QUALI SONO LE CARATTERISTICHE DEL TERRENO

quali sono le caratteristiche del terreno

Le caratteristiche del terreno si basano sulla porzione organica e inorganica. In base alla porzione inorganica si distinguono vari tipi di terreno. È la componente mineraria o inorganica che determina un buon numero di caratteristiche del suolo, quali:

Per quanto riguarda la fertilità di un terreno, molte persone si concentrano solo sulla frazione organica ma non è così. La fertilità del suolo dipende al 50% della porzione organica e al 50% da quella inorganica!

Alle caratteristiche appena descritte, bisogna aggiungere la tessitura che va a determinare la permeabilità di un terreno. Infatti, più le particelle che costituiscono un terreno sono sottili, più l’acqua verrà trattenuta nel suolo.

In base al tipo di terreno non solo è possibile stabilire quali vegetali coltivare ma conoscendo il terreno si potrà determinare con che cadenza provvedere all’irrigazione.

QUALI SONO LE PROPRIETÀ DEL TERRENO

Le proprietà fisiche del terreno sono un insieme di caratteristiche del terreno derivate in parte dal suo stato fisico e in parte dalla sua natura chimica. La loro evoluzione influenza sia la vita delle piante, degli animali e dei microorganismi del terreno, sia la tecnica agricola in generale. Quest’ultima interagisce con le proprietà fisiche modificandole in modo più o meno marcato allo scopo di rendere più ospitale l’ambiente per la biocenosi tellurica.

COSA È LA STRUTTURA DEL TERRENO

Per struttura di un terreno si intende la proprietà derivata dall’aggregazione delle particelle terrose e dalla reciproca disposizione spaziale sia degli aggregati sia delle singole particelle.

L’esistenza di una struttura del terreno può modificare o esaltare i pregi o i difetti della tessitura e avere pertanto riflessi sulle proprietà fisiche, meccaniche e chimiche del terreno e sulla tecnica agronomica.

CHE COSA È LA TESSITURA

La prima cosa che salta all’occhio quando si parla di un terreno è la sua tessitura, o granulometria

In agronomia e pedologia, la tessitura o grana o granulometria è la proprietà fisica del terreno che lo identifica in base alla composizione percentuale delle sue particelle solide distinte per classi granulometriche. Questa proprietà è importante per lo studio dei suoli e del terreno in quanto ne condiziona sensibilmente le proprietà fisico-meccaniche e chimiche con riflessi sulla dinamica dell’acqua e dell’aria e sulla tecnica agronomica.

Un terreno, magari incolto, può contenere al suo interno delle micro particelle di diametro inferiore ai 2 micron. Risulta di fondamentale importanza conoscere quali sono i rapporti tra le diverse frazioni granulometriche che caratterizzano il terreno in esame.

CHE COSA È LA PEDOGENESI

In principio dei tempi esisteva la roccia. Era composta da più di un minerale. Ogni minerale era composto con una struttura e una forma cristallina diversa. Era una sostanza chimica diversa.

La pedogenesi (formazione del suolo) è il processo che porta la roccia originale a divenire essa stessa terreno. Coinvolge processi fisici, chimici e biologici. La principale classificazione della frazione litica del terreno (che in pratica è quella minerale, inorganica) non fa tanto riferimento alla composizione chimica, quanto alla granulometria delle varie componenti di questa frazione.

QUAL’È LA DIFFERENZA TRA TERRENI AUTOCTONI E ALLOCTONI

La Sabbia, il limo e l’argilla sono queste le tre frazioni granulometriche del terreno.

La sabbia in fondo possiamo considerarla semplicemente alla stregua della roccia madre, opportunamente frantumata.

La roccia madre può essere quella sottostante il terreno sabbioso (che in questo caso si dirà autoctono). Può trovarsi in posti completamente diversi, come capita per i sassi, poi frantumati a ciottoli, poi frantumati a ghiaia e poi ridotti a sabbia. Questi elementi vengono trasportati dai fiumi, dai ghiacciai e, almeno per i corpuscoli più leggeri, anche dal vento.

I terreni cosiddetti alloctoni, godendo di una provenienza eterogena dei suoi corpuscoli sabbiosi, vantano solitamente una composizione chimica più variegata. A parità di altre condizioni, riescono a fronteggiare meglio le molteplici esigenze di approvvigionamento minerale da parte delle piante.

QUALI SONO I MINERALI PRESENTI NEL TERRENO

Tra i materiali minerali, o comunque inorganici, prevalgono solitamente i silicati e gli alluminosilicati, seguiti da carbonati, fosfati, idrossidi ed ossidi, seguiti da sali sempre inorganici idrosolubili quali solfati, cloruri e nitrati.  Tra i cationi prevalgono invece calcio, magnesio, sodio, potassio e ferro.
I diversi elementi chimici abbondano sulla crosta terrestre. Tra gli elementi più diffusi ne figurino alcuni di insospettabili, associati a qualcosa di “esotico” o comunque di costoso, come ad esempio zirconio (0.013% crosta terrestre), titanio (9° elemento in abbondanza: 0.6% della crosta terrestre) e vanadio (0.014% della crosta terrestre).

Una sabbia contenente minerali del ferro in forma ridotta, il Fe non tarderà molti anni a cambiare colore, assumendo almeno in superficie il color ruggine tipico del ferro ferrico.

CHE COSA È IL LIMO

La frazione granulometrica del terreno più difficile da descrivere è il limo.  Difficile da affrontare sia perché questa componente minerale del terreno possiede caratteristiche intermedie fra quelle della sabbia e quelle dell’argilla.
Dal punto di vista geotecnico, il limo, è la frazione fine di terreno naturale sciolto che, a differenza dell’argilla, non possiede coesione e pertanto non ha un comportamento plastico.  La distinzione tra limo e argilla è pertanto legata, oltre che alla granulometria, al comportamento del materiale (plastico o non plastico).

Generalmente il limo comprende la frazione di terreno avente grani di diametro equivalente sferico inferiore ai 75 micron e superiore a 2 micron.

CHE COSA È L’ARGILLA

L’argilla è composta soprattutto da alluminosilicati. In questo rispecchia molto da vicino la composizione più ricorrente della stessa crosta terrestre. Questa è tanto ricca di questi due elementi (silicio e l’alluminio).

Struttura chimica e granulometria minima attribuiscono alla frazione argillosa del terreno due fondamentali proprietà:

La propensione a trattenere l’acqua porta invece con sé sia conseguenze favorevoli, come ad esempio il rallentamento della perdita per percolazione delle acque meteoriche, tipica invece delle sabbie ed anche un certo effetto plastico, dovuto allo scivolamento di particelle di argilla le une sulle altre per mezzo di quella sorta di lubrificante e al tempo stesso legante che è costituito dall’acqua.

VI consiglio la lettura: enciclopedia delle rocce e dei minerali CLICCA QUI

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