PERCHÈ IL SEME È IMPORTANTE

Il terreno per l’agricoltore è tutto, ma il seme non è meno importante! Oggi purtroppo, in molti casi, i semi in circolazione sono figli dell’industria e manca uno sviluppo serio di semente che sia idonea all’agricoltura biodinamica, biologica e naturale.

LA SELEZIONE DELLE SEMENTI

Per decenni si sono selezionate varietà di semi pensate per il mercato e adatte alle concimazioni industriali, ottenute attraverso pratiche agronomiche spinte.

Nel tempo la vitalità della semente è diminuita e molti semi, dopo appena due-tre anni, non sono più in grado di germinare.

È necessario riportare equilibrio e armonia tra seme (specie), terreno e pratica agronomica perché può accadere che alcune varietà in commercio, anche se certificate bio, mal si adattino ad un’agricoltura veramente naturale.

LA GESTIONE DEL TERRENO E DEL SEME

Quando si opera in agricoltura ci sono principalmente due fattori con i quali si entra in relazione nella pratica lavorativa: il primo è il terreno e il secondo è il seme.

Se da una parte, attraverso la gestione corretta delle concimazioni e l’uso dei preparati biodinamici, si può arrivare a migliorare in maniera importante la fertilità del terreno con tutti i benefici del caso, dall’altra parte (quella del seme) si è costretti spesso e volentieri a fare i conti con quello che può offrire il mercato che, non sempre, è in grado di soddisfare le esigenze di chi coltiva.

Nel momento in cui si acquisisce della semente occorre assicurarsi che si tratti di specie e varietà idonee al tipo di terreno, alla zona in cui si coltiva e al tipo di clima. Considerando anche il ciclo biologico della specie che può essere primaverile-estivo, oppure a ciclo estivo-autunnale o autunno-primaverile.

Tuttavia può accadere che la vitalità della semente sia scarsa o, in altri casi, che si tratti di semi di piante coltivate e riprodotte in altre nazioni (ad esempio Germania oppure Olanda), le quali avrebbero bisogno di adattarsi al tipo di clima presente in Italia per poter esprimere al meglio le caratteristiche varietali. Sempre che si tratti di specie idonee al luogo di coltivazione.

L’AUTOPRODUZIONE DEL SEME

Molti agricoltori optano per l’autoproduzione del seme, proprio per avere la certezza della provenienza e la garanzia che si tratti di semente ottenuta da agricoltura biologica o biodinamica. Per autoriprodursi la semente, non ci si può di certo improvvisare, ed è necessario conoscere bene alcune regole generali oltre alle esigenze legate alla riproduzione dei semi delle singole specie.

La prima cosa da evitare sono gli incroci indesiderati. Per impedire che ciò avvenga è necessario posizionare a debita distanza le specie in grado di incrociarsi, oppure occorre evitare che il periodo di fioritura sia concomitante. Ogni specie richiede una distanza minima da piante della stessa famiglia botanica con le quali può avvenire l’incrocio (ad esempio tra peperone e peperoncino). Vi sono tabelle specifiche in merito che indicano le distanze da mantenere.

LA RIGENERAZIONE DELLA SEMENTE

È bene avere chiaro anche il fatto che, unitamente all’autoriproduzione del seme, è fondamentale portare avanti anche la rigenerazione della semente per aumentarne la vitalità, per migliorarne la conservabilità, per ottenere un prodotto qualitativamente superiore e per garantirsi piante sane e vigorose che siano compatibili con l’agricoltura naturale e le concimazioni organiche.

Per effettuare la rigenerazione del seme occorre conoscere bene le varie tecniche e metodiche legate ad ogni singola specie. Ed è bene conoscere le caratteristiche varietali per poi applicare in maniera mirata, e a seconda degli obiettivi, queste tecniche.

Vi sono alcune regole fondamentali e di base che è bene conoscere (si tratta dell’abc della rigenerazione). Una di queste regole consiste nel riuscire a raccogliere il seme a piena maturazione.

In base, dunque, alle esigenze ed agli obiettivi verranno contrassegnate le piante prescelte con un segnale che servirà poi per individuare, al momento del raccolto del seme, le piante che più di tutte le altre hanno evidenziato i caratteri varietali presi in considerazione per la selezione e rigenerazione. Per il momento della raccolta è bene seguire il calendario biodinamico, favorendo l’organo interessato della specie; ad esempio, per il ravanello la raccolta del seme sarà fatta possibilmente in giorni di radice/terra.

LA SELEZIONE DEI SEMI

Per selezionare i semi con peso specifico superiore è possibile utilizzare (come soluzione casalinga) un ventilatore o un asciugacapelli. Facendo cadere di fronte al flusso ventoso i semi un poco alla volta, si noterà che alcuni vengono allontanati maggiormente mentre altri cadranno a poca distanza. I semi che andranno più lontano saranno quelli con minor peso specifico, mentre i semi che cadranno più vicino al flusso e che non voleranno via saranno quelli con il peso specifico maggiore. Questi semi daranno maggiori garanzie e saranno poi quelli su cui puntare per la semina.

È possibile capire il peso specifico anche lanciando con la mano un pugno di semi. In questo caso quelli che cadranno più lontano saranno i semi migliori. Nelle aie si usava lanciare i semi di frumento sul pavimento e, quelli che cadevano più lontano, andavano poi seminati.

LE TECNICHE PER LA RIGENERAZIONE DEL SEME

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