COME DEFINIRE LE PIANTE
Le piante, come gli animali, sono corpi organizzati, cioè dotati di tutte quelle proprietà che caratterizzano la vita e che mancano invece nei corpi inorganici. Raccogliono tutti i vegetali fotosintetici pluricellulari dotati di tessuti e vascolarizzati.
Il nome piante è un nome generico con cui si designano tutti i vegetali, esseri organizzati che nascono, crescono, si nutrono, si riproducono, muoiono. Possono essere sia organismi unicellulari sia organismi multicellulari molto complessi.
Le piante sono un regno di esseri viventi che comprende circa 350.000 specie, identificate comunemente con i nomi di alberi, arbusti, cespugli, erbe rampicanti, succulente, felci, muschi e molti altri ancora.
La maggior parte delle piante sono incluse nel gruppo delle Angiosperme con circa 250.000 specie, che si distinguono dagli altri gruppi per la produzione di fiori seguita, dopo l’impollinazione dalla formazione di semi racchiusi e protetti all’interno di un frutto.
La branca della biologia che si occupa dello studio delle piante è la botanica.
QUALI SONO LE CARATTERISTICHE DELLE PIANTE
Per la biologia le piante hanno alcune caratteristiche fondamentali:
- Sono organismi autotrofi, cioè sono riescono a sintetizzare le proprie molecole organiche a partire da sostanze inorganiche (da aria, acqua, terreno minerale), utilizzando energia non derivante da sostanze organiche assimilate.
- Per l’approvvigionamento energetico svolgono la fotosintesi clorofilliana un insieme di reazioni biochimiche, che permette di catturare parte della luce solare trasformando l’anidride carbonica in zuccheri ed altre sostanze.
- Sono organismi autotrofi fotosintetici diffusi in tutti gli ambienti, di dimensioni variabilissime, formati da cellule eucariote, cioè da cellule particolarmente evolute, dotate di un nucleo un protetto da una membrana.
- Le pareti cellulari sono strutturate con una base di cellulosa e le cellule stesse possono immagazzinare amido come fonte energetica di riserva.
- Il loro ciclo vitale è caratterizzato dall’alternanza di generazione. Si distinguono in piante non vascolari (privi di vasi di conduzione) e piante vascolari (con vasi di conduzione).
QUALI FUNZIONI HANNO LE PIANTE
Le piante sono capaci:
- Di accedere a fonti esterne di energia e convertirla in energia chimica potenziale utile per i processi metabolici.
- Di sintetizzare composti organici notevolmente ridotti, partendo da composti inorganici semplici e notevolmente ossidati (acqua, anidride carbonica, sali minerali solubili).
Le funzioni delle piante possono ridursi, in generale, alla nutrizione e riproduzione.
La nutrizione, e i processi di accrescimento e sviluppo a essa collegati, tendono essenzialmente a preparare l’individuo alla riproduzione, con la quale si supera la caducità degli individui e si conserva la specie.
Dal punto di vista della nutrizione, le piante possono essere autotrofe o eterotrofe Quelle autotrofe sono chemosintetiche o fotosintetiche. La differenza fra le prime e le seconde risiede nel tipo di fonte energetica che esse utilizzano.
Fra le piante eterotrofe si distinguono:
- Le saprofite che vivono su materiali organici in decomposizione, come resti di piante e animali morti.
- Le parassite che invadono i tessuti di altri organismi, depredandoli delle sostanze nutritive, svolgendo il loro metabolismo in competizione con quello dell’ospite, che è danneggiato e talora totalmente disorganizzato dal parassita.
QUALI SONO I PARAMETRI FISICO-AMBIENTALI DELLE PIANTE
A differenza degli animali, che hanno una crescita limitata alla fase iniziale della loro vita, le piante crescono sempre e ripetono, durante il loro ciclo vitale, fenomeni che sono tipici dell’embriogenesi. Si dicono infatti organismi a “embriogenesi continua” o a “ontogenesi ricorrente”. La crescita continua, sia dell’apparato epigeo che di quello radicale, sembra rispondere rispettivamente con l’atmosfera e il suolo.
I parametri fisico-ambientali che più influenzano la fisiologia delle piante sono la luce e la temperatura.
La luce determina i tipi di crescita (crescita diseguale o differenziale di organi) che sono alla base del particolare orientamento che fusti e foglie manifestano rispetto alla direzione dell’illuminazione (fototropismo).
La temperatura gioca invece un ruolo preminente nell’insorgenza della dormienza dei semi e delle gemme.
L’illuminazione è importante per le piante, per l’allungamento degli steli, per la crescita e la caduta dell foglie, per la fioritura che si manifestano in specifiche stagioni dell’anno. Questi fenomeni si chiamano “fotoperiodismo”. Sono dovute alla capacità delle piante di percepire la particolare alternanza di periodo luminoso e periodo oscuro che si verifica.
Molti processi fisiologici complessi, quali la crescita e la divisione cellulare, la fioritura, la dormienza, la senescenza, la maturazione ecc.., richiedono la contemporanea presenza di pressoché tutte le classi ormonali note. Si potrebbe pensare a una totale assenza della loro specificità di azione.
QUALI SONO I MOMENTI PRINCIPALI DI UNA PIANTA
I momenti principali di una pianta sono fasi determinate in primo luogo dall’alternanza delle stagioni. I fitornomi coordinano i segnali proveniente dall’esterno con le risposte della pianta. Essi sono:
- La germinazione.
- La fase vegetativa.
- La fase riproduttiva.
- La senescenza.
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