UTILIZZO DEL LATTE DI ANIMALI PER ALIMENTAZIONE UMANA

utilizzo del latte di animali per alimentazione umana

Il latte è uno degli alimenti più conosciuti e consumati al mondo. È una sostanza che viene prodotta dalle ghiandole mammarie dei mammiferi, che si distinguono per questa particolarità fisiologica dagli altri vertebrati. Ha innanzitutto lo scopo di nutrire i neonati quando non sono ancora in grado di ingerire e assimilare altri alimenti.

Esso è consumato dall’uomo in tutte le popolazioni, proveniente dagli animali presenti nelle zone in cui vive.

L’UTILIZZO DEL LATTE PER L’ALIMENTAZIONE UMANA

In Occidente è il latte vaccino ed è il più utilizzato per l’alimentazione umana, in molte parti del mondo si utilizza il latte di altri animali erbivori come il cavallo, l’asino, il cammello o la pecora.

A differenza dei cereali o dei vegetali, il latte è un alimento completo per l’alimentazione umana e prova ne sia il fatto che il neonato riesce, per alcuni mesi, a soddisfare con esso tutti i suoi fabbisogni nutritivi.

LA LATTAZIONE

La lattazione è il processo tramite il quale viene prodotto il latte ed ha un funzionamento simile in tutti gli animali. Il latte nasce in un organo annesso all’apparato tegumentario detto mammella, che ha un tessuto particolare il quale, in presenza di particolari stimoli, inizia a produrre e a secernere latte.

Più in particolare, il latte viene prodotto dalle strutture che compongono il tessuto mammario, dette ghiandole mammarie, dal quale si sposterà nei dotti galattofori, che lo conducono alla cisterna del latte dell’animale, una zona cava in cui il latte si raccoglie in attesa della mungitura naturale o artificiale. Il riflesso di suzione, dato dal cucciolo che esercita una trazione sulla mammella oppure dato dalla macchina mungitrice, che simula la sua azione, fa aprire poi il capezzolo, attraverso il quale esce il latte.

LA LATTAZIONE PER LE VACCHE DA LATTE

Gli animali, come le vacche da latte, non producono latte tutto l’anno ma lo fanno solamente in conseguenza di una gravidanza, esattamente come succede alle donne. La differenza è che la lattazione di una mucca può essere più lunga, protraendosi per circa 10 mesi. Al terzo mese di lattazione, però, la vacca viene messa incinta di nuovo, così che alla fine dei 10 mesi restano solo due mesi di interruzione, necessari a far rigenerare l’apparato mammario, prima di un nuovo parto con il conseguente inizio di una nuova lattazione. Una vacca, dunque, produce il suo latte per 10 mesi all’anno.

IL COLOSTRO

Nei primi giorni di lattazione gli animali non producono latte bensì colostro, un liquido arancione molto più ricco di proteine rispetto al latte. Giacché questi animali, erbivori, non riescono a trasferire al cucciolo per via placentare (come invece avviene nell’uomo) gli anticorpi che lo proteggeranno nei primi mesi di vita, l’assunzione del colostro è importantissima per il nascituro e per questo, i primi due-tre giorni, il piccolo allatta direttamente dalla mammella della madre.

I giorni successivi, all’arrivo del latte, il piccolo può alimentarsi con parte del latte materno (l’altra parte viene munta) oppure viene alimentato con il latte ricostituito, così che tutto il latte materno possa essere destinato all’alimentazione umana.

IL LATTE NEGLI ANIMALI

Il latte destinato a consumo umano, come già accennato, non è solamente il latte vaccino, ma anche quello che proviene da animali diversi dal bovino. In certi casi può essere simile a quello bovino, mentre in altri casi è più simile a quello umano a livello di sostanze nutritive e può pertanto essere utilizzato in sua sostituzione in quelle situazioni in cui la donna è priva di latte.

GLI ANIMALI CHE PRODUCONO LATTE ALIMENTARE

Tra gli animali che possono produrre latte alimentare ci sono:

IL LATTE DI BUFALA

Il latte di bufala è il latte prodotto dalla femmina del bufalo, un animale tradizionalmente allevato soprattutto nelle zone tropicali e sub-tropicali. In Italia è stato tradizionalmente allevato nella Pianura Padana e nell’Italia centrale e meridionale, soprattutto nell’Agro Pontino e in Campania, dove trovava l’ambiente paludoso a lui congeniale.

Il latte di bufala viene prodotto in quantità importanti in diversi paesi tropicali e sub-tropicali (India, Pakistan, Cina, Nepal, Egitto), e anche in Italia dove viene utilizzato soprattutto per la produzione di formaggi a pasta filata (la mozzarella di bufala).

In Italia sono presenti circa 300.000 capi di bufali di razza Mediterranea. La produzione di latte, che avviene per 270 giorni l’anno, ammonta in media a 2240 kg per capo, la maggior parte dei quali sono destinate alla produzione della mozzarella di bufala, un formaggio protetto dalla certificazione DOP.

Il latte di bufala, come quello di pecora e diversamente da quello di capra, non è tra i latti alternativi più diffusi sul mercato, probabilmente perché non gli viene riconosciuto alcun vantaggio rispetto al latte vaccino.

IL LATTE DI ASINA

Non tutti forse lo conoscono, e chi lo conosce magari non lo ha mai assaggiato, mi riferisco al latte di asina, un alimento un po’ dimenticato che invece necessita di essere rivalutato e introdotto nella dieta Ideale per il neonato.

Un tempo quando una madre (o una nutrice) non poteva allattare, ricorreva al latte di asina e i nonni se lo ricordano bene.

IL LATTE DI CAVALLA

l latte di cavalla, essendo estremamente simile al latte materno, rappresenta un’alternativa naturale all’alimentazione dei neonati. Da questo alimento naturale, però, anche gli adulti possono trarre tanti vantaggi per corpo, mente e spirito. L’assunzione regolare di ¼ litro di latte di cavalla per 4-6 settimane risveglia nuove energie nel nostro organismo.

L’elevato contenuto di immunoglobuline, proteine speciali, vitamine e acidi grassi insaturi lo rende un alimento altamente efficace. Il latte di cavalla presenta praticamente tutte le sostanze nutritive che l’essere umano ha bisogno per vivere. Carboidrati, proteine e grassi, indispensabili per rifornire il corpo di energia, si uniscono alle preziosissime vitamine e Sali minerali. L’alta percentuale di lattosio, inoltre, contribuisce a nutrire la flora bifidogena nell’intestino.

L’IMPIEGO DEL LATTE DI CAVALLA

L’influsso positivo che il latte di cavalla esercita su tutti i processi metabolici ha come effetto non solo il rafforzamento del corpo ma anche stimoli energetici per la mente e lo spirito. Il latte di cavalla può essere assunto in forma di polvere o capsule. Per il latte in polvere: il latte in polvere deve essere estratto dalla confezione con un cucchiaino pulito. Disciogliere in 250 ml di liquido (acqua) 2-3 cucchiaini, 1-2 volte al dì a seconda della necessità. Il latte in polvere è solubile in acqua calda e fredda. Per le capsule: ingoiare 2-3 capsule con l’aiuto di un liquido al mattino e alla sera.

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