LE AVVERSITÀ NON PARASSITARIE DEGLI ORGANISMI VEGETALI
Le avversità degli organismi vegetali hanno cause diverse che possono essere suddivise in malattie non parassitarie e malattie parassitarie. La corretta prevenzione e difesa dalle avversità delle piante si basa sulla conoscenza dei patogeni, fitofagi, erbe infestanti che possono causare forti danni economici.
LE FISIOPATIE
Le avversità i cui agenti causali sono di natura non infettiva e non parassitaria vengono chiamate fisiopatie. Vengono così raggruppate tutte quelle alterazioni della pianta che sono provocate da un rapporto squilibrato tra la pianta e l’ambiente (clima e terreno) in cui vive o da fenomeni atmosferici traumatici. La fisiopatia è un danno alle piante che può essere causato da condizioni ambientali sfavorevoli.
A) CONDIZIONI CLIMATICHE AVVERSE
Condizioni climatiche avverse possono provocare danni consistenti, basti pensare agli effetti causati dalla siccità prolungata, da stress idrici o dalle gelate.
- I danni da gelo sono più gravi sugli organi della pianta più ricchi di acqua, come i fiori, i frutticini, i giovani germogli; il gelo provoca l’allessatura dei tessuti, la sterilizzazione e caduta dei fiori, la necrosi delle gemme, fessurazioni nei rami e nei tronchi. Anche la corteccia e i tessuti legnosi possono risentire del freddo, in relazione all’abbassamento di temperatura e alla sua durata, oltre al fatto che la pianta si trovi o meno in completo riposo vegetativo.
- Temperature e condizioni di irraggiamento elevato sono causa di scottature dei frutti: in questo caso una discreta o buona protezione è garantita dalle reti antigrandine.
- I danni da siccità sono da tutti conosciuti, e a volte possono essere aggravati da attacchi parassitari indotti dalla debolezza della pianta: per esempio la proliferazione del ragnetto rosso su soia si verifica tipicamente su colture stressate. Sul pero innestato su cotogno, situazioni di sofferenza causate da squilibrio idrico e alte temperature possono accentuare il fenomeno della disaffinità d’innesto, con conseguente moria delle piante a distanza di diversi mesi, spesso alla ripresa vegetativa dell’anno successivo. In piante orticole o arboree, con sistemi di micro irrigazione localizzata, quando per la non corretta gestione di tale tecnica vi sia uno squilibrio tra lo sviluppo della parte aerea e l’apparato radicale spesso ridotto, si può verificare una specie di “collasso”: in piena vegetazione nei periodi caldi, quindi in condizioni di elevata traspirazione, le radici non sono in grado di assorbire acqua a sufficienza.
B) ECCESSO DI ACQUA O UMIDITÀ
- L’eccesso di acqua nel terreno, causato da cattiva sistemazione, lavorazioni non corrette, costipamento, eccesso di piogge o irrigazioni, comporta situazioni di stress per mancanza di ossigeno alle radici delle piante. Nello stesso tempo può favorire lo sviluppo di marciumi causati da funghi, sull’apparato radicale o al colletto.
- L’eccesso di umidità nell’ambiente aereo, con conseguenti prolungati periodi di bagnatura delle piante, favorisce invece le patologie, funghi e batteri, dell’apparato aereo.
- Gli sbalzi improvvisi di disponibilità idrica determinano spaccature dei frutti, dalle quali si possono poi sviluppare dei marciumi. Questo fenomeno è noto nei frutti di ciliegio e pesco.
- L’eccesso o la carenza di acqua nel terreno comportano situazioni di stress all’apparato radicale e all’intera pianta.
C) CARENZA O ECCESSO DI ELEMENTI NUTRITIVI
- Altrettanto dannose possono rivelarsi la carenza o l’eccesso di elementi nutritivi necessari alla crescita della pianta. L’agricoltore deve favorire uno sviluppo equilibrato della pianta. La scarsità di azoto, ad esempio, comporta uno sviluppo limitato delle piante e fogliame di aspetto clorotico. Un eccesso dello stesso elemento, al contrario, provoca un eccessivo sviluppo dell’apparato vegetativo, a scapito della qualità e della resistenza della pianta alle avversità.
D) AVVERSITÀ METEORICHE
Le avversità meteoriche, quali pioggia, grandine, vento, possono essere causa di traumi alla vegetazione, con pesanti perdite produttive e compromissione degli impianti arborei.
La presenza di sostanze tossiche nell’aria per inquinamento atmosferico, può causare danni alle piante quali, ad esempio, alterazioni cromatiche, disseccamenti o ustioni su foglie e frutti.
LA FITOTOSSICITÀ
Possiamo includere in queste alterazioni non parassitarie anche fenomeni di fitotossicità, spesso confondibili con danni da patogeni o con altre cause non parassitarie.
- La fitotossicità può derivare da trattamenti con miscele non corrette di prodotti fitofarmaci oppure con miscele tra prodotti fitofarmaci ed altri prodotti quali oli minerali o concimi fogliari.
- La fitotossicità può essere dovuta anche ad errato dosaggio o a trattamenti eseguiti in momenti della giornata con elevate temperature.
- A volte sono molto gravi i danni causati per effetto derivanti da diserbanti su colture sensibili, come ad esempio i danni dovuti a deriva di prodotti ormonici, usati sui cereali in primavera, nei confronti di vigneti o frutteti limitrofi.
- Importante anche la gestione della chioma, in particolare le potature verdi che vanno eseguite al momento opportuno.
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