L’ARBORICOLTURA DA LEGNO
Con il termine «arboricoltura da legno» si intende la creazione di piantagioni temporanee di alberi, coltivate in modo intensivo per rendere il più elevata possibile la produzione legnosa. Si tratta quindi di colture specializzate destinate a produrre, in tempi relativamente brevi e con l’adozione di razionali criteri di coltivazione (lavorazione del terreno, concimazioni, difesa antiparassitaria, irrigazione, ecc..), prodotti legnosi di pregio (tronchi da sfogliatura, tranciatura) e legna da ardere.
COSA È L’ARBORICOLTURA DA LEGNO
L’arboricoltura da legno è una disciplina tecnica, branca dell’arboricoltura, che si occupa della realizzazione e della gestione di piantagioni di specie arboree finalizzate alla produzione di determinati assortimenti legnosi nella massima quantità possibile. Si tratta di piantagioni generalmente coetanee e monospecifiche od oligospecifiche, localizzate in aziende agricole o aziende agroforestali su terreni fertili, pianeggianti o poco pendenti e comunque facilmente accessibili dai mezzi meccanici.
QUALI SONO GLI OBIETTIVI
Lo scopo dell’arboricoltura da legno, a differenza della silvicoltura, è la massimizzazione della produzione del materiale legnoso, che nel momento economicamente e commercialmente ottimale, viene totalmente asportato.
L’impianto di un arboreto da legno trova una sua giustificazione negli indirizzi della politica agricola e della politica ambientale dell’Unione europea che sostiene le colture legnose da circa un decennio attraverso vari regolamenti comunitari. Anche la crisi di alcune colture agricole tradizionali contribuisce a rendere appetibile questa forma di agricoltura.
Non possiamo dimenticare poi che l’arboricoltura da legno contribuisce a valorizzare i terreni in aree marginali, specie in ambienti collinari dove spesso costituisce l’unico modo per mantenere viva un’attività agricola.
Infine un arboreto può essere facilmente seguito anche da chi dispone di poco tempo, perché complessivamente richiede un ridotto impegno di lavoro.
In molti contesti l’arboricoltura da legno rappresenta un’opportunità per valorizzare la proprietà agricola, specie nei terreni marginali di collina, così diffusi nel nostro Paese.
LA PRODUZIONE DEL LEGNO
L’arboricoltura da legno è un’opportunità per la piccola e media azienda agricola.
Il legno è una straordinaria materia prima rinnovabile che l’uomo utilizza per svariati fini: come materiale di costruzione, fonte di energia, ecc. Il suo consumo nel mondo è in costante crescita ed è proporzionale al reddito pro capite (un italiano consuma mediamente più legno di un cinese). Per produrre legno si possono adottare fondamentalmente tre sistemi:
- Tagliare i boschi naturali senza adottare criteri che garantiscano la loro perpetuazione.Si parla in questo caso di «sfruttamento» non sostenibile (cioè che non può durare) delle risorse forestali.
- Coltivare i boschi (naturali o artificiali) seguendo criteri che garantiscano per un tempo illimitato la loro conservazione e la messa a disposizione dei beni e dei servizi che i boschi forniscono all’uomo: legno, protezione del suolo, ricreazione,vita selvatica, ecc.. L’insieme delle pratiche di buona gestione dei boschi, dall’impianto al taglio finale degli alberi, prende il nome di «selvicoltura».
- Creare delle piantagioni temporanee di alberi, coltivandole in modo intensivo per rendere il più elevata possibile la produzione legnosa (sia in termini quantitativi che in termini qualitativi). In questo terzo caso si parla di «arboricoltura da legno».
GLI ARBORETI DA LEGNO
Gli arboreti da legno sono dunque delle colture legnose specializzate destinate a produrre, in tempi relativamente brevi e con l’adozione di criteri di coltivazione di tipo agronomico (lavorazione del terreno, concimazioni, difesa antiparassitaria, irrigazione, ecc..) prodotti legnosi di pregio (tronchi da sfogliatura, tranciatura) oppure ingenti quantitativi di legno.
LE VARIE DEFINIZIONI DI ARBORICOLTURA
Parlando di arboricoltura da legno si incontrano, come accade per la selvicoltura, molte definizioni che specificano di volta in volta quali specie sono coltivate, con che obiettivo, con che turno, in che forma. Le più in uso in Italia sono:
A) In base alla specie coltivata
- Pioppicoltura: coltivazione specializzata di cloni ibridi di pioppo, diffusa nelle pianure dell’Italia settentrionale.
B) In base all’obiettivo
- Arboricoltura di qualità: il cui obiettivo è quello di produrre tronchi di grande pregio.
- Arboricoltura di quantità: il cui obiettivo è quello di produrre ingenti quantitativi di legno utilizzabile a fini energetici o per altri fini.
C) In base al turno
- Arboricoltura a «ciclo lungo»: turno superiore ai 15 anni; l’obiettivo è la produzione di tronchi di grande pregio; le principali specie coltivate sono i noci (comune, nero), il ciliegio selvatico, i frassini (maggiore, ossifillo).
- Arboricoltura a «ciclo breve»: turno inferiore ai 15 anni; l’obiettivo è la produzione di tronchi di pregio; le principali specie coltivate sono i pioppi ibridi e la paulownia.
- Cedui a cortissima rotazione o «Short Rotation Forestry» (SRF): turno di 2-6 anni; l’obiettivo è la produzione di grandi quantitativi di legno (per energia, per l’industria della carta; per l’industria dei pannelli, ecc..); le principali specie coltivate sono i pioppi ibridi, la robinia, il platano ibrido.
D) In base alla forma
- A pieno campo: la coltivazione interessa l’intera superficie.
- Lineare: la coltivazione riguarda solo dei filari di alberi.
Puntiforme: la coltivazione interessa solo singoli individui o piccoli gruppi di individui, inseriti in un contesto forestale.
LA COLTIVAZIONE DEGLI ALBERI
La coltivazione degli alberi è un investimento che fornisce reddito nel lungo periodo.
A tutti gli effetti l’arboricoltura da legno è un settore dell’agricoltura che si occupa della coltivazione di alberi per ottenere un preciso prodotto agricolo: il legno. Se anche le specie sono le stesse che si trovano nei boschi, le differenze tra arboricoltura da legno e selvicoltura sono sostanziali:
- Nell’arboricoltura da legno di qualità contano gli individui (singoli alberi), generalmente selezionati, spesso moltiplicati per via vegetativa (cloni), piantati a sesto ampio (spesso definitivo), potati regolarmente.
- Nell’arboricoltura da legno si adottano sistematicamente pratiche agronomiche per favorire il rapido sviluppo degli alberi ed accorciare così il turno di coltivazione: utilizzo di terreni agricoli di buona qualità, preparazione accurata del terreno prima dell’impianto, concimazione, irrigazione, difesa antiparassitaria.
L’ARBORICOLTURA DA LEGNO SI AVVICINA ALLA SELVICOLTURA
L’arboricoltura da legno presenta comunque aspetti che l’avvicinano alla selvicoltura, tanto che è impossibile tracciare una linea netta di demarcazione tra le due: i cicli di coltivazione sono lunghi (minimo 10 anni) se comparati a quanto avviene con qualsiasi altra coltura agraria; le specie a legname pregiato sono spesso consociate con specie di accompagnamento dando nel complesso l’immagine di un «bosco », ricco di specie diverse sulla stessa superficie; l’intensità della coltivazione, salvo che nella pioppicoltura, è molto bassa e spesso si riduce drasticamente dopo i primi anni dall’impianto, così come succede ordinariamente in un bosco.
L’ARBORICOLTURA COME AGRICOLTURA “STRANA”
Tutto ciò rende l’arboricoltura una forma di agricoltura «strana» che sfugge alle logiche ordinarie che regolano le scelte degli imprenditori. Ciò che è anomalo in particolare è il fattore tempo che distanzia, in modo difficile da accettare, il momento degli investimenti dal momento dei ricavi.
L’arboricoltura da legno presenta diversi aspetti di grande interesse per chi possiede dei terreni agricoli, soprattutto per chi è proprietario di piccoli appezzamenti in aree collinari e non esercita l’attività agricola a titolo principale. In molti contesti l’arboricoltura da legno rappresenta un’opportunità da non sottovalutare per valorizzare la proprietà agricola.
I VANTAGGI ECONOMICI DELL’ARBORETO DA LEGNO
Vediamo le principali ragioni che possono giustificare l’impianto di un arboreto da legno:
- Indirizzi della politica agricola e della politica ambientale dell’Unione Europea: le colture legnose sono sostenute attraverso vari regolamenti comunitari. L’Unione europea sostiene le colture arboree da legno (riduzione delle eccedenze, miglioramento del rapporto agricoltura-ambiente, creazione di nuove opportunità di reddito per gli agricoltori, sviluppo rurale); anche la politica ambientale dell’Unione europea favorisce le piantagioni di alberi sui terreni agricoli per i numerosi vantaggi ambientali legati alla presenza degli alberi (fissazione dell’anidride carbonica, miglioramento della qualità dell’acqua, protezione della vita selvatica.
- Crisi delle colture agricole tradizionali: soprattutto nel caso dei piccoli appezzamenti, anche di pianura, è sempre più incerta la convenienza economica delle colture estensive (cereali, prati).
- Valorizzazione di terreni in aree marginali: soprattutto in collina dove risulta poco conveniente raggiungere degli appezzamenti lontani, disgiunti, non sempre di facile accesso, l’impianto di un arboreto è una valida soluzione che permette di non abbandonare il terreno, dandogli un valore economico che si accresce con il tempo.
- Intensità colturale: un arboreto può essere facilmente seguito anche da chi dispone di poco tempo, perché l’insieme delle diverse pratiche colturali è tra i più bassi per unità di superficie.
- Valore del legno: il legno è una materia prima il cui valore in termini reali è in costante aumento.
- Valore degli altri prodotti degli arboreti: oltre al legno un arboreto, soprattutto se consociato (cioè costituito da diverse specie arboree e arbustive piantate assieme), produce numerosi altri beni e servizi (miele, selvaggina, paesaggio, depurazione dell’acqua, ) che in certi contesti possono trovare un’interessante remunerazione; alcuni di questi beni possono dare un reddito anticipato:
- Legna da ardere.
- Piccoli frutti e prodotti officinali.
- Funghi e tartufi.
- Spazio per l’allevamento di animali domestici e di selvaggina.
- Habitat per la fauna selvatica.
- Difesa del suolo.
Chi si accinge a piantare un nuovo arboreto deve aver quindi ben presenti gli obiettivi che intende perseguire.
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