LE DIVERSE CLASSIFICAZIONI E CATEGORIE DELLA FRUTTA
La frutta è uno degli alimenti più preziosi che la natura ci ha regalato e che continua ad offrirci. Preziosa per la ricchezza di vitamine, sali minerali e zuccheri, ma anche per il sapore, la bellezza delle forme e dei colori e per la grande quantità di usi non solo ed esclusivamente alimentari.
La frutta può essere classificata in diversi modi. Esiste innanzitutto una classificazione agronomica che si riferisce alle colture frutticole (pomacee, drupacee, rutacee).
Da questa classificazione restano esclusi i frutti provenienti da colture orticole (fragola, cocomero, melone) o da altre piante (mora, ribes, uva).
Un’altra classificazione è quella commerciale che divide i diversi prodotti in frutta a bacche, a granelli, a guscio, a nocciolo, tropicale, agrumi.
LA CLASSIFICAZIONE DELLA FRUTTA PER I CONSUMATORI
Lasciando da parte quelle che sono le classificazioni botaniche della frutta e data l’estrema varietà dei principi nutritivi nei diversi frutti, per noi consumatori è importante sapere che, di solito la frutta è suddivisa in:
- Acidulo-zuccherina: mele, pere, pesche, susine, uva, albicocche, ciliegie, fragole, lamponi.
- Acidula: contiene circa il 15% di zuccheri fornendo un apporto calorico massimo di circa 60Kcal (agrumi).
- Zuccherina: contiene più del 15% di zuccheri fornendo un apporto calorico superiore alle 70 Kcal (fichi, banane, ananas).
- Farinosa: castagne.
- Oleosa: contiene un elevato quantitativo di lipidi (50-65%) e proteine (10-20%) oltre ad un discreto quantitativo di carboidrati (15-20%). L’apporto calorico è di circa 600 Kcal (arachidi, noci, nocciole, mandorle, pinoli, pistacchi.
In alternativa, possiamo suddividere la frutta in:
- Acida (Ananas, arance, cedri, fragole, kiwi, limoni, mandaranci, mapo, mandarini, pompelmi).
- Semiacida (Amarene, lamponi, mele (renette), melagrane, mirtilli, more, ribes, uva spina).
- Semidolce (Albicocche, angurie, ciliegie, fichi d’India, fichi, pesche, pesche noci, manghi, mele, meloni, nespole, papaie, pere, susine, uva).
- Dolce (Banane, datteri, kiwi).
- Grassa (Avocado, frutta secca (noci, nocciole, mandorle, …).
LA CLASSIFICAZIONE DELLA FRUTTA DAL PUNTO DI VISTA NUTRIZIONALE
La frutta è stata classificata, oltre alla distinzione tra frutta fresca, frutta secca e frutta conservata, anche secondo il parametro della polpa edibile. Dal punto di vista nutrizionale queste categorie di frutta differiscono molto per il contenuto calorico.
La classificazione più conosciuta e più semplice, è quella dal punto di vista nutrizionale che divide la frutta in tre ben distinte categorie: polposa – farinosa – oleosa.
Si riscontra pertanto un’altra ripartizione tra:
- Nella categoria polposa sono comprese mele, pere, pesche, fragole, lamponi, albicocche, ciliegie, prugne, uva, meloni, cocomeri, mirtilli, lamponi, melograno, fichi, fichi d’India, kiwi, agrumi (arancia, limone, mandarino, clementina, pompelmo, cedro): tutti quella di consistenza tenera e succosa.
La frutta polposa ha il più alto contenuto d’acqua, dall’80% nei mandarini e melograni, al 95% di anguria e meloni, inoltre è povera di proteine e grassi. Il contenuto calorico è di circa 11kcall per 100 grammi di prodotto. - Frutta farinosa (come ad esempio le castagne), la quota calorica è superiore a quella della frutta fresca del 40%.
- Nella categoria oleosa vi sono arachidi, noci, nocciole, mandorle, pinoli; è molto energetica, per cui è consigliabile controllarne il consumo per evitare eccessivi apporti calorici e nutritivi. La frutta oleosa fresca, a differenza delle altre due categorie, ha anche un elevato contenuto lipidico, che incide notevolmente nell’apporto calorico che dà all’organismo: è pertanto sconsigliato di consumarne eccessive quantità.
LE INFORMAZIONI PER IL CONSUMATORE
Tutti i prodotti ortofrutticoli che trovate in vendita sfusi o confezionati devono riportare, su cartello apposto vicino alla merce oppure in etichetta, una serie di informazioni a norma di legge. Queste indicazioni sono obbligatorie sia per i prodotti venduti nei supermercati, sia per quelli che trovate nei banchi dei venditori ambulanti presenti ai vari mercati agricoli rionali. L’etichettatura non è invece obbligatoria per i produttori che vendono i loro prodotti direttamente al consumatore.
LE CATEGORIE DELLA FRUTTA A LIVELLO COMMERCIALE
Innanzitutto dobbiamo precisare che tale differenza tra le varie categorie viene applicata a livello commerciale per definire l’impatto visivo della merce ed il suo confezionamento. Non è infatti detto che una mela di seconda categoria venduta sfusa sia meno gustosa rispetto ad una di categoria extra venduta in una confezione più curata.
La categoria della frutta e verdura è definita in base alla presentazione del prodotto, in particolare: peso, morfologia, dimensioni, alla assenza di danni, lesioni o ammaccature, odore o sapore estranei.
La frutta è suddivisa in tre distinte categorie:
- Categoria extra – Qualità superiore, pulita e priva di imperfezioni nell’aspetto, deve avere il peduncolo intatto. I prodotti presentano dimensioni e forma uniformi, sono senza difetti alla vista e generalmente la loro confezione è particolarmente curata.
Viene generalmente riposta in cassette particolarmente curate. In sostanza con questa categoria non correte il rischio di trovare una mela grande e una piccola nella stessa confezione
- Categoria I – Frutta di buona qualità ma che può presentare qualche difetto sulla buccia e nello sviluppo, qualche piccolo difetto di forma e qualche piccola imperfezione sulla parte esterna e la confezione deve essere curata. Il peduncolo può essere danneggiato, ma la polpa del frutto deve essere assolutamente integra.
- Categoria II – Sono ammessi difetti di colorazione, ma il frutto non deve essere scadente e deve comunque mantenere le caratteristiche di qualità. Sono prodotti di qualità mercantile per i quali sono tollerati difetti di forma e colorazione, possono essere confezionati alla rinfusa e presentare qualche imperfezione o ammaccatura. I prodotti di questa categoria possono costare di meno, presentano qualche imperfezione e sono confezionati alla rinfusa.
L’ ETICHETTATURA DI FRUTTA E VERDURA
Nell’etichettatura di frutta e verdura è poi necessario indicare, oltre alla categoria commerciale, anche il paese di provenienza (stato di origine o regione italiana di provenienza), la varietà (mele delicious, mele golden) e il calibro (mela media, media grande). Tutti queste informazioni sono sempre di aiuto al consumatore nella scelta d’acquisto. In etichetta deve essere bene visibile anche l’eventuale trattamento superficiale con additivi, spesso praticato sugli agrumi per evitare il formarsi di muffe.
LA FRUTTA SANA E FRESCA
Un ultimo consiglio che mi sento di dare in quanto produttore. Scegliete sempre frutta e verdura di stagione, presenta qualità organolettiche superiori e costa meno rispetto alla primizie o ai prodotti fuori stagione. In particolare nella scelta della frutta controllate che il colore della buccia sia brillante e la polpa soda.
Mele, pere e kiwi coltivati nella azienda agricola sono raccolti al giusto punto di maturazione, vengono poi accuratamente selezionati e successivamente suddivisi in base alla loro dimensione. Acquistando direttamente dal produttore vi garantite un prodotto sano, fresco e di stagione con sapore e aroma unici.
LA FRUTTA E LA VERDURA DI PRIMA E SECONDA CATEGORIA
Chi fa la spesa regolarmente, ai supermercati o nei mercati rionali, avrà certamente notato che, se il commerciante rispetta le norme stabilite, accanto al nome, provenienza e al costo si legge anche I categoria e II categoria. La frutta e la verdura di prima categoria è quella di prima scelta, se parliamo di mele ad esempio, quelle di prima categoria sono in genere tutte uguali, con lievi difetti di forma e superficie dovute alle condizioni di maturazione.
La merce di seconda categoria presenta difetti più evidenti di forma e superficie, possono essere più piccole e costare quindi di meno.
Parlando di sapore invece, non è detto che una mela di prima categoria sia migliore di una di seconda.
Le etichette di I e II si attribuiscono soprattutto per l’impatto visivo della merce.
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