LE CARATTERISTICHE GENERALI DEGLI AFIDI

le caratteristiche generali degli afidi

Gli Afidi sono solo alcuni degli insetti che possono minacciare le nostre piante e i nostri fiori.

GLI AFIDI

Gli afidi sono piccoli insetti, detti anche “pidocchi delle piante“, che rientrano nella famiglia dei rincoti. Ci sono numerose differenti specie di afidi, riconoscibili in base al colore, alla lunghezza e alla forma del corpo. Di norma sono lunghi circa 1-3 mm e hanno un corpo di forma ovale, con zampe corte. Si possono trovare sia in forma alata sia privi di ali.

Gli afidi sono insetti molto piccoli che spesso aggrediscono le colture dell’orto, non per niente sono conosciuti anche come pidocchi delle piante. Si annidano prevalentemente sulle foglie e ne succhiano la linfa, colpiscono in particolare le parti più tenere della pianta.

LE SPECIE DI AFIDI

In natura ci sono tantissime specie di afidi, ognuna attacca in modo selettivo solo alcuni tipi di piante e si distinguono per il colore diverso, dal verde al nero o al rossiccio.

Gli afidi hanno generazioni con o senza ali, la generazione alata nasce con condizioni ideali, seguono a moltiplicarsi in varie generazioni senza ali fino a una nuova generazione volante. Esistono diverse specie di afidi, ad esempio gli afidi neri attaccano fave e fagioli, quelli grigi li si trova sui cavoli, afidi verde bruno colpiscono le piante composite.

Sono molto fastidiosi per l’orto perché spesso trasmettono virosi alle piante, danneggiano in particolare alcuni ortaggi perché succhiando la linfa accartocciano le foglie, colpiscono in particolare le parti più tenere della pianta. Effetto negativo della presenza di afidi è anche la melata: una secrezione zuccherina che provoca fumaggine, malattia crittogama.

L’APPARATO BOCCALE DEGLI AFIDI

Gli afidi hanno un apparato boccale pungente-succhiatore, con il quale vanno ad attaccare la superficie delle foglie, i rami ed i germogli ed hanno la tendenza a svilupparsi e riprodursi su qualsiasi tipo di pianta, non solo dunque sulle piante orticole, ma anche su quelle ornamentali. La loro presenza è più cospicua nel periodo primaverile ed in estate, dal momento che il clima è favorevole per loro anche per la riproduzione.

Alcuni di questi insetti preferiscono parti più morbide sulle quali insidiarsi, mentre altri si insidiano anche in fusti semi legnosi. Per esempio possiamo trovare gli afidi neri delle leguminose che usano principalmente gli arbusti come insediamento, lasciando come secondo obiettivo le piante erbacee.

COME RICONOSCERE GLI AFIDI SULLE PIANTE

Non è difficile identificare la presenza degli afidi: si notano i gruppi di insettini attaccati alle foglie della pianta. Spesso si radunano sulla pagina inferiore delle foglie, per cui le coltivazioni devono essere monitorate periodicamente. Se si trovano subito non sarà difficile rimuoverli, anche manualmente, ma guai a lasciare che si diffondano. Quando si vedono chiazze nere sulla pianta può essere che la melata degli afidi abbia provocato delle malattie funginee, le fumaggini.

GLI AFIDI DELLE PIANTE

Gli afidi delle piante vanno a succhiare la linfa delle piante rompendo i fusti e succhiandone l’interno, portando così ad un indebolimento di tutta la pianta e ad un arricciamento delle foglie, oltre ad un raro sviluppo di fiori e frutti.

Come si può ben capire questi insetti causano danni ingenti alle piante dal momento che si stabilizzano in colonie molto numerose, se poi pensiamo che generalmente si hanno due o tre generazioni all’anno, si avrà una vera e propria colonia se non si interviene tempestivamente.

I SINTOMI SULLE PIANTE

Gli afidi oltre a provocare danni diretti con la sottrazione della linfa e con l’emissione di saliva che provoca alterazioni fisiologiche, producono gravi danni indiretti in quanto sono capaci di trasmettere moltissimi virus nutrendosi di piante infette prima e passando poi a quelle sane.

LA RIPRODUZIONE DEGLI AFIDI

La riproduzione degli afidi varia a seconda della specie, ma la maggior parte di essi si riproducono allo stesso modo. Le femmine, sprovviste di ali e visibili sul retro delle foglie, si riproducono per partenogenesi, dando origine ad esemplari femminili. Solo prima dell’inverno si ha una riproduzione sessuata per produrre uova in grado di svernare esemplari maschili. Le femmine vanno a produrre uova rintanate in luoghi riparati per trascorrere l’inverno ma se la stagione invernale è piuttosto mite riescono a superarla.

Durante la stagione autunnale, si avranno un numero maggiore di esemplari di afidi alati, infatti in questa stagione è importante evitare che si spostino da una pianta all’altra, per evitare una diffusione dell’infestazione a tutte le colture presenti in zona.

COME GLI AFIDI SI DIFENDONO DAI PREDATORI

Gli afidi sono in grado pertanto di difendersi dai predatori tramite un particolare organo detto sifone posto nell’addome, vengono emesse delle sostanze cerose che a contatto con l’aria solidificano intrappolando così il predatore. In caso di pericolo sono anche in grado di emettere un feromone d’allarme che induce alla fuga i membri della colonia.

LE CONDIZIONI ALLO SVILUPPO

I fattori climatici che possono contenere le popolazioni di afidi sono la pioggia, il vento forte e le basse temperature. Sono infatti favorite dal caldo e da un ambiente secco.

Gli afidi hanno grande capacità di adattamento, specie nei climi temperati. Le piante possono essere attaccate da specie diverse, più o meno frequenti e pericolose, olifaghe o polifaghe (che si nutrono di poche specie o di molte), in grado spesso di diventare resistenti agli insetticidi. Per fortuna questi fitofagi hanno numerosi nemici naturali ed è proprio su questi antagonisti che si fa affidamento per contenere le infestazioni al di sotto della soglia di danno economico nei programmi di lotta biologica.

GLI AFIDI E LE FORMICHE

Le formiche a volte vivono in simbiosi con gli afidi, in pratica le formiche si occupano di trasportare afidi sulle piante, dove li allevano, sfruttandoli per produrre melata, sostanza di cui le formiche sono ghiotte. Il problema è che il fatto che le formiche trasportino afidi rende molto più veloce il diffondersi delle infestazioni di questi parassiti.

Bisogna stare molto attenti se si nota un sospetto via vai di formiche nell’orto e verificare se compaiono colonie di afidi. Si può usare il macerato di menta per dissuadere le formiche dal portare gli insettini sulle nostre coltivazioni

COSA È LA MELATA

Le grandi colonie di afidi emettono un liquido zuccherino, chiamato melata. La melata sono gli escrementi di alcuni insetti quali cocciniglie ed afidi. Si presenta come un liquido zuccherino e viscoso che si deposita sui tessuti rendendoli lucidi. La presenza di melata danneggia le foglie in quanto crea una sorta di pellicola sulla superficie determinando una riduzione della traspirazione ed un effetto lente che concentra i raggi solari provocando delle vere e proprie ustioni. Inoltre è facile che sulla melata si insedino funghi quali la fumaggine che formano una patina scura sulla foglia ostacolando la fotosintesi clorofilliana.

Il liquido della melata cade sulle foglie e sui fusti, divenendo un ottimo terreno di coltura per i funghi e fumaggini, che deturpano l’aspetto estetico della pianta e causano danni funzionali. Oltre al problema dei funghi, la melata attira anche molti insetti tra cui le formiche. Esse vivono in simbiosi con la melata degli afidi, infatti un campanello d’allarme per capire se è presente un’infestazione di qualche specie è proprio la presenza delle formiche nelle nostre piante.

Possiamo tranquillamente dire che le formiche allevano questi insetti per la produzione di melata, perché proteggono le uova degli afidi durante l’inverno, mentre con l’arrivo della primavera le spostano sui rami per nutrirle e produrre la melata.

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