L’OFFICINA PER LA MANUTENZIONE DELLE MACCHINE AGRICOLE
Ogni centro aziendale agricolo dispone di un’officina meccanica, piccola o grande. Le dimensioni e l’efficienza dell’officina dipendono da molti fattori:
- Innanzitutto dalla scelta dell’imprenditore agricolo di eseguire direttamente la manutenzione delle macchine ed altri interventi simili sulle apparecchiature aziendali, o di affidarsi per queste attività totalmente ad artigiani esterni.
- In secondo luogo il grado di sviluppo dell’officina dipende dalla disponibilità in azienda di risorse professionali in grado di eseguire le relative attività.
Infine la disponibilità di adeguati locali può condizionare, anche se di poco, il grado di attività dell’officina meccanica.
IL LOCALE ADIBITO AD OFFICINA
L’officina può essere ricavata a margine del locale adibito a ricovero delle macchine, o direttamente al suo interno; inoltre può essere dislocata in stabili di recente costruzione, pensati per questo scopo, o ricavata in locali dimessi, più o meno riadattati per il nuovo utilizzo.
Nel locale adibito ad officina meccanica vengono effettuate svariate operazioni:
- Innanzitutto la manutenzione ordinaria delle macchine (trattrici, macchine operatrici, altre macchine semoventi, ecc.); questa attività prevede la sostituzione di materiale di consumo (batterie, pneumatici, oli minerali, lubrificanti in genere, materiali vari).
- In secondo luogo interventi di riparazione, aggiustatura, attrezzeria (autocostruzione di particolari meccanici), che possono comportare operazioni di saldatura, molatura, smerigliatura, taglio ed anche di verniciatura.
- Inoltre in questo locale vengono depositate, anche se in quantità limitate, sostanze pericolose di varia natura, quali oli, vernici, solventi, prodotti chimici vari, carburanti.
- Difficilmente le attrezzature dell’officina sono di recente costruzione, anzi, dato lo scarso impiego le attrezzature mantengono nel tempo la loro funzionalità e quindi sono mantenute in servizio anche attrezzature decisamente obsolete. Spesso ciò coincide con un loro basso livello di sicurezza, sia perché le macchine sono sprovviste di dispositivi od accorgimenti di sicurezza, sia perché non sono sottoposte ad assidua manutenzione.
I FATTORI DI RISCHIO
I rischi che si evidenziano in questo locale sono riconducibili a due gruppi.
- Il primo gruppo comprende i rischi di infortunio legati alla sicurezza delle macchine ed attrezzature impiegate in officina, compresi quelli derivanti dall’inadeguatezza degli impianti elettrici (elettrocuzione). A questo gruppo vanno associati quei rischi per la sicurezza connessi con le macchine che vengono condotte presso l’officina per essereriparate.
- Il secondo gruppo comprende i rischi di tipo igienistico legati ai prodotti chimici che nell’officina sono impiegati o detenuti ed, ovviamente, alle lavorazioni che vengono svolte, quali ad esempio saldatura, molatura, verniciatura, ecc..
A questo gruppo di rischi possono essere associati quelli di incendio e di esplosione derivanti o causati da una cattiva gestione dei prodotti chimici presenti e dall’inadeguatezza degli impianti elettrici.
Nella realtà la sottovalutazione di quest’ultimo gruppo di rischi porta alla scelta di locali inadeguati (spesso locali inutilizzati) per essere adibiti ad officina.
Entrambi i gruppi di rischi sopra evidenziati sono influenzati dalle caratteristiche strutturali dei locali in cui viene svolta l’attività.
LE SOLUZIONI PREVENTIVE
- L’altezza minima: non inferiore a m 3.
- L’aeroilluminazione naturale: Nel calcolo delle superfici illuminanti deve essere indicato (e tenuto in debito conto) il rapporto di trasmissione della luce dei materiali utilizzati. La superficie utile ai fini del rapporto è quella risultante dal prodotto tra la superficie netta della finestra per il relativo coefficiente.
Le finestrature a tetto sono sempre ammesse, purché dislocate in modo da evitare abbagliamenti e la loro conformazione, nonché i materiali utilizzati, garantiscano il mantenimento nel tempo delle caratteristiche lucifere (in tal senso appaiono sconsigliabili i lucernari piani di policarbonato).
Le aperture finestrate a soffitto devono essere concepite anche in funzione dello svolgimento agevole ed in sicurezza delle operazioni di pulizia periodica. A tal fine i lucernari dovranno essere dotati di sottostanti griglie di sicurezza e le coperture dovranno essere pedonabili, o munite di idonee andatoie chiaramente individuate.
- Gli accessi carrabili: prevedere sempre larghezza adeguata alle dimensioni delle attrezzature da movimentare; il franco minimo di sicurezza da garantire sui percorsi di circolazione delle macchine è di 0,7 m.
- Gli accessi pedonali: prevedere porte di transito ad uso pedonale esclusivo, nelle immediate vicinanze degli accessi carrabili, per evitare investimenti di persone a terra.
- Le uscite di emergenza: devono essere adeguate a garantire la possibilità di una rapida evacuazione dei locali in caso di necessità. A questo riguardo è necessario che i locali dispongano possibilmente di vie di esodo alternative, dislocate in posizioni ragionevolmente contrapposte, le cui uscite possono coincidere con le porte di accesso pedonali di cui al comma precedente. Le uscite di emergenza devono avere dimensioni coerenti con quanto previsto dalla normativa di prevenzione incendi (D.M. 10.03.98). Pertanto, nelle normali condizioni di affollamento, nei luoghi di cui si tratta, che siano classificati a rischio di incendio medio o basso la larghezza minima delle uscite di emergenza deve essere di 0,8 m.
- L’area interna: anche in questo caso l’area interna deve essere organizzata, in ragione delle tipologie di attività che si intendono svolgere, delle macchine ed attrezzature d’officina previste, garantendo spazi di lavoro di dimensioni adeguate alle necessità della sicurezza e dell’igiene.
- Gli impianti tecnologici: per quanto riguarda gli impianti tecnologici vale quanto già esposto nel precedente capitolo (ricovero attrezzi) ed in premessa; quindi deve essere prodotta progettazione completa degli impianti elettrici. Se nell’officina si prevede di eseguire lavorazioni di saldatura e/o di verniciatura, dovranno essere previsti impianti di aspirazione specifici, dei quali allegare, in fase di progetto, gli schemi funzionali con i principali dati caratteristici di funzionamento (prevalenza dei ventilatori, portata, velocità dell’aria in zona sviluppo inquinanti, verifica delle perdite di carico, ecc.). L’impianto di illuminazione artificiale deve garantire illuminamenti medi di esercizio nell’ordine dei 300 lux . deve essere previsto l’impianto di illuminazione di emergenza.
- La prevenzione incendi: fermo restando l’obbligo di acquisizione del parere di conformità in caso di attività soggette, si dovrà prevedere, in tutti gli altri casi, di delimitare le zone in cui eseguire lavorazioni a caldo (saldatura, molatura, brasatura, ecc..), o le aree in cui si impiegano prodotti infiammabili (verniciatura e simili), mediante separazioni idonee ad impedire l’innesco o la propagazione degli incendi. In particolare tali lavorazioni non potranno svolgersi in locali o luoghi (anche all’aperto) situati a distanza inferiore a 30 metri dai depositi di paglia fieno, legname, e simili, a meno che esistano adeguate compartimentazioni o altri elementi di separazione che escludano tassativamente la possibilità di provocare o propagare incendi nei suddetti depositi Anche in questo caso si richiama l’obbligo di eseguire valutazione del rischio incendio e predisposizione delle misure di prevenzione, tra le quali si ricorda di prevedere la disponibilità di un idrante e di estintori portatili.
- La pavimentazione: deve essere almeno di calcestruzzo di tipo industriale, con buon coefficiente di attrito (non scivolosa) priva di irregolarità e dotata di pozzetto raccolta olii.
- I depositi di olii e simili: nel caso siano presenti depositi di olii lubrificanti e simili essi devono essere dotati di bacino di contenimento, di capacità almeno pari al volume del contenitore di maggiori dimensioni. Deve essere attentamente valutata la classificazione dei locali ai fini della prevenzione incendi ed ai fini della scelta degli impianti elettrici.
- La promiscuità: l’officina di manutenzione può essere annessa al ricovero macchine ed attrezzature, purché occupi una superficie non superiore al 20% del ricovero complessivo. Nel caso nell’officina si svolgano lavorazioni a caldo e/o di verniciatura questi locali devono essere compartimentati rispetto al deposito con separazioni almeno REI 30 ed avere accessi indipendenti.
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