L’INNESTO ORTICOLO ED ERBACEO

l'innesto orticolo ed erbaceo

L’innesto tra due piante è un’antica pratica agronomica per la realizzazione di una nuova, che acquisisce le qualità migliori da entrambe: da una si preleva la radice (portainnesto) e dall’altra, la parte aerea (nesto).

Le due parti si saldano e si fondono naturalmente grazie al callo che si forma fra le due superfici tagliate. La buona riuscita dell’innesto dipende dalla perfezione della tecnica di allevamento, dalla delicata arte di operare i tagli d’innesto e dalla perfetta coincidenza e affinità fra le due piante.

I vantaggi:

L’INNESTO ORTICOLO

In agricoltura, l’innesto orticolo è uno dei più importanti metodi di innesto che hanno la finalità di far superare alla pianta particolari tipi di stress, quali ad esempio quelli ambientali (alte e basse temperature), stress dovuti ad eccessiva salinità dell’acqua di irrigazione, stress dovuti a malattie provocate da patogeni tellurici, oltre a queste ci sono altre condizioni favorevoli ad es. l’aumento della produzione e la resistenza nel tempo della pianta stessa.

Da alcuni anni si è diffuso il portainnesto anche per alcuni ortaggi, come pomodoro, melanzana, peperone, cetriolo ecc., che diventano più resistenti a virus e malattie, nonché agli stress ambientali. La tecnica dell’innesto consiste nel collegare assieme (attraverso tecniche specializzate) una pianta che ha un buon apparato radicale ed un’altra che produrrà dei frutti.

Sempre più importante nell’orticoltura moderna è l’utilizzo del portinnesto, in seguito al rapido evolversi di aspetti tecnico-economici e normativi in materia di agricoltura sostenibile.

Esso infatti si inserisce perfettamente nel moderno concetto di uso integrato di risorse e buone pratiche agricole, per l’ottenimento di rese quali-quantitative ottimali nel rispetto delle regole imposte dai mercati e dalle normative vigenti.

I PORTAINNESTI PER ORNAMENTALI ED ORTAGGI

Anche sugli arbusti ornamentali il portainnesto supplisce alla debolezza delle varietà innestate e ne anticipa il momento della prima fioritura. Al momento della piantagione, fate attenzione a non coprire di terra l’innesto (che spesso è a livello del colletto, quindi più basso che nei fruttiferi) perché si indebolirebbe tentando di radicare fino a morire.

Fanno eccezione le peonie arbustive (o arboree), il cui innesto va interrato (almeno 8-10 cm) proprio perché progressivamente radichi e si affranchi dal portainnesto: solo in questo momento la peonia incomincerà a crescere e a regalare splendide fioriture.

Sulle piante da orto invece il portainnesto si utilizza per ottenere piante più robuste, resistenti agli stress idrici e soprattutto ad alcune malattie virali che causerebbero la morte delle piantine

L’INNESTO ERBACEO E I PORTINNESTI RESISTENTI A MALATTIE E NEMATODI

Dopo la limitazione all’uso di diversi prodotti geo-sterilizzanti del terreno, come il Bromuro di Metile, tra le alternative genetiche, troviamo l’innesto erbaceo e i portinnesti resistenti o tolleranti a varie specie di fusariosi, verticilliosi e nematodi. 

L’innesto è una tecnica conosciuta da tempi remoti in frutticoltura e nel giardinaggio; in orticoltura si pratica da moltissimi anni in nazioni quali il Giappone e la Corea, mentre in Europa i primi innesti si sono effettuati in Francia alcuni decenni fa. 

L’innesto consiste nell’unire la parte radicale di una pianta, chiamata portinnesto, e la parte aerea di un’altra, chiamata marza, per ottenere un nuovo individuo che combini le caratteristiche dei due bionti. 

Il portainnesto può essere resistente o tollerante a vari parassiti tellurici e quindi conferire questa caratteristica alla pianta innestata, assieme ad un eventuale diverso habitus vegetativo.

LE SPECIE ORTIVE INNESTATE

Le specie ortive innestate sono: pomodoro, melanzana, peperone, anguria, melone e cetriolo.

Fra i principali fattori che giustificano il ricorso dell’innesto nel pomodoro troviamo la crescente limitazione nell’uso dei prodotti chimici per la sterilizzazione dei suoli, la necessità di contenere la pressione sempre maggiore dei fattori biotici ed abiotici, la crescente richiesta di qualità e salubrità degli alimenti, l’esigenza di miglioramento delle rese unitarie e/o della loro distribuzione lungo il ciclo colturale al fine di tutelare la redditività delle produzioni.

I TIPI DI RESISTENZA

Nella nostra orticoltura specializzata la terminologia usata per i portinnesti prevede due tipi di resistenza: Alta Resistenza (HR) e Resistenza Intermedia (IR). 

I portinnesti tipo pomodoro possono essere resistenti a varie razze di fusariosi, verticilliosi e nematodi; quelli tipo zucca possono essere resistenti ad alcune tracheofusariosi. 

Le tecniche utilizzate per unire le due piante si sono molto evolute negli ultimi anni, passando da sistemi che prevedevano la coltivazione contemporanea di portinnesto e marza con il taglio delle radici di quest’ultima dopo l’avvenuto attecchimento, ai più moderni sistemi che prevedono l’utilizzo di mollette monouso in varie miscele di plastiche o silicone.

LA RICHIESTA DI PIANTE INNESTATE

La richiesta di piante innestate è aumentata in maniera esponenziale negli ultimi anni.  

L’aumentata richiesta ha anche consentito alle aziende sementiere, produttrici dei semi dei portinnesti e delle marze, di specializzare la ricerca genetica, focalizzando sui primi le resistenze e sulle varietà di marze le caratteristiche organolettiche, il contenuto in nutrienti, la forma dei frutti, ecc..

Occorre notare che l’interesse verso questo tipo di produzione è aumentato sia per la resistenza alle malattie di origine tellurica, che per la spinta vegetativa conferita dal portinnesto. 

Tale spinta vegetativa consente di abbattere l’investimento di piante per unità di superficie e di coltivare, ad esempio, il pomodoro innestato per cicli lunghi, con un ottimo rapporto costi / benefici.

Con l’eliminazione del bromuro di metile in Italia e nei paesi aderenti al protocollo di Montreal si è reso necessario cercare nuove soluzioni per il controllo dei parassiti tellurici. 

La pianta innestata non è la risposta unica al controllo di queste malattie, ma è un ottimo mezzo a disposizione degli agricoltori in un contesto che è stato recentemente definito controllo integrato dei parassiti.

Vi consiglio l’acquisto di questi prodotti: CLICCA QUICLICCA QUACLICCA QUICLICCA QUACLICCA QUICLICCA QUACLICCA QUI 
Vi consiglio l’acquisto del Sigillante:  CLICCA QUICLICCA QUACLICCA QUICLICCA QUA 

Questo articolo contiene link di affiliazione icona Amazon (Per Sostenerci, Grazie )

La tua donazione significa molto per continuare. Dona/rinnova il tuo sostegno ora. PAYPAL

Vuoi abilitare le notifiche?
Attiva