COSA È LA DISINFESTAZIONE
La disinfestazione è definita genericamente come l’insieme di operazioni tendenti alla eliminazione, o per lo meno alla limitazione, dei parassiti (artropodi, muridi e malerbe) e dei loro danni, dalla semplice applicazione di prodotti spray in ambiente domestico, a veri e propri piani di lotta.
In senso stretto la disinfestazione si riferisce alla lotta contro gli insetti, mentre le operazioni contro i ratti vengono definite “derattizzazione” e quelle contro le malerbe “diserbo
Per disinfestazione si intende la lotta contro animali che possono essere vettori di malattie o causare danni alle attività e agli ambienti di vita dell’uomo. La lotta contro gli animali infestanti deve avvenire in ogni fase di conservazione, trasporto, trasformazione, commercializzazione.
PERCHÈ È IMPORTANTE
Il ripetersi, nello stesso terreno, di una coltura favorisce il diffondersi di infestanti, patogeni e parassiti, che sono responsabili della stanchezza del terreno. I danni che gli animali infestanti possono causare sono di due tipi:
- Diretti dovuti al consumo delle derrate alimentari da parte degli infestanti.
- Indiretti dovuti al rilascio di inquinanti (feci, saliva, urine, parti del corpo, ecc..).
Questo fenomeno è particolarmente accentuato nelle colture in ambiente protetto e si traduce in una riduzione delle rese e della qualità.
GLI EFFETTI NEGATIVI DEL TERRENO STANCO
Gli effetti negativi sul terreno provocati da stanchezza si possono così riassumere:
- Gli strati di terreno esplorati dalle radici tendono con gli anni a compattarsi, ad impoverirsi di ossigeno e al tempo stesso ad arricchirsi di microflora anaerobica, di patogeni responsabili di gravi affezioni (nematodi, funghi agenti dei marciumi radicali).
- Le radici diffondono nel terreno escreti del loro metabolismo, tossici per radici della stessa o di altra specie.
- Le radici, con la loro attività ed a lungo andare, tendono ad asportare dal terreno, impoverendolo, elementi fertilizzanti l’albero.
In un terreno stanco, perché impoverito di elementi utili e nel quale si siano accumulati per anni gli inquinanti indicati l’effetto negativo sulle piante è il seguente:
- La nuova piantagione tende a manifestare stato di sofferenza progressivo, da rallentato accrescimento a ritardata entrata in produzione.
LE CARATTERISTICHE DELL’AMBIENTE PROTETTO
Nei terreni intensamente coltivati si assiste ad una proliferazione di agenti patogeni e, come precedentemente detto, ad una riduzione delle rese e della qualità. È questo un fenomeno particolarmente accentuato nelle colture orticole protette.
In particolare i patogeni fungini, i nematodi e le erbe infestanti sono responsabili dei principali decrementi produttivi. Tra i patogeni fungini più frequenti si segnalano Phytophthora, Sclerotinia, Pythium, Rhizoctonia, Fusarium, Verticillium, mentre, fra i nematodi, quelli appartenenti ai generi Meloydogine, Dytilenchus e Pratylencus.
LE FASI DELLA DISINFESTAZIONE
Le fasi della disinfestazione previste sono:
- Monitoraggio (definizione del problema), con tre sottofasi:
- Studio dell’ambiente con particolare riguardo alla gravità dell’infestazione (“pressione di infestazione”).
- Valutazione dei parassiti presenti, verrà cioè valutato il tipo di parassita, le sue caratteristiche e si cercherà di indagare come possa aver dato vita all’infestazione e quali siano stati i fattori che l’abbiano favorito.
- Progetto del piano di lotta e preventivo economico, comprendente l’individuazione delle pratiche di prevenzione atte ad eliminare o diminuire i fattori che favoriscono sviluppo degli infestanti (per esempio pulizie mirate) o a renderne difficile l’accesso (Peste Rat Proofing). Nella filiera alimentare o nei presidi ospedalieri questa fase si integra con gli interventi di corretta manutenzione.
- Pianificazione in grado di adattarsi alle reali necessità, soprattutto se l’infestazione è soggetta a variabili climatiche.
- Intervento di lotta vero e proprio, con tecniche e mezzi adeguati alle necessità.
- Il personale addetto alle disinfestazioni, per esempio, deve essere dotato di dispositivi di protezione individuale come occhiali, elmetto, scarpe e maschere con relativi filtri. Inoltre l’operazione di disinfestazione prevede l’apposizione di cartelli che segnalino l’intervento in corso.
- Monitoraggio di controllo per un’attenta verifica dei risultati e certificazione È questo un momento molto importante in quanto consente di verificare i risultati ottenuti e capire se è necessario continuare con un ulteriore programma di disinfestazione oppure se si è giunti ad eliminare il parassita infestante.
Da non trascurare inoltre l’apposizione di cartellonistica di segnalazione dell’intervento e le pratiche di collaborazione.
I TIPI DI LOTTA CARATTERIZZANTI LA DISINFESTAZIONE
Nel campo della disinfestazione si può poi parlare di varie lotte, ognuna più adeguata ad un contesto rispetto che un’altra. Possiamo quindi vedere la classificazione dei tipi di lotta, che sostanzialmente si distingue in lotta biologica, lotta guidata, e lotta mirata:
1) LA LOTTA MIRATA
La lotta mirata è definito l’intervento volto ad eliminare, o ridurre in modo da renderlo non dannoso, solo l’organismo bersaglio, agendo quindi in maniera non indiscriminata.
La selettività viene ottenuta con diverse tecniche:
- Distribuzione di prodotti nei soli luoghi frequentati dai parassiti bersaglio o nei momenti in cui gli organismi bersaglio sono presenti con la massima concentrazione e sono invece scarsi quelli non interessati.
- Risorse tecniche che permettono alle sole entità infestanti il contatto con il biocida, come ad esempio i bait-box, erogatori di sicurezza per esche avvelenate, usati in particolare contro i topi, o trappole ai feroronomi, ovvero prodotti che interferiscono con il ciclo di riproduzione.
- Insetticidi biologici, il cui meccanismo di azione si esplica attraverso l’ingestione delle endotossine prodotte dal bacillo, che agiscono selettivamente contro i lepidotteri defoliatori (varietà thuringiensisdel bacillo) o contro le zanzare allo stadio larvale.
2) LA LOTTA BIOLOGICA
La lotta biologica, utilizzata da quasi un secolo nell’agricoltura, esclude l’utilizzo dei metodi chimici, favorendo invece metodi che impiegano predatori o parassitoidi specifici e l’uso di trappole. Questo metodo non elimina completamente l’infestante, cosa comunque improbabile anche con altri metodi, ma lo riduce.
Non è applicabile negli ambienti sanitari o nell’industria alimentare dove non può essere tollerata la presenza di alcun insetto.
Il metodo comprende la definizione di una soglia di danno e l’attuazione di un monitoraggio continuo, allo scopo di individuare i momenti di intervento più idonei, in relazione ai mezzi a disposizione.
3) LA LOTTA INTEGRATA
La lotta integrata o lotta guidata prevede anch’essa la determinazione di una soglia di danno e monitoraggi continui e consiste nell’impiego ridotto di prodotti chimici, con particolare attenzione alla selettività e ai profili tossicologici.
LA PREVENZIONE
Il contrasto parassitario in qualsiasi ambiente ha come denominatore comune la prevenzione: per prima cosa si dovrebbe tenere d’occhio, e avere un’attenzione per i particolari. A volte è possibile evitare la disinfestazione. In ogni caso, l’intervento dev’essere a basso impatto verso l’uomo e l’ambiente.
In casa abitano con noi numerosi artropodi (una categoria più ampia dei soli insetti), molti di loro sono organismi di piccole dimensioni, alcuni sono invisibili.
Nell’ecosistema domestico trovano condizioni ambientali adatte per la loro vita, per la crescita e la riproduzione. Sono nicchie ecologiche caratterizzate da un microclima ideale, da un riparo sicuro e dalla disponibilità di cibo.
Gli infestanti si annidano sfruttando gli spazi nascosti, sono interstizi e angoli fuori mano; per questo capita di non avere percezione della loro presenza, e quando li avvistiamo ormai sono diffusi, e dobbiamo ricorrere a una disinfestazione. Protagonisti di gravi invasioni o di fugaci comparse, artropodi e roditori sono presenti in qualsiasi contesto di vita.
Gli infestanti cominciano con un focolaio anonimo che di solito è nascosto, poi, a poco a poco, si propagano. Se da un lato è difficile garantire l’impermeabilità di un ambiente agli insetti, agli acari e ai roditori; dall’altro, possiamo fattivamente evitare che si insedino, scansando le conseguenze derivanti da una contaminazione, che un po’ alla volta dilaga.
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