L’ALTERNANZA PRODUTTIVA DELL’ULIVO

l'alternanza produttiva dell'ulivo

L’alternanza di produzione è un fenomeno per il quale una pianta perenne (specialmente da frutto) presenta un’annata di produzione abbondante seguita da una di produzione scarsa (soggetti al fenomeno sono, per esempio, melo, albicocco, olivo).

Il fenomeno caratterizza in modo rilevante l’olivo in quanto annate molto produttive (anni di carica) sono seguite da altre poco produttive (anni di scarica). 

L’alternanza di produzione è presente nella maggior parte delle piante arboree da frutto, ma nell’olivo mostra fluttuazioni negli anni molto più ampie.

L’alternanza è un fattore costitutivo di questa specie e dipende dall’equilibrio tra l’accrescimento vegetativo, aereo e radicale, e dalla capacità della singola pianta di sacrificare alcuni anni di produzione (in condizioni ambientali fortemente limitanti) mettendo in atto strategie per vivere a lungo adattandosi a condizioni ambientali tipiche del bacino del Mediterraneo (carenza idrica e alte temperature estive, precipitazioni abbondanti e basse temperature invernali).

L’ALTERNANZA DI PRODUZIONE DI OLIVE

Nell’olivo, generalmente, a un’annata con produzione abbondante (di carica) ne segue una con produzione scarsa (di scarica). Questo fenomeno, detto alternanza di produzione, talvolta si ripete per vari anni consecutivi con una relativa costanza ed è determinato geneticamente, anche se la sua intensità è influenzata dalla varietà, dalla quantità di fruttificazione dell’annata precedente e dalle condizioni ambientali e colturali.

L’alternanza si verifica in condizioni di coltivazione sia estensiva che intensive, infatti l’irrigazione e la concimazione aumentano notevolmente il livello medio di produzione, ma non eliminano l’alternanza che, comunque, si instaura su maggiori livelli produttivi.

Il rapporto tra vigore vegetativo e produzione spiega in parte la scarsa alternanza negli alberi giovani. Mentre la raccolta tardiva può accentuare l’alternanza, per contrastarla si potrebbe attuare una potatura energica prima dell’anno in carica.

Per le olive da tavola anche il diradamento dei giovani frutti negli anni di carica può essere un deterrente.

PER QUALE MOTIVO SI VERIFICA

Questa tendenza è da attribuire, più che alle condizioni climatiche dell’annata, allo stato di nutrizione conseguito nelle annate precedenti, il quale influenza la produzione di ogni pianta. Le cause dell’alternanza sono complesse in quanto concorrono diversi fattori tra cui: condizioni climatiche sfavorevoli, potature e concimazioni errate, vigoria della pianta, carenze idriche, attacchi parassitari, raccolta delle olive troppo ritardata e la predisposizione della cultivar, nonché l’età dell’albero (le piante giovani sono più recettive all’alternanza di quelle adulte).

I FATTORI CHE INFLUENZANO L’ALTERNANZA

L’alternanza di produzione nell’olivo rappresenta la risposta della pianta all’interazione di fattori estrinsechi (clima, terreno, interventi colturali) ed intrinseci nella biologia dell’albero.

Diverse sono le ipotesi sull’azione di fattori che possono influenzare i processi di induzione e differenziazione a fiore. Tra questi i più importanti sembrano essere l’azione dell’ambiente e della temperatura e la competizione per le sostanze nutritive che si realizza tra poli di attrazione metabolica diversi quali apici, fiori e frutti.

Tra i fattori che influenzano il fenomeno dell’alternanza, oltre alle condizioni pedo-climatiche, vanno sicuramente citati anche gli interventi colturali, per cui l’adozione di appropriate pratiche può servire a contenere quanto più possibile l’alternanza di produzione.

La potatura, che è una pratica chiave nell’olivo, sembra avere uno scarso effetto nel ridurre l’alternanza di produzione ma, al contrario, se attuata male o in modo eccessivo, può incrementare le fluttuazioni produttive di una pianta nel tempo.

L’intensità e i turni di potatura devono essere applicati in maniera tale da non forzare la pianta ma assicurarle un giusto equilibrio tra le funzioni vegetative e quelle riproduttive in modo da rendere le produzioni costanti nel tempo.

Per esigenze di carattere pratico e gestionale l’olivo viene allevato ad albero, mantenendo un fusto unico e persistente e cercando di organizzare la chioma con un buon equilibrio vegeto-riproduttivo. Tale scelta però può andare in contrasto con il naturale comportamento dell’olivo che, in condizioni di scarse cure colturali o in chiome fortemente invecchiate, tenderà a ripristinare il suo habitus di crescita naturale attraverso l’emissione di polloni e succhioni, che sono in grado di rinnovare anche l’intera chioma innescando così meccanismi di alternanza produttiva imprevedibili a livello di intera pianta.

Anche interventi di potatura troppo intensi conducono ad un’ulteriore emissione di polloni e succhioni alterando l’equilibrio vegeto-riproduttivo verso la funzione di crescita vegetativa.

COME LIMITARE L’ALTERNANZA DI PRODUZIONE

L’alternanza di produzione dell’olivodipende da diversi fattori genetici e fisiologici, ma può essere limitata attraverso alcune pratiche di coltivazione.

Appurato che alcune varietà di olivo sono più sensibili all’alternanza che prevede che a un anno produttivo segua un anno di scarico, è bene sapere che ci sono anche altri aspetti che hanno un peso importante sulla decisione su se e come alternare i periodi di produttività.

COME PREVEDERE L’ALTERNANZA DI PRODUZIONE

Il fenomeno comunemente descritto come alternanza, non è facilmente prevedibile.

Nell’olivo, più che di alternanza, si dovrebbe parlare di irregolarità di produzione, poiché il fenomeno non si manifesta necessariamente ad anni alterni.

Di solito, ad un anno di “scarica”, cioè di ridotta produzione, possono seguire due o tre anni di alta produzione (“carica”), o viceversa. Il fenomeno si verifica su piante adulte di età superiore a 15-20 anni, ed è legato alla cultivar ed alle tecniche colturali applicate per specifiche condizioni ambientali.

La ridotta produttività è causata dalla concomitanza di due fenomeni negativi:

 Attualmente questo fenomeno sembra più facilmente controllabile, anche per cultivar “tradizionalmente” molto alternanti quali la cv Carolea, e, per ridurre l’incidenza di questo fenomeno, occorre agire sia attraverso la potatura, per garantire un periodico equilibrato rinnovo della vegetazione, sia con tecniche agronomiche (fertilizzazione, irrigazione) idonee a garantire un’adeguata crescita dei rami maturi.

L’ALTERNANZA COME PRODUZIONE BIENNALE

È luogo comune considerare l’olivo specie alternante fino a giungere al paradosso di ritenerla a produzione biennale. L’alternanza produttiva intesa come il susseguirsi di annate produttive con annate in assenza di fruttificazione che si osserva nell’olivo va invece ricondotta ad una serie di cause solo in parte connesse con caratteristiche varietali.

Diversa è la normale oscillazione produttiva che si verifica normalmente in un oliveto condotto razionalmente. Su di essa incidono infatti l’età della pianta e anomalie delle pratiche agronomiche connesse con la nutrizione, la carenza idrica la potatura e l’epoca di raccolta; tali da incidere sull’ equilibrio tra attività di crescita e riproduttiva della pianta. Anche se manca una particolare esperienza sull’attitudine varietale all’alternanza produttiva, in linea di massima risultano alternanti o tendenzialmente tali varietà caratterizzate da eccesso di fruttificazione soprattutto se accompagnate da non corretta potatura.

Fenomeno comunque che si accentua con potatura biennale drastica o con potatura eccessivamente povera. Tale pratica comunque difficile se si è di fronte a piante di età avanzata dove normalmente si viene a creare una forte competizione tra fruttificazione abbondante e formazione di nuovi rami fruttiferi.

Nelle piante giovani invece ed in combinazione con varietà caratterizzate da buona attitudine produttiva, attraverso una corretta potatura annuale o biennale per economia di gestione dell’oliveto, accompagnata da adeguata concimazione e disponibilità idrica, il fenomeno dell’alternanza produttiva si riduce al minimo; come si vedrà in seguito una semplificazione notevole si raggiunge con la potatura meccanica.

GLI EFFETTI DELL’ALTERNANZA

L’alternanza di produzione è un aspetto del quale si deve tener molto in considerazione in olivicoltura perché i suoi effetti si ripercuotono sia sul prezzo che sulla qualità del prodotto finito (sia olive da olio sia da tavola).

Le cause a cui si può ricondurre tale evento sono un mix di condizioni climatiche, attacchi parassitari, potatura e concimazioni sbagliate, eccessivo ritardo nella raccolta dei frutti e non meno importante la predisposizione della cultivar stessa. Per ovviare a tale evento si deve operare in modo tempestivo e continuato nel tempo con i seguenti accorgimenti:

COME RIDURRE IL FENOMENO DELL’ALTERNANZA

È importante anticipare la raccolta per contenere o ridurre il fenomeno dell’alternanza produttiva. Ciò è legato al fatto che la persistenza prolungata dei frutti sulla pianta va a discapito della buona nutrizione dei nuovi germogli che portano le future gemme fruttifere le quali addirittura vengono inibite a livello di schiusura, indifferentemente dal formare o meno fiori, per fattori ormonali di inibizione determinati appunto dalla prolungata presenza del frutto.

Ovviamente nel caso specifico la mancata produzione si verifica a prescindere da fattori sia esterni che genetici essendo legati all’andamento stagionale che, come si è già detto possono determinare cascola dei frutti in fase iniziale di allegagione e anche successivamente; oppure connessi a fenomeni di ordine parassitario che incidono sulla persistenza o meno delle foglie dei fiori e dei frutti.

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