QUALE È L’ASPETTO FISICO E CHIMICO DEL SUOLO
La qualità del suolo ha un ruolo fondamentale in agricoltura poiché da esso dipende la fertilità dello stesso.
Il suolo è lo strato più superficiale della crosta terrestre. Il suo spessore può variare da pochi centimetri ad alcune decine di centimetri. Esso si è formato in seguito alla disgregazione delle rocce sottostanti dovuta soprattutto all’opera degli agenti atmosferici.
Il terreno è formato da:
- Scheletro: Si tratta di particelle del diametro superiore a 2 mm come ghiaia, ciottoli. Nei terreni agrari non troviamo lo scheletro perché le particelle del terreno vengono rese più piccole in seguito alle lavorazioni effettuate dall’uomo.
- Terra fine: Si tratta di particelle del diametro inferiore a 2 mm rappresentate da limo, argilla e sabbia.
- Humus, cioè la parte organica del terreno. Qui troviamo le sostanze organiche che derivano dalla decomposizione di piante ed animali rimasti sul suolo. L’humus serve a nutrire le piante e consolida la struttura del terreno grazie agli acidi che contiene.
- Acqua e l’aria che si trovano tra i pori del terreno.
LE PROPRIETÀ DEL SUOLO
Il suolo è un corpo naturale caratterizzato da tre importanti proprietà:
- Organizzazione in strutture, specifiche per il mezzo pedologico, che ne determinano la morfologia.
- Composizione, caratterizzata da costituenti minerali e organici, che comprende fasi solide, liquide e gassose.
- Costante evoluzione nel tempo.
GLI ASPETTI DEL SUOLO
Il suolo è quindi un’entità dinamica in continua evoluzione dall’interazione tra diversi aspetti:
- Fisico
- Chimico
- Biologico
A) ASPETTO FISICO
Le due caratteristiche fisiche più importanti per definire un suolo sono la tessitura e la struttura.
1) La tessitura:
È la classificazione dei terreni in base alle dimensioni delle particelle minerali che lo costituiscono (granulometria): i sassi (< 2 cm), la ghiaia (da 2 cm – 2 mm), la sabbia grossolana (2 – 0,2 mm), la sabbia fine (0,2 – 0,05 mm), i fanghi grossolani (0,05 – 0,02 mm), i fanghi fini (0,02 -0,002mm), l’argilla (< 0,002 mm).
In base alla granulometria caratteristica di un certo terreno è possibile distinguere la tipologia di appartenenza; per questo si individuano normalmente quattro tipi principali di suolo.
La tessitura dipende dalla percentuale con cui sono presenti nel terreno la sabbia, il limo e l’argilla
- Sabbioso: è un suolo facilmente lavorabile, la sostanza organica viene velocemente mineralizzata, ha una scarsissima capacità di ritenuta idrica ed è povero in elementi nutritivi. Il suolo sabbioso contiene più del 65% di sabbia.
- Argilloso: viene definito anche “terreno pesante” a causa della sua resistenza alle lavorazioni, ma trattiene risorse idriche ed elementi nutritivi. A causa della scarsa permeabilità può dar origine a fenomeni di ristagno idrico con conseguente asfissia radicale. Il suolo argilloso contiene mediamente più del 40% di argilla.
- Humifero: è un suolo contenete più del 10% di sostanza organica; normalmente costituisce i terreni forestali, torbosi o quelli che per lunghi anni (anche secoli) sono stati coltivati ad orto.
- Calcareo: è un suolo che contiene elevate quantità di calcare, normalmente più del 20%. La roccia calcarea tende a creare superficialmente una crosta che impedisce all’aria e all’acqua di penetrarla e circolare liberamente, condizionando negativamente l’ossigenazione delle radici delle piante e la germogliazione dei semi.
2) La struttura:
Dipende dalle dimensioni delle particelle che compongono il terreno e dal modo come esse sono disposte entrando in contatto tra loro. Da ciò dipende anche la quantità e la dimensione dei pori presenti nel terreno e di conseguenza la maggiore o minore capacità dello stesso di assorbire acqua e di lasciar passare l’aria.
- La porosità del terreno è il rapporto percentuale tra il volume degli spazi vuoti e il volume totale del terreno. La porosità ha una stretta relazione con la tessitura del terreno. I terreni sabbiosi presentano una minore porosità rispetto a quelli argillosi. La porosità ha anche riflessi sulla permeabilità del terreno e sulla circolazione dell’aria al suo interno.
- L’umidità del terreno è la quantità di acqua che esso contiene.
B) ASPETTO CHIMICO
I parametri che caratterizzano chimicamente un suolo sono:
- PH
- Sostanza organica
- Elementi nutritivi per la vita delle piante presenti nel terreno
1) IL PH
Il pH è un parametro chimico che consente di determinare l’acidità o l’alcalinità della soluzione circolante del terreno.
Conoscere il pH del terreno è molto importante poiché le piante presentano diversi gradi di tolleranza e poiché a diversi livelli di pH corrispondono diverse disponibilità di elementi nutritivi. I valori di Ph variano da 1 a 14 e in base a questi si distinguono tre tipi di terreno:
- Acidi acidi che contengono silicati; con valori da 1 a 6.8
- Neutri con valori tra 6.8 e 7.2
- Alcalini o basici basici che contengono carbonati con valori tra 7.2 e 14
Normalmente i terreni agricoli non sono molto acidi o basici, ma tendono ad avere un PH più o meno neutro. Va anche detto che esistono specie vegetali che crescono bene in un terreno con un PH acido e altre che crescono bene in un terreno con PH basico.
I terreni migliori sono quelli neutri ai quali riescono ad adattarsi la maggior parte delle piante.
2) LA SOSTANZA ORGANICA
Uno dei fattori più importanti che determinano la fertilità dei terreni agrari è la sostanza organica. E’ costituita dall’insieme di tutti i composti di origine non minerale presenti nel terreno, comprende sia il materiale, la biomassa, i tessuti e i residui, vegetali e animali freschi, sia quelli in stato di decomposizione più o meno avanzata.
Una forma particolarmente elaborata di sostanza organica è l’humus. Esso fornisce la maggior capacità nutritiva alle piante. Deriva dalla sostanza organica decomposta negli strati superficiali del terreno, attraverso un ciclo di reazioni biologiche particolarmente articolato.
Una buona dotazione di sostanza organica, e quindi di humus, sta alla base di una soddisfacente fertilità del terreno, di una buona struttura dello stesso e garantisce lo svolgimento delle più importanti attività microbiche.
La sostanza organica è una qualsiasi materia di origine biologica presente nel terreno (biomasse vegetali, resti animali…). Quando la sostanza organica ha subito una notevole trasformazione, causata dall’attacco dei microrganismi, si presenta omogenea e di colore scuro e viene detta humus.
Le funzioni della sostanza organica sono molteplici e rivestono una grande importanza per il mantenimento della fertilità del suolo. In particolare la sostanza organica incrementa la capacità di acqua tra le particelle minerali, apporta sostanze nutritive in modo equilibrato, stimola l’attività radicale e più in generale lo sviluppo complessivo delle piante.
3) GLI ELEMENTI NUTRITIVI
Una delle principali proprietà chimiche del suolo, che ha importanti riflessi in agricoltura, è la presenza in esso di nutrienti, ovvero di elementi essenziali per la crescita delle piante.
Gli elementi nutritivi rappresentano quella categoria di ioni o molecole la cui assunzione è indispensabile per gli organismi viventi, siano essi vegetali, animali, funghi o batteri. Sono costituiti o derivano dalla combinazione di elementi che possono essere raggruppati in:
- Macronutrienti: elementi presenti in grandi quantità nei vegetali. I macronutrienti principali sono:
- Carbonio, idrogeno, ossigeno che vengono forniti alle piante dall’atmosfera.
- Azoto, fosforo, potassio, calcio, magnesio e zolfo che le piante assorbono dal suolo. Di questi, spesso, l’azoto, il fosforo e il potassio non sono molto presenti nel terreno e vengono aggiunti attraverso i fertilizzanti.
I macronutrienti sono le sostanze che si riscontrano con maggiore frequenza in tutte le principali molecole biologiche. Ossigeno, azoto, carbonio, idrogeno, sono gli elementi preponderanti, ma grande importanza hanno anche zolfo, fosforo, sodio, potassio, calcio, magnesio e cloro sotto forma di ione cloruro (Cl-).
- Microelementi: elementi necessari in piccole quantità per la vita delle piante. Si tratta di boro, cloro, ferro, manganese e zinco. Questi elementi, in quantità elevate, possono risultare tossici.
CARATTERISTICHE BIOLOGICHE DEL SUOLO
Per caratteristiche biologiche del suolo si intendono alcuni processi messi in atto dagli organismi viventi presenti in esso. Tali processi sono:
- Umificazione, cioè il processo di trasformazione delle sostanze organiche in humus.
- Mineralizzazione, cioè la decomposizione di un composto organico in composti inorganici.
- Nitrificazione, cioè il processo attraverso il quale i composti ammoniacali presenti nel terreno e nelle acque vengono trasformati in acido nitrico e acido nitroso.
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