I RISCHI PER LA SALUTE PER I PESTICIDI NEGLI ALIMENTI

Mangiare frutta e verdura è alla base di ogni dieta sana. Oggi però in commercio ci sono molti prodotti agricoli che sarebbe meglio evitare, a causa del loro carico occulto di veleni chimici (pesticidi).
E’ quindi molto importante sapere anche cosa escludere dalla nostra tavola per essere meno esposti ai rischi.
I residui dei pesticidi, infatti, sono pericolosi anche quando restano al di sotto dei limiti di legge. I sistemi nervoso, endocrino, immunitario, riproduttivo, renale, cardiovascolare e respiratorio possono subire danni importanti.
GLI INSETTICIDI CANCEROGENI PER L’UOMO

Il glifosate, l’erbicida più utilizzato al mondo, si ritrova con un’alta frequenza nelle acque superficiali in concentrazioni superiori ai limiti di sicurezza e nel 10,9 % dei campioni alimentari controllati a livello europeo.
Gli insetticidi malation, ritirato dal mercato in Europa, ma ancora rilevato nelle acque superficiali-profonde e diazinon presente nelle acque italiane superficiali e profonde e negli alimenti con valori talora superiori ai limiti di sicurezza sono stati formalmente probabili cancerogeni per l’uomo.
LA PERICOLOSITA’ DEI RESIDUI DEI PESTICIDI
La pericolosità dei residui dei pesticidi avviene a causa principalmente di due fenomeni: il bioaccumulo e l’effetto cocktail.
- Bioaccumulo
I bambini sono più vulnerabili ed esposti ai rischi tossici rispetto alle dosi definite accettabili per gli adulti, a causa del bioaccumulo. I residui di pesticidi non vengono smaltiti facilmente dal loro corpo e rimangono nei tessuti accumulandosi fino a raggiungere quantità nocive.
- Effetto cocktail
L’azione combinata fra diversi tipi di pesticidi che il corpo incamera ogni giorno viene chiamata effetto cocktail. Gli effetti sinergici e l’interazione di veleni diversi non è stata ad oggi ancora studiata adeguatamente, anche perchè è praticamente impossibile da studiare
LA SFIDUCIA NELLE PERSONE
Molte persone sono sfiduciate e rinunciano ad impegnarsi per ridurre l’esposizione ai pesticidi, sostenendo che l’inquinamento è ovunque e che è inutile lottare. E’ una posizione da comprendere ma non da condividere perché è possibile, attraverso scelte individuali responsabili, ridurre i rischi per la propria salute e per quella dei propri figli.
E’ evidente che non sarà possibile azzerarli, che ogni tanto si dovrà scendere a compromessi, che non bisogna cadere nel fanatismo, ma alcune misure semplici possono essere d’aiuto.
I RESIDUI TOSSICI IN FRUTTA E VERDURA
Circa il 50% della frutta e verdura italiana non presenta residui tossici. Occorre prestare attenzione all’altro 50%. Si è scoperto per esempio che alcuni campioni di uva bianca della Sicilia contenevano ben 9 diversi residui di pesticidi, mentre campioni di pere della Campania ne contenevano 5. Dal Nord al Sud dell’Italia la situazione non cambia: un campione di vino del Friuli è risultato contenere 6 diversi residui chimici tossici. In un campione di insalata della stessa regione sono state trovate addirittura tracce di DDT. Nonostante siano passati decenni dalla sua messa al bando, alcuni terreni risultano ancora contaminati.
GLI EFFETTI CONCEROGENI DI DIVERSE SOSTANZE
Diverse sostanze assunte insieme, seppur a piccole dosi e sotto i limiti stabiliti dalla legge, possono avere un effetto cancerogeno, perché gli agenti cancerogeni hanno la caratteristica peculiare di avere un effetto moltiplicativo. Quindi, una piccola dose di agenti può dare una somma tossicologica di 10, ma possono arrivare ad una somma cancerologica di 50. Negli Stati Uniti, per esempio, dopo cinque anni di studi sulla tossicità dei fitofarmaci (in cui sono stati censiti e analizzati 289 fitofarmaci dei quali si può trovare traccia negli alimenti, nell’acqua da bere o nell’aria) è stato verificato che 54 di queste sostanze erano agenti cancerogeni.
OCCHIO ALLA PROVENIENZA DEGLI ALIMENTI
Conoscere la provenienza degli alimenti è quindi un’informazione di fondamentale importanza. Questo perché al prezzo più basso dei prodotti d’importazione corrispondono spesso un tipo e una quantità di veleni molto più pericolosi, anche perché nei Paesi extra UE sono ancora legali dei pesticidi vietati nella Unione Europea da molti anni, come ad esempio il DDT.
Quest’ultimo, ad esempio, viene ancora ampiamente utilizzato in Agricoltura in Africa e Sud America. Questo è emerso fra l’altro dagli esami di laboratorio effettuati su frutta e verdura estera extra UE.
I DIVERSI REGIMI DI TOLLERANZA SUI PESTICIDI
In Italia ed all’estero vi sono diversi regimi di tolleranza sui pesticidi.
Il motivo per cui il cibo d’importazione (in generale, non solo la frutta e la verdura) è a più alto rischio rispetto a quello nazionale ed europeo, risiede nel fatto che molti Paesi extra UE possiedono legislazioni molto arretrate per quanto concerne la sicurezza alimentare.
In Africa, Sud America, Cina, Pakistan, India, Corea e persino negli USA sono ancora consentiti centinaia di antiparassitari pericolosi come ad esempio il già citato DDT (Africa e Sud America). Tipici prodotti da agricoltura cinese nei supermercati italiani sono ad esempio le radici di zenzero e di curcuma, i legumi in scatola oppure i pinoli.
I RISCHI DEI PESTICIDI PER LA SALUTE
I pesticidi colpiscono generalmente gli organi molli: fegato, pancreas, stomaco, intestino e milza, ma possono colpire anche la pelle o creare problemi di tipo respiratorio. Un singolo antiparassitario è sufficiente per scatenare diverse patologie, e siccome frutta e verdura ne contengono spesso diversi tipi assieme, possono creare una pericolosa sinergia.
I pesticidi aumentano notevolmente il rischio di ammalarsi di cancro e di altre patologie. Nonostante questo le aziende produttrici continuano a venderli in tutti i Paesi dove ne è consentito l’uso. Uno dei pesticidi più diffusi in assoluto, legale anche in Europa, è il Clorpirifos. Questo è stato correlato con diversi disturbi neurologici.
L’esposizione delle mamme in gravidanza a vari tipi di erbicidi, attraverso la loro dieta, può comportare la nascita di bambini che hanno problemi di autismo e problemi di sviluppo degli organi genitali.
I PRODOTTI TRATTATI CON PESTICIDI E FITOFARMACI
I prodotti tipicamente più trattati con pesticidi e fitofarmaci sono sicuramente le insalate, le mele, le pesche, le fragole. Oltre a ciò vi sono alimenti a cui devono essere aggiunti dei conservanti e trattamenti, per evitare che deperiscano in quanto devono affrontare dei lunghi viaggi per arrivare sul nostro mercato (es. le banane).
Le verdure in foglia o quelle con la buccia sottile (come i pomodori) sono quelle che in media contengono maggiori residui di pesticidi.
Lattuga, pomodori, cetrioli, mele, peperoni, fragole: complice la bella stagione, ne mangiamo a volontà. Proprio questi alimenti, tuttavia, conterrebbero le dosi residue più elevate di pesticidi interferenti endocrini, sostanze che possono alterare il metabolismo ormonale.
Questo cocktail chimico che riveste frutta e verdura è correlato a riduzione della fertilità, aumento di alcuni tipi di tumore, pubertà precoce, diabete e obesità: gli interferenti sono presenti, in varia misura, anche in farmaci, cosmetici, contenitori di plastica e rivestimenti per lattine, mangimi per animali. La questione è delicata e al centro di un costante dibattito. Gli alimenti che finiscono sulle nostre tavole sono sottoposti a severi controlli per garantire la salute del consumatore finale.
LA VALUTAZIONE DEI RISCHI
A livello europeo è l’EFSA (European Food Safety Authority) a valutare i rischi relativi alla sicurezza degli alimenti e stabilire una dose giornaliera accettabile (DGA) di additivi o pesticidi che può essere ingerita giornalmente per tutta la vita senza rischi significativi per la salute.
In Europa, inoltre, sono previsti tempi di sicurezza tra l’ultimo trattamento degli ortaggi e la raccolta, per ridurre al minimo i rischi per la salute del consumatore.
Ma molti prodotti provengono da paesi esterni all’Unione Europea, dove il controllo potrebbe non essere sempre così rigoroso.
Sapere quali sono gli alimenti su cui rimangono maggiori tracce di pesticidi può aiutare noi consumatori ad adottare alcuni semplici accorgimenti prima di consumare frutta e verdura.
GLI ORMONI DELLA CRESCITA NELLA FRUTTA E VERDURA
Spesso nelle coltivazioni estere di frutta e verdura (e talvolta anche in quelle italiane) vengono utilizzati anche ormoni della crescita, che aumentano il rischio per il consumatore di ammalarsi di tumore. Gli ormoni della crescita, entrando nel nostro corpo attraverso il consumo degli alimenti sottoposti a trattamento di ormoni, mandano in confusione il nostro sistema ormonale, facendo aumentare la probabilità di sviluppare tumori.
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