L’UTILIZZO E IL CONSUMO DELLE LEGUMINOSE

l'utilizzo e il consumo delle leguminose

Negli ultimi decenni, l’utilizzo delle leguminose ha subito notevoli cambiamenti sia per quanto riguarda l’aspetto quantitativo sia per quanto riguarda le specie coltivate e i modi d’impiego del prodotto; gli eventi storici e le conseguenti dinamiche sociali ed economiche hanno inciso in maniera determinante su tali cambiamenti.

LA PRODUZIONE DEI LEGUMI

Nel mondo occidentale, all’inizio del secolo scorso, le guerre e la povertà diedero un notevole impulso alla produzione e al consumo alimentare soprattutto di legumi da granella, in quanto rappresentavano la fonte più accessibile (se non l’unica) di proteine; a partire dal dopoguerra, con l’avvento del benessere economico, il consumo di legumi si è drasticamente ridotto a beneficio di un consumo di alimenti a base di proteine di origine animale. Ciò ha determinato anche una drastica inversione di tendenza degli equilibri colturali: meno terre destinate alla coltivazione dei legumi, aumento dei prati-pascoli per il bestiame, incremento produttivo delle specie di leguminose adatte all’uso zootecnico a discapito delle varietà ad uso umano.

Ad oggi nei paesi industrializzati, i legumi rappresentano il 20-25% della dieta, in quelli in via di sviluppo il 75%.

L’EVOLUZIONE DELL’UTILIZZO DEI LEGUMI IN ITALIA

In Italia l’evoluzione dell’utilizzo dei legumi ha seguito l’andamento negativo dei Paesi più progrediti, nel dopoguerra il consumo pro capite annuo di legumi secchi ammontava a circa 20 Kg mentre il consumo di cereali era di 105/115 Kg e quello delle carni di circa 15 Kg. Nel quinquennio 2010/15 i consumi medi pro-capite annui di cereali e carni sono stati rispettivamente di 175 Kg e 80 Kg mentre il consumo di legumi secchi si è attestato ad 1,5/2,0 Kg. I dati ufficiali relativi al consumo di legumi, molto probabilmente, sono da considerarsi per difetto, in quanto, alle statistiche ufficiali, sfuggono i consumi provenienti dalla coltivazione di orti familiari (abitudine molto diffusa tra le popolazioni rurali).

PRODUZIONE MONDIALE E COMMERCIO DI LEGUMI

La produzione mondiale di granella secca di legumi è dal 2000 in costante aumento, nel 2014 ha raggiunto 76,8 milioni di tonnellate.

Circa il 40 % della produzione mondiale di legumi è realizzata in 5 Paesi: India, Canada, Myanmar, Brasile e Cina. Tra questi, l’India è in assoluto il più grande produttore con 16/17 milioni di tonnellate destinate prevalentemente al consumo interno. Il Canada, è il secondo produttore (6 mil./Tonn.) ed è il primo esportatore mondiale; Myanmar è un grande produttore ed esportatore; Brasile e Cina producono quasi esclusivamente per il mercato interno. Alle spalle dei 5 Paesi ve ne sono altri 9 (UE, USA, Australia, Russia, Etiopia, Messico, Tanzania, Turchia e Pakistan) la cui produzione è compresa tra 1,0 e 2,5 mil/Tonn., anche tra questi è prevalente l’autoapprovvigionamento ad eccezione di Australia, USA e UE che sono forti esportatori. I 13 Paesi menzionati complessivamente rappresentano circa il 60 % della produzione mondiale, il restante 40% è distribuito omogeneamente nel resto del pianeta ed è consumato quasi esclusivamente nei Paesi d’origine.

LA CONCENTRAZIONE DEL MERCATO DEI LEGUMI IN ALCUNI PAESI

Dall’analisi dei dati statistici emerge che il mercato dei legumi tende sostanzialmente a concentrarsi in alcuni Paesi, tale concentrazione produttiva e commerciale rischia di globalizzare il mercato rendendolo sempre più sensibile alle turbative intrinseche delle commodity (volatilità dei prezzi). Ad esempio, un aumento dei prezzi mondiali causato da penuria di prodotto in uno dei grandi Paesi produttori o esportatori come Canada, USA o India, potrebbe innescare manovre speculative provocando un ingiustificato aumento dei prezzi in quelle aree meno progrediti dove è predominante l’autoapprovvigionamento.

L’INCREMENTO DELLE PRODUZIONI LOCALI

Pertanto, per uno sviluppo sostenibile del settore mondiale dei legumi, sarebbe auspicabile contenere le concentrazioni produttive e incrementare le produzioni locali Secondo la FAO, dal 2000 al 2014, la popolazione mondiale è cresciuta del 19% (da 6 a 7,2 miliardi di persone) e la produzione di legumi è aumentata del 41% ( da 55 a 77 milioni di tonnellate), tali incrementi non hanno inciso in modo significativo sulla disponibilità di granella per abitante della terra, che è passata da 9,0 Kg/annui del 2000 a 10,6 Kg/annui nel 2014, con un incremento di appena 1,6 Kg per persona. Nel 2050, per mantenere lo stesso livello di disponibilità pro-capite, sarà necessario produrre nel mondo 110 milioni di tonnellate di granella.

Dall’analisi di questi macro dati si spiega il particolare interesse manifestato dalle grandi Organizzazioni mondiali (Nazioni Unite, FAO, UE) a promuovere e incentivare la produzione di legumi. Infatti, gli attuali livelli di crescita del settore rapportati all’incremento demografico, non risultano al passo con le future necessità alimentari

L’ATTUALE DISPONIBILITA’ DEI LEGUMI

L’attuale disponibilità media di legumi di 10,6 Kg/annui per persona, corrisponde a circa 530 grammi di proteine. La FAO ha stabilito in “un grammo per Kg di peso corporeo” il fabbisogno proteico giornaliero per un individuo, ciò significa che una persona con un peso di 80 Kg necessita di 80 grammi di proteine al giorno che corrispondono a 29.200 grammi l’anno. Pertanto, un abitante della Terra nel 2014 ha ricevuto dai legumi l’1,8 % del proprio fabbisogno proteico annuo contro quasi il 15% di proteine della carne

CONCLUSIONI

Nei prossimi anni, con l’aumento della popolazione mondiale, assisteremo ad una forte crescita della domanda di sostanze proteiche da destinare all’alimentazione umana, domanda che potrà essere in buona parte soddisfatta con le proteine vegetali contenute nei legumi da granella. L’intensificazione di tali produzioni avrà una valenza diversa nei vari continenti: nei Paesi meno avanzati dell’Africa e dell’Asia, le coltivazioni di legumi da granella consentiranno di fornire alle popolazioni proteine meno costose per combattere in modo efficace il problema della fame, creare opportunità di lavoro e innalzare il reddito degli agricoltori. Nei Paesi più progrediti come Unione europea e USA, le coltivazioni di legumi da granella, oltre alla finalità alimentare, assumeranno sempre più rilievo sotto altri aspetti soprattutto di natura agroecologica e nutrizionale.

IL MESSAGGIO DELLA FAO

La FAO, nel dichiarare il 2016 “Anno Internazionale dei legumi secchi “, ha inviato in modo semplice un importante messaggio al mondo intero con lo scopo di portare l’attenzione dell’umanità su delle problematiche esistenziali cui si dovrà far fronte in questo secolo:

Come dichiarato in vari Fora internazionali sull’argomento, se non si migliorerà la gestione delle risorse del Pianeta e la popolazione aumenterà con l’attuale tasso di crescita, entro il 2050 saranno necessari tre pianeti come il nostro per soddisfare il fabbisogno alimentare mondiale.

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