TIPOLOGIE DI ORTOCOLTURA

tipologie di ortocoltura

L’orticoltura è un settore dell’agricoltura che riguarda la scienza, l’arte, la tecnologia e l’attività economica di coltivare piante. Include la coltivazione di piante medicinali, piante da frutto, ortaggi, piante aromatiche, piante ornamentali, alghe, piante industriali, ecc.. Si occupa anche di conservazione delle specie vegetali, progettazione e manutenzione di giardini, ibridazione e creazione varietale, cura di orti botanici, arboricoltura, ecc..

TIPOLOGIE DI ORTICOLTURA PIÙ DIFFUSE

In base alle condizioni aziendali e all’intensità colturale, le tipologie di orticoltura più diffuse sono:

A) Orticoltura familiare.

B) Orticoltura stabile.

C) Orticoltura non specializzata.

D) Orticoltura specializzata.

E) Orticoltura biologica.

F) Altre tipologie (es. orticoltura sinergica, biodinamica ecc..).

A) L’ORTICOLTURA FAMILIARE

L’orticoltura familiare è quella attualmente più diffusa non solo in Italia, ma anche in molti paesi Europei.

Questa tipologia di orticoltura è anche quella che è stata da sempre presente nei nostri ambienti fino al 1950 prima dello sviluppo dell’industrializzazione. È stata anche quella forma che da sempre ha permesso agli agricoltori di potersi autoprodurre autonomamente il cibo e di essere indipendenti dal punto di vista produttivo.

L’orticoltura familiare è di conseguenza la forma di orticoltura che si sta recentemente riscoprendo e adottando oggi; perché permette non solo una riappropriazione di quei gusti e sapori particolari; ma al tempo stesso comporta maggiore sovranità alimentare, permettendo di sfuggire alle logiche di mercato tese a selezionare soltanto pochi prodotti a vantaggio di altri.

L’orticoltura familiare è caratterizzata da:

B) ORTICOLTURA STABILE

L’orticoltura stabile può essere assimilata all’orticoltura urbana oggi diffusa in alcune città. È sempre di più in rapida espansione, con una differenza sostanziale. Nell’orticoltura stabile si fa uso strettamente di prodotti chimici di sintesi. Nell’orticoltura urbana vi è la tendenza allo totale esclusione di sostanze chimiche a favore di prodotti organici più rispettosi per l’ambiente.

Questa tipologia di orticoltura, è caratterizzata da:

L’orticoltura stabile si caratterizza anche per:

In questo tipo di orticoltura si trovano spesso operatori part-time, che trovano in questa attività una fonte di reddito integrativa.

C) ORTICOLTURA NON SPECIALIZZATA

L’orticoltura non specializzata, è diffusa nelle aree fresche e fertili del Nord, Centro e Sud Italia dove c’è disponibilità di manodopera.
In particolare:

Questa tipologia di orticoltura è caratterizzata da:

La produzione viene destinata a:

Tra gli ortaggi che possono essere coltivati con l’orticoltura non specializzata, vi sono colture:

Questo tipo di orticoltura presenta delle problematiche fitosanitarie, legate ai fenomeni di stanchezza del terreno a causa delle rotazioni troppo brevi tra una specie e l’altra.

Per questo sia le stesse colture, che quelle a ciclo poliennale (es. carciofo) non dovrebbero tornare sullo stesso terreno per un periodo minimo di 3-4 anni.

D) ORTICOLTURA SPECIALIZZATA

L’orticoltura specializzata assieme a quella non specializzata, sono i sistemi produttivi degli ortaggi che hanno predominato la produzione orticola a partire dal 1950 – 1960, fino agli inizi degli anni 2000. L’impiego massiccio di prodotti fitosanitari, legato al notevole dispendio di input energetici dovuti anche all’intensa meccanizzazione, hanno determinato nel tempo un impoverimento non solo delle risorse genetiche legate alla varietà autoctone, ma anche una riduzione della fertilità agronomica dei suoli dovuta alla riduzione della sostanza organica e dell’acqua avendo avuto conseguenza immediata anche lo sconvolgimento dei normali equilibri naturali.

L’orticoltura specializzata, è caratterizzata da:

La coltivazione degli ortaggi con questo tipo di orticoltura, mediante l’uso di mezzi protettivi può svolgersi in:

Grazie all’impiego dei mezzi di protezione, è possibile distinguere anche:

Entrambi i sistemi, sono caratterizzati da intensità colturali e piani di coltivazione diversi.

Il risultato produttivo finale dipenderà da:

Anche nell’orticoltura specializzata sono frequenti fenomeni di stanchezza del terreno, a causa delle continue successioni colturali e della diffusione di parassiti.

E) ORTICOLTURA BIOLOGICA

Per orticoltura biologica si intende ad un insieme di tecniche agricole che permettono di ottenere prodotti senza l’utilizzo di sostanze chimiche (che danneggiano l’ambiente oltre che essere pericolose per il consumatore). I prodotti dell’orto sono più saporiti e gustosi di quelli comperati.

Lo scopo principale dell’orticoltura biologica è la produzione di alimenti vegetali sani ed equilibrati, senza impiego di sostanze chimiche per la fertilizzazione e la difesa dai parassiti e dalle erbe spontanee (le “infestanti”).

Si tratta di un obiettivo ricco di stimoli sia per l’orticoltura professionale che per quella familiare, raggiungibile attraverso l’adozione di un nuovo ed articolato sistema colturale. Per l’orticoltura biologica è di fondamentale importanza il mantenimento e l’incremento della sostanza organica nel suolo, perché essa sostiene la biomassa vivente (batteri, funghi, alghe, protozoi) e garantisce l’equilibrata nutrizione delle piante.

Processi biologici della sostanza organica

Poiché i processi biologici relativi alla sostanza organica si svolgono in massima parte nei primi 20 cm di suolo ricchi di aria, le tecniche agro biologiche sconsigliano o prevedono un impiego limitato dell’aratura o delle lavorazioni meccaniche profonde, preferendo gli interventi con erpici o la vangatura leggera, anche con le moderne macchine operatrici, al rivoltamento operato dall’aratro. Sono ancora poco conosciuti i complessi rapporti tra gli organismi viventi del suolo e le piante; ma è esperienza comune tra i produttori biologici, rilevare uno stato di generale benessere e resistenza alle patologie nelle piante coltivate in suoli equilibrati e ricchi di sostanza organica (almeno 2,5 – 3%). In tal senso le piante da orto offrono esempi spettacolari di risposta positiva alla corretta gestione agronomica del suolo in funzione della conservazione della sostanza organica.

In un orto biologico, la monocoltura è impossibile da praticare, è invece consigliabile un’ampia consociazione e risulta necessaria l’adozione di rotazioni. Le soluzioni sono tantissime e lasciate alla creatività dell’orticoltore. Compatibilmente con le esigenze legate alla destinazione commerciale del prodotto, è opportuno scegliere varietà ben adattate all’ambiente di coltivazione.

F) ALTRE TIPOLOGIE

In questi ultimi anni, a seguito delle sempre maggiori esigenze produttive e qualitative, si sono diffusi altri sistemi di orticoltura a basso impatto ambientale più salutari e rispettosi degli organismi viventi.

Tra le più importanti orticolture ricordiamo:

Questi sistemi di orticoltura sostenibile hanno trovato e continuano a trovare ad oggi, una enorme diffusione a livello di piccole realtà contadine o orticoltori appassionati. Si tratta più che altro di sistemi produttivi legati principalmente alla produzione in proprio degli ortaggi e non alla vendita, in quanto caratterizzati da una ridotta produttività delle colture e quindi anche dal basso reddito che ne può derivare.

La diffusione di questi sistemi a zero impatto ambientale, è legata essenzialmente ad una modalità produttiva sana e senza l’uso di prodotti chimici di sintesi, tesa all’equilibrio dell’ambiente e al rispetto degli organismi viventi.

Vi consiglio l’acquisto di questi prodotti: CLICCA QUICLICCA QUACLICCA QUICLICCA QUA 

Questo articolo contiene link di Affiliazione icona Amazon (Sostienici, Grazie )

La tua donazione significa molto per continuare. Dona/rinnova il tuo sostegno ora. PAYPAL

Vuoi abilitare le notifiche?
Attiva