole ridurre l’uso di fitofarmaci, sfruttando insetti utili, predatori naturali, trappole e altri metodi alternativi. Ci sono poi diverse pratiche agricole nel solco dell’agricoltura organica che propongono di non usare chimica, come la biodinamica e la permacultura. Questi metodi sono più rigidi del biologico tradizionale perché evitano nella maggior parte dei casi ogni prodotto tossico, compresi quelli consentiti dal regolamento del bio.

LA DIFESA DEL FRUTTETO

Coltivazione biologica non vuol dire rinunciare a difendere le piante del frutteto dagli insetti o permettere che siano affette da malattie. Semplicemente si tratta di evitare l’uso di prodotti chimici nocivi, intervenendo con trattamenti naturali e puntando soprattutto sulla prevenzione.

Nel frutteto biologico è fondamentale saper riconoscere i problemi delle piante, in modo da poter intervenire con tempestività. I prodotti consentiti dall’agricoltura biologica sono efficaci soprattutto se usati in modo preventivo o per stroncare sul nascere le avversità.

RIASSUMENDO

L’agricoltore svolge un ruolo centrale nella gestione fitosanitaria per la protezione delle colture in agricoltura biologica.

Da ricordare le 3 regole per la corretta gestione delle avversità in agricoltura biologica:

  1. La prevenzione: aumentare la resilienza del sistema investendo sulla biodiversità; mettere in atto tutte le misure volte a rendere le colture più difficil­mente attaccabili da patogeni, parassiti ed erbe infestanti.
  2. Il monitoraggio: la coltura dev’essere seguita durante tutte le fasi fenologiche con attenzione all’eventua­le presenza di specie nocive, valutando il livello di rischio per la produzione.
  3. Il contenimento diretto: l’impiego di prodotti fitosanitari è consentito solo in caso di grave rischio per la coltura, valutando l’im­patto e il costo in termi­ni ambientali e sanitari, utilizzando solo prodotti ammessi in agricoltura biologica.
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