LE PIANTE VERDI, LE PIANTE FIORITE E LE RISPETTIVE ESIGENZE
Le piante ornamentali e la decorazione di interni si sposano meravigliosamente. Le piante, col verde delle foglie e le rigogliose fioriture, danno vita alle case in ogni periodo dell’anno, creando al contempo un ambiente fresco e leggero e un clima gradevole. Si distingue tra piante verdi e piante fiorite.
A) LE PIANTE VERDI
Le piante verdi si contraddistinguono per le foglie sempreverdi. Sono per lo più semplici da curare e ne esistono così tante varietà che ognuno può trovare ciò che si adatta meglio al proprio ambiente. Ficus, clorofito o banano ornamentale, cerimolia, palme e le altre piante verdi sono belle in qualsiasi stagione dell’anno. Non hanno dei periodi ben definiti di riposo, nonostante durante il semestre invernale la loro crescita sia leggermente ridotta. La frequenza di annaffiatura e concimazione delle piante verdi dipende non tanto dalla stagione quanto dall’esposizione, dalla temperatura ambiente e dalla dimensione delle foglie. L’ideale è mantenere un pane di terra relativamente umido, in modo tale da compensare con sicurezza l’evaporazione dell’acqua dalle foglie.
B) LE PIANTE FIORITE
Le piante fiorite regalano agli interni accenti colorati. Quando fuori nevica e le giornate sono brevi, tutti aspettano con ansia l’arrivo dell’estate e dei suoi vivaci colori. Alcune piante fiorite, come le azalee da appartamento, non si fanno cogliere dalla stanchezza invernale, ma fioriscono con tutta la loro vitalità. Le piante fiorite devono essere annaffiate regolarmente. Alle varietà classiche come ciclamino, primula o violetta africana, giova particolarmente un pediluvio con acqua tiepida, da lasciare per 15 minuti.
GLI ALBERI A FOGLIE CADUCHE E I SEMPREVERDI
Gli alberi a foglie caduche sono piante che, a differenza di quelle sempreverdi, tra autunno e inverno perdono tutte le foglie entrando in uno stato di riposo vegetativo, in cui i processi vitali rallentano notevolmente, per poi tornare all’attività vegetativa e riacquistare la chioma durante la primavera. Questo tipo di foglie sono dette anche decidue, termine derivante dal latino che significa “destinate a cadere”.
Le latifoglie sono piante a foglia larga e spesso le loro foglie sono caduche, mentre le conifere, o aghifoglie, per la maggior parte sono sempreverdi. Una famosa eccezione a questa regola è rappresentata dal larice, che durante l’inverno perde gli aghi. Le piante sempreverdi in realtà perdono anch’esse le foglie durante tutta la loro vita ma le ricambiano subito con foglie nuove.
GLI ALBERI A FOGLIE CADUCHE ORNAMENTALI E DA FRUTTO
Esistono diverse specie di alberi a foglie caduche adatti per migliorare l’ornamento dei nostri giardini, pensiamo alla betulla, alla quercia, all’acero o al pioppo. Ma la scelta può benissimo ricadere anche sulle piante da frutto, che allo splendore dei loro fiori e delle loro chiome aggiungono la bontà di prodotti naturali e sani. Avere sulla nostra tavola delle albicocche o delle ciliegie fresche ci regalerà ben maggiore gratificazione se provenienti dagli alberi del nostro giardino. Tra le piante da frutto possiamo ricordare ciliegio, melo, castagno, noce, prugno, albicocco, pesco. Naturalmente nella scelta dobbiamo fare attenzione al clima della nostra zona: mentre alcune specie crescono bene anche in zone fresche, altre necessitano di parecchio caldo, pensiamo per esempio all’arancia.
LA SCELTA DEGLI ALBERI A FOGLIE CADUCHE PER IL GIARDINO
Nella scelta della pianta dobbiamo valutare con attenzione, oltre alla temperatura, altre variabili, come le dimensioni che la pianta assumerà sviluppandosi. Per fare un esempio pratico prendiamo in considerazione il noce. Questo magnifico albero si sviluppa notevolmente in altezza e in ampiezza della chioma ed in futuro potrebbe dare fastidio per la troppa ombra o semplicemente per l’ingombro dei suoi grossi rami.
Inoltre bisogna pensare bene a dove mettere la pianta, evitando per esempio che i rami che si svilupperanno vadano ad invadere altre proprietà oltre i nostri confini. Bisogna altresì accertare che il tipo di terreno del nostro giardino sia ideale alla specie di pianta che abbiamo scelto: sarebbe sgradevole se la stessa non crescesse sana e dovessimo tagliarla dopo qualche anno.
L’ABSCISSIONE E IL DISTACCAMENTO DELLE FOGLIE
In botanica, con abscissione si intende un fenomeno in cui avviene una separazione di una parte della pianta, per esempio di un frutto, di un fiore o di una foglia. L’abscissione fogliare ha luogo grazie all’acido abscissico che crea due strutture cellulari, una di protezione ed un’altra di divisione attraverso cui il picciolo si staccherà dal ramo.
In termini pratici attraverso questo processo di separazione la linfa non passerà più dalla base del picciolo e basterà un semplice colpo di vento perché la foglia cada. Questo processo ha luogo durante la stagione fredda perché le radici non riescono ad assorbire dal terreno acqua e sostanze nutrienti a sufficienza. In questa fase, prima che le foglie si stacchino cambiano costantemente tonalità di colore, dal rosso al giallo, questo perché la clorofilla viene gradualmente recuperata nel tronco della pianta.
L’IMPORTANZA DELLE SOSTANZE NUTRITIVE PER LE PIANTE
In genere, i fertilizzanti sono composti da sostanze nutritive principali e microelementi. I tre nutrienti principali sono azoto, fosforo e potassio. Ogni pianta ne ha bisogno per crescere ed essere sana, ma in quantità diverse. Per questo è importante utilizzare un fertilizzante appositamente studiato per le esigenze delle diverse piante.
- L’azoto è il motore che fa crescere la pianta. È responsabile della sua crescita e della colorazione verde delle foglie. Per questo, le piante verdi hanno bisogno di molto azoto. Una carenza di azoto si manifesta con un rapido rallentamento della crescita. Le foglie più vecchie ingialliscono e la pianta ha un aspetto stentato.
- Il fosforo regola l’abbondanza di fioritura della pianta. Pertanto, per una fioritura forte e rigogliosa, le piante fiorite necessitano di molto fosforo. Una carenza si manifesta con l’arresto della crescita e il deperimento delle foglie. Il fosforo si lega saldamente alle particelle del suolo: in caso di concimazione sproporzionata sussiste il rischio di un eccesso di fosforo nel terreno.
- Il potassio rafforza le pareti cellulari della pianta. Le rende più forti e più resistenti a condizioni sfavorevoli. I microelementi sono ad es. ferro e magnesio. Una carenza di potassio inizia a manifestarsi con l’ingiallimento delle foglie più vecchie che deperiscono partendo dai bordi.
- Magnesio: per il verde fogliare. È un elemento essenziale della molecola della clorofilla. Una forte mancanza di magnesio fa sì che le foglie ingialliscono, mentre le nervature rimangono verdi. Un eccesso di calcio nel terreno inibisce l’assorbimento di magnesio
- Il ferro impedisce alle foglie di ingiallire (clorosi), mentre il magnesio migliora la resistenza delle piante.
I MICROELEMENTI
I microelementi sono rari e preziosi. Le piante ne assorbono soltanto quantità minime, ma sono essenziali per una crescita sana. Fra i microelementi figurano il boro, il ferro, il rame, il manganese, lo zinco, il molibdeno e il silicio.
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