DA COSA DIPENDE LA FERTILITÀ DEL TERRENO
La fertilità in agricoltura è la capacità di un dato terreno di produrre dei prodotti agricoli ed è composta dall’insieme delle sue caratteristiche fisiche, chimiche e biologiche.
- Per fertilità fisica si intendono le caratteristiche fisiche del terreno ravvisabili nella tessitura; cioè la proporzione delle varie categorie dimensionali (sabbia, limo, argilla) la struttura e disposizione delle componenti granulometriche che vanno a determinare ad esempio una struttura glomerulare o compatta; la porosità che consente la giusta aerazione del suolo, la densità, la tenacità.
- Per fertilità chimica si identifica la dotazione di elementi minerali nutritivi, che comprende le proprietà chimiche che essi vanno ad influenzare; come ad esempio la reazione (pH), la capacità di scambio cationico (CSC), i processi di fissazione e retrogradazione degli elementi.
- Per fertilità biologica si intende la quantità di sostanza organica, ma soprattutto la presenza di microorganismi; cioè le attività che questi svolgono nel terreno, come la decomposizione della sostanza organica e la sua successiva umificazione e mineralizzazione, ma anche la fondamentale importanza della mediazione pianta-nutrienti.
Quindi la fertilità del terreno dipende da fattori di tipo:
- Fisico (struttura).
- Chimico (dotazione di elementi nutritivi per le piante).
- Biologico (attività degli organismi utili).
Per garantire salute e produttività al terreno è fondamentale l’impiego di fertilizzanti naturali.
L’IDEALE DI UN TERRENO
L’ideale di un terreno è un terreno di medio impasto; cioè un terreno dove sabbia, argilla e pietre (con diametro superiore ai 2 mm) siano contemporaneamente presenti in giuste proporzioni. Il terreno di medio impasto si lavora meglio e inoltre lascia filtrare l’acqua, trattenendone la quantità necessaria alla vita del nostro orto.
COME PROVVEDERE ALLA FERTILITÀ DEL TERRENO
Qualora il terreno non presenta caratteristiche per la fertilità, toccherà a noi provvedere con opportune lavorazioni.
Vediamone alcune:
- Aggiungere terra di natura opposta: consiste nell’apportare torba miscelata con argilla espansa che migliora l’areazione e la porosità del terreno oltre a garantire un migliore drenaggio.
- Aggiungere alterriccio opportune quantità di marna o calce. La marna è una terra particolarmente ricca di calcare e quindi di calcio, il quale svolge benefici effetti sulla struttura del terreno in quanto sollecita la coagulazione delle particelle argillose migliorando la porosità.
- Asportare accuratamente dei residui superficiali evidenti quali radici, piante infestanti, pietre, detriti, laterizi, rifiuti ecc.. Successivamente lavorare frequentemente il terreno con attrezzi specifici che facilitano l’azione disgregatrice degli agenti atmosferici migliorandone la compattezza del terreno.
- Concimazioni organiche: consistono nel soddisfare il fabbisogno nutritivo delle colture. La sostanza organica per eccellenza, tradizionalmente usata in agricoltura è il letame o stallatico, ottenuto dalla fermentazione e maturazione della lettiera degli allevamenti tradizionali.
NUTRIMENTI INDISPENSABILI PER ARRICCHIRE IL TERRENO
I nutrimenti indispensabili per arricchire il terreno sono:
- Fosforo e potassio, che possiamo trovare nella cenere di legna.
- La polvere di calcare, ricca di magnesio, neutralizza l’acidità del terreno e favorisce l’assorbimento dei nutrienti da parte delle piante.
- I gusci triturati finissimi dei molluschi sono un ottimo fornitore di calcio.
- Il gesso, solfato di calcio in polvere finissima, alleggeriscono i terreni troppo compatti e pesanti.
CONSIGLI UTILI PER IL TERRENO
- Se il terreno non è stato coltivato per un lungo periodo di non utilizzo (incolto) o particolarmente povero è consigliabile un’aratura profonda (50-60 cm); seguita da un riporto di buona terra, in uno strato di 20-30 cm, nel quale si espanderanno le radici.
- Se il terreno presenta dossi e avvallamenti è importante spianare in modo grossolano il terreno; passando più volte con un motocoltivatore fino a 15-20 cm di profondità in una condizione di terreno “in tempera”, cioè né bagnato né asciutto. Frantumare bene le zolle e somministrare sostanze necessarie a incrementare la fertilità e a migliorare la struttura del suolo, con concimi e fertilizzanti.
- Se la superficie del terreno non è uniformata è consigliabile passare più volte il rastrello o la rete livellatrice, dando un profilo di leggera pendenza verso l’esterno, per favorire lo smaltimento dell’acqua in eccesso. Quindi si passa con l’apposito rullo da 50 kg (disponibile anche a noleggio), per due-tre volte se il terreno è molto soffice. Se il terreno è soggetto a eccessivo ristagno d’acqua, si consiglia installare un sistema di drenaggio sotterraneo con tubi fessurati che raccolgono l’acqua convogliandola negli scarichi.
- Fattore determinante per migliorare il terreno del giardino è la pacciamatura; un’operazione che consiste nel ricoprire il terreno con uno strato dello spessore di 10-12 cm oppure di 3-5 cm, in base al tipo di materiale che può essere di origine organica o inorganica. Materiali di origine organica sono corteccia, paglia, stallatico, foglie secche, gusci di nocciola, semi di cacao, fibre di cocco, compost, fibre biodegradabili ecc. I materiali di origine inorganica sono il Tessuto Non Tessuto (TNT), rame, ghiaia, lapillo vulcanico, polipropilene, scaglie di ardesia.
La funzione è quella di impedire la crescita di piante infestanti; ridurre le annaffiature, soprattutto in estate; proteggere le radici superficiali delle piante dal caldo in estate e dal freddo in inverno; mantenere l’umidità del terreno, evitare l’erosione dovuta sia alle piogge che alle annaffiature.
COME MIGLIORARE LA FERTILITÀ DEL SUOLO
La fertilità del suolo può venire preservata e migliorata, ma anche danneggiata, attraverso particolari tecniche e pratiche di coltivazione, come la concimazione, l’irrigazione, e le lavorazioni. Ad esempio, alcune lavorazioni del terreno ripristinano o migliorano la struttura, ma anche la circolazione dell’aria, importante per i microorganismi e l’attività delle piante, e dell’acqua, sia in eccesso sia per facilitare l’assorbimento degli elementi nutritivi.
COME DETERMINARE LA FERTILITÀ COMPLESSIVA DEL SUOLO
La fertilità complessiva del suolo può essere determinata mediante molteplici analisi, sia semplicemente visive sia di laboratorio. Queste ultime sono spesso costose e comportano una buona conoscenza tecnica per predisporle e interpretarle. A queste si sono affiancate tecniche semplici e poco costose, ma comunque di una buona precisione. Queste tecniche costituiscono un indicatore dell’attività microbiologica, dei nutrienti e della buona correlazione con la produzione futura delle colture.
ANALISI FISICO-CHIMICA DEL TERRENO
Le analisi del terreno permettono di rilevare le caratteristiche fisiche, chimiche e biologiche di un suolo ed elaborarle per ottenere delle indicazioni utili per esaltare la fertilità. Affinché questo sia possibile, deve essere raccolto un campione della superficie nella zona dove maggiormente si trovano gli apparati radicali.
All’interno di un appezzamento, evitando le zone di bordo e comunque non più esteso di un paio di ettari; vengono raccolti diversi saggi del suolo utilizzando una trivella che dovrebbe scavare fino a una profondità in genere di una quarantina di centimetri. Alla fine, tutti i saggi vengono riuniti e mescolati accuratamente, estraendo dal tutto il campione di circa un chilogrammo.
Si procede così all’analisi fisica, che consiste nella determinazione della tessitura del terreno e nell’osservazione della sua struttura. Successivamente si passa all’analisi chimica, che consiste nella determinazione della concentrazione dei principali macro-elementi; come azoto, fosforo, potassio, calcio, magnesio, zolfo e dei microelementi, come ferro, manganese, zinco, boro e rame.
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